“Seconda stella a destra”. Red Bull mette le ali, ma solo a Max Verstappen

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 28 Agosto 2022 - 20:00
Tempo di lettura: 3 minuti
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“Seconda stella a destra”. Red Bull mette le ali, ma solo a Max Verstappen

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La 29a vittoria della carriera è forse la più bella per Verstappen, ormai vicino al secondo titolo

Se la vittoria con partenza dal decimo posto in quel di Budapest non fosse bastata, la prestazione messa in mostra dalla Red Bull e da Max Verstappen in quel di Spa-Francorchamps, con la vittoria dalla 14a posizione, è ancora più irriverente nei confronti della concorrenza.

Fino a un mese, GP di Francia, la Ferrari aveva mostrato almeno come prestazioni pure (velocità al netto di affidabilità ed altri fattori, che ne hanno minato i risultati) qualcosa di superiore alla Red Bull. Se in Ungheria la Rossa era andata in crisi con le gomme, in Belgio la storia si è ripetuta ma con un divario ancora maggiore. Già dalla qualifica si era capito che la RB18 aveva una marcia in più, tanto da porsi dubbi sull’effettiva introduzione del nuovo telaio alleggerito, che i vertici Red Bull hanno negato ancora oggi.

Quello che però spicca è il divario che Verstappen ha rifilato non tanto al resto del gruppo, quanto a Sergio Pérez. Partire 14° ed arrivare al traguardo con 17 secondi di vantaggio sul compagno, apparentemente senza problemi tecnici, è qualcosa che va oltre una semplice ottima prestazione, ma la raggiunta maturità di un binomio ormai perfetto. Ad inizio anno, al di là dei ritiri, il messicano era ben più vicino al campione in carica, ma ora il divario è di quelli fanno pensare a quanto l’olandese abbia ingranato la quarta anche nei rapporti di forza interni.

Verstappen

Al risultato personale di oggi manca la controprova, ovvero Charles Leclerc. Iellato con la visiera incastrata nel freno anteriore destro, il monegasco è stato costretto subito ad una seconda rimonta. E sarei curioso di sapere quanto sarebbe restato vicino a Max se fossero ripartiti uno dietro l’altro dopo il ritorno ai box della Safety Car. Di certo, ancora una volta, si sono trovati fianco a fianco al limite senza arrivare al contatto.

Un po’ con la sfortuna, un po’ con un altro pit stop un po’ azzardato nel finale – che non avrebbe comunque cambiato di troppo il corso della gara – misto ad un’altra sfiga nel finale in ingresso box con conseguente penalità (si è scoperto che è andato in palla il sensore del pit limit proprio a causa della visiera ed ecco, quindi, la violazione…) Charles ha perso altro terreno in classifica. Non che la situazione fosse rosea dopo l’Ungheria, ma i 98 punti di distacco con cui si conclude questo weekend, a otto gare dal termine, suonano come una resa finale per le sorti del mondiale.

“Seconda stella a destra”, cantava Bennato. Ormai, per Verstappen, sembra sempre più vicina.

Immagine: Red Bull Media

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