Riuscire a non dare nessuna penalità su tre a disposizione è da Guinness. A Singapore succede anche questo
È onestamente di difficile comprensione come a Singapore si sia riusciti a non dare nemmeno una su tre possibili penalità a Max Verstappen. Difficile perché, in primo luogo, lo stesso olandese aveva fatto intendere dopo le qualifiche che una penalità sarebbe stata possibile.
Ognuna delle tre infrazioni, prese singolarmente, sarebbero potute sfociare in una penalità da tre posizioni e non ci sarebbe stato nulla di scandaloso se fossero state comminate tutte; con un totale di nove posizioni che, tra l’altro, avrebbero magari permesso a Red Bull di stravolgere ancora l’assetto in vista della gara e partire dal fondo direttamente.
Forse solo l’azione su Sargeant sarebbe potuta passare con una semplice reprimenda vista anche la dichiarazione dell’americano a “supporto” di Max, dichiarando di non essere stato troppo disturbato.
Le altre due situazioni, però, sono davvero poco difendibili. Quindici secondi fermo col semaforo verde in Pitlane sono giustificabili solo con un problema tecnico, che non c’era. Perché fino a quando si parla di 4, 5 secondi, ancora ancora, ma 15 sono troppi e non è sufficiente la nota che i piloti dietro avrebbero potuto sorpassare la Red Bull.
Anche l’episodio con Tsunoda in tanti altri casi è stato valutato in modo opposto e, anche qui, la semplice reprimenda è incomprensibile. Addirittura non si era presentato alcun rappresentante AlphaTauri dagli Stewards. Se poi pensiamo ad alcune penalità prese da Sebastian Vettel negli ultimi anni, come quella del Bahrain ’21, viene proprio da sorridere.
La questione metro di giudizio torna quindi a riproporsi fragorosamente e la domanda è sempre la stessa: possibile che non si riesca a trovare un metro di giudizio equo? O dobbiamo pensare che quando c’è un team che domina le maniche si allargano? Perché anche con Mercedes, negli anni del dominio, la storia è stata parecchie volte come quella di oggi e non abbiamo mancato di sottolinearlo.
Verstappen non ha bisogno di queste cose e, visto il periodo, passa ancor di più per l’avvantaggiato del caso quando non serve. Come se non bastassero la macchina più forte e le polemiche varie degli ultimi due anni, sarebbe evitabile regalare altri appigli per polemiche facili da parte di chi non aspetta altro.
Certo è che stavolta si è fissato un bel precedente negativo. Perché se oggi si è riusciti a non darne neanche una su tre, d’ora in poi chiunque potrà richiamare Singapore 2023 come caso a favore. E non ci voleva.
Immagine: Media Red Bull
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