Quando la Ferrari annunciò a fine 2014 l’arrivo di Sebastian Vettel al posto di Fernando Alonso tanti appassionati, tifosi e media pensarono che finalmente il concetto di “squadra” sarebbe ritornato nel team. Infatti in molti criticavano allo spagnolo, io stesso, degli atteggiamenti poco simpatici e polemici nei confronti della squadra.
Che il 2 volte campione del mondo non sia un mostro di simpatia lo sappiamo tutti, ma quello che sta succedendo in questo 2016 in casa Ferrari sta rivalutando e di parecchio gli anni di Alonso a Maranello.
Se il Vettel del 2015 con scritte sul casco, team radio al miele, sorrisi e baci ha conquistato anche un po’ da “paraculo” i tifosi Ferrari da subito, quello di questa stagione mostra tutti i limiti di un pilota ma soprattutto di un ragazzo che si incazza.
Anche in questo week-end di Monaco non è mancato il classico team-radio bippato che ormai è diventato una costante da inizio anno. Sebastian è nervoso, meno sorridente rispetto ad un anno fa, diciamo molto simile al Fernando Alonso del 2013.
La differenza sta nel fatto che nella scorsa stagione la Ferrari non aveva l’ossessione della vittoria, con proclami che invitavano team e tifosi all’umiltà e al ” testa bassa e pedalare” e quindi la pressione anche su Vettel era minore. Un anno dopo tutto è cambiato con un team che invece di ritrovarsi in lotta per il mondiale, sta vivendo una involuzione che porta ad un nervosismo generale che è palese e davanti agli occhi di tutti.
L’Alonso ferrarista ha tenuto a galla un team in una situazione anche peggiore, ma dopo essere stato lodato in quel periodo appena cambiato colore della tuta è stato “tacciato” come il peggior pilota da avere in squadra. Vettel dopo un 2015 ottimo, si ritrova ad essere “quasi” tagliato fuori per il titolo e con risultati inferiori alle aspettative.
Se la situazione non migliorerà rischieremo di vedere un Vettel “Alonsonizzato” e in quel caso sarà interessante capire l’atteggiamento del team e non solo nei suoi confronti.
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