“Scusi, ha del bianco?!”

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
19 Febbraio 2016 - 17:00
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Nelle ultime settimane mi sono recato in tre negozi: un’enoteca, un colorificio e, infine, un panificio. Ho chiesto del ‘bianco’, riferito ad un vino, una vernice e una farina, e mi sono state mostrate le stampe dei rendering che giravano ovunque sulla presunta livrea della nuova Ferrari.

Non so voi, ma io sono arrivato al punto di non sopportare più neanche il bianco delle pareti di casa e proporre a mia moglie un più sobrio nero carbonio. L’ultimo mese e mezzo è stato vissuto all’insegna della psicosi social, non ho mai visto un inverno pro-spam come questo. Purtroppo, mi duole notare che (credo inconsapevolmente) è stata la stessa Ferrari a promuovere l’apertura delle gabbie su Twitter e Facebook. Avrei voluto prendermi una bella vacanza, ma purtroppo essendo costretto a seguire le vicende della F1 mi sono trovato a mia volta travolto dall’orda di spam che ha toccato, in questi giorni, record mai visti prima.

Credo di non aver mai assistito ad una sequenza di indiscrezioni così lunga, ripetitiva e morbosa riguardo il dettaglio più irrilevante di una vettura di Formula 1 come la livrea. Non a caso abbiamo evitato qualsiasi articolo riguardo questa storia fino a ieri sera, quando il caro Ettori ha detto tra l’altro la sua nel suo blog. Quindi non parliamo neanche di un’indiscrezione ma di un’opinione personale. Esattamente come quella che state leggendo adesso, che sarà la prima ed ultima riguardo questa storia. Forse avrei dovuto lasciar perdere, ma magari così l’orchite si allevia.

Il bianco sull’airscope, intorno all’abitacolo, sulla pinna, sulla coda, sulle ali, dentro il motore… voglio dire… Perché dare risalto ad un dettaglio che non conta assolutamente nulla in quello che una macchina da corsa deve mostrare? Unicamente, come al solito, per imbambolare il pubblico e fare girare il fumo. Tant’è che in questa Ferrari ci sono novità di VERO rilievo che, quella della livrea, la fanno passare in decimo piano. A meno che non si voglia credere che, su 702kg di vettura con pilota e senza carburante, le 0,0002 % di differenza di peso della vernice bianca rispetto a quella rossa (si tratta di stime, ho sentito parlare di un paio di etti di guadagno) sia un elemento tanto importante da meritare questo clamore. Piuttosto, il famigerato bianco potrebbe essere unicamente una scelta dettata da ragioni di sponsor.

Dove sono due mesi di indiscrezioni sul muso a punta come Williams e Mclaren? Dove quelle sulle fiancate rastrematissime? Dove si è parlato dei dettagli veramente importanti della SF16-H? Da nessuna parte, almeno nel nostro paese, dove sono stati tutti impegnati a scovare il disegno più cool. Ed è per questo che abbiamo evitato di scrivere in attesa di conoscere davvero la nuova monoposto. Che poi, sappiamo tutti benissimo che la Ferrari di Melbourne sarà diversa da questa, vero?

Quello che a me, personalmente, interessa, è capire quanto tempo impiegherà la Ferrari per far lavorare bene la vettura con la nuova sospensione anteriore. È dal 2011 che mancano riferimenti sul push-rod, e con quattro giornate in meno di test potrebbero esserci dei piccoli ritardi per trovare i giusti assetti. Bisogna verificare l’affidabilità della nuova Power Unit, capire se la diversa disposizione dei componenti tiene e se fornisce maggiore potenza rispetto all’anno scorso. Questa Ferrari, che dalle aspettative che porta con sé pare condannata a vincere (dettaglio che mette una leggera pressione sulle spalle di chi deve lavorare), dovrà far leva sulle sue novità tecniche se vuole raggiungere la Mercedes, e non su un’ininfluente pennellata di bianco sul cofano motore.

Bianca, nera o verde, una Formula 1 diventa bella quando vince. Il contrario, invece, non è decisamente scontato.

Scusate lo sfogo, ma dopo due mesi di assoluto silenzio penso di potermelo anche permettere.

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