Sempre meno test ed ore in pista: che F1 è questa?

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
30 Dicembre 2020 - 13:30
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Nel 2021 un’ora in meno di libere e soli tre giorni di test invernali. Giusto così per la F1?

Avanti così arriveremo a delegare tutto ai simulatori. Il taglio di un’ora di prove libere nei weekend della F1 2021 è un altro passo verso lo svilimento di questo sport. Nella prossima stagione, stante quanto recita l’articolo 32.1 del regolamento sportivo, il venerdì verrà rivisto con una sola ora per sessione di FP1 ed FP2, tagliando quindi mezz’ora ad entrambe. Invariata la FP3 del sabato (che sarà quindi della stessa durata) così come il format di qualifica.

f1

Questa review si aggiunge a quella allucinante dei soli tre giorni di test invernali previsti per inizio marzo. Tempo dimezzato rispetto alle sei giornate 2020, che già avevano visto un taglio di due rispetto al 2019. In dieci anni, da tre sessioni di quattro giorni siamo arrivati ad una sola di tre, per giunta mantenendo una sola vettura per team.

Ogni pilota, quindi, a patto di potere sfruttare a pieno tutto il tempo a disposizione senza incappare in noie tecniche, avrà una sola giornata e mezza di prove invernali per familiarizzare con nuova vettura e, in caso di cambio team, con nuovi ingegneri e meccanici.

Una follia, l’ennesima. La scusa è sempre quella della riduzione dei costi: intanto stiamo assistendo all’era più costosa della Formula 1 grazie alla rivoluzione dell’ibrido, che ha portato con se più team scappati che arrivati, un monopolio inarrestabile della Mercedes, un calo progressivo dell’interesse nei confronti dello sport.

Per non parlare di simulatori da decine di milioni di euro simili a quelli della Nasa, ai quali ormai viene delegato da anni gran parte del lavoro che si svolgeva in pista, allontanando sempre più la F1 stessa dai tifosi e da ben prima dei problemi causati dal Covid.

Adesso arriva un’altra ora in meno di azione in pista. Cosa diranno gli impianti che devono pagare vagonate di milioni per ospitare un evento da massimo sette ore tra libere (tre ore), qualifiche (un’ora) e gara, la cui durata massima è stata ridotta da quattro a tre? E gli spettatori? Quando potranno tornare in pista gradiranno dover pagare probabilmente lo stesso prezzo dei biglietti per avere un’ora in meno di visione? E le TV, con i loro costosi diritti, cosa ne pensano?

Infine arriviamo noi poveri pirla, che tutto questo lo raccontiamo con impegno e passione e, avanti così, ci troveremo a commentare entro pochi anni solo qualifiche e gara; con assetti preconfezionati in factory, sempre meno visibilità del nostro sport nel mondo più digitale di sempre e, aggiungo, con le monoposto inutilmente più costose della storia per girare una manciata d’ore a weekend.

Vi sembra normale tutto questo? A me decisamente no.

Immagine: Alessandro Secchi

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