Scusaci Losail, e grazie ancora

BlogParola di Corsaro
Tempo di lettura: 4 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
28 Marzo 2017 - 09:00

“Questa pista ha un asfalto pessimo. Non drena l’acqua.”
“Non è un granché.”
“Non è possibile avere una pista del genere nel calendario. La Dorna sta facendo sciocchezze.”

Queste sono solo alcune delle frasi che si sono sentite negli studi delle emittenti italiane durante le prove del Gran Premio del Qatar, la prima prova delle tre classi del Motomondiale.

Ora invece vi pongo delle altre frasi, dette però alla conclusione delle tre gare, un po’ come un gioco delle differenze. Ecco qua.

“Losail regala sempre emozioni.”
“Qui assistiamo sempre a bei duelli, è una pista che equilibra le moto.”
“Abbiamo assistito a una gara spettacolare.”

Le differenze sono quasi impercettibili vero? Eh già…

Le lamentele che nel weekend qatariano si sono susseguite sono state, personalmente, al limite del ridicolo. Ma non tanto per le motivazioni, quelle giustissime e correttissime (ed esplicate anche dai piloti), ma per come sono saltate fuori solo dopo il fattaccio.
Le grida di scandalo che si son sentite sono saltate fuori solo dopo l’acquazzone di sabato, che ha, di fatto, cancellato la FP4 e le due manche di Qualifica. E ciò potrebbe anche sembrare normale, se non fosse che…

“2009: Pista impraticabile per acquazzone. Gara rinviata a lunedì”.

Se non fosse che una cosa del genere è già avvenuta. Pochissimo tempo fa tra l’altro: otto anni. Troppo poco tempo per pensare ad una soluzione immediata per risistemare la pista o, alla peggio, considerare un “sostituto” di Losail vero?

La colpa è della Dorna per aver inserito nel calendario la pista del Qatar senza preoccuparsi di un’eventualità simile, e ancora peggio, senza cercare di porre rimedio agli evidenti limiti della pista (asfalto per nulla drenante, formazione di rigagnoli d’acqua, impossibilità di far scolare l’acqua in un’altra zona della pista poiché troppo pianeggiante). In poche parole, la Dorna ha voluto sperare nella fortuna, in modo che non capitasse più pioggia sulla pista durante il loro prezioso week-end. La fortuna però, dopo 8 anni, finisce.
E le questioni di sicurezza non si risolvono con la fortuna.

Ma non si tratta solo di questo: la pista è sì da riasfaltare per i motivi sopra elencati, ma il problema ancora più grande sta proprio nella peculiarità della gara qatariana: il volerla gareggiare in notturna per forza.

Losail è stata la prima pista a ospitare un Gran Premio di MotoGP in notturna nel 2008, e per quanto superficiale, l’effetto visivo fu parecchio esaltante; questo esperimento riuscito ha poi “lanciato” una specie di moda anche per la Formula 1, con corse a Singapore, Abu Dhabi e Bahrain fatte tutte con illuminazione artificiale.

Ciò però diventa un grossissimo problema con la pioggia, giacché l’effetto specchio per i piloti in moto può essere altamente pericoloso.
E non solo: il non avere calore solare ad asciugare la pista non aiuta in nessun modo. Quindi, propongo un’idea “geniale”: la prossima volta, in casi di pioggia prevista… non facciamola in notturna. Fantascienza vera.

“Ma no, non si può. Non vorrai mica lasciare inutilizzati tutti questi bei lampioni?”. Se il costo per vedere la gara tranquillamente è lasciare i lampioni inutilizzati, ci metto la firma. Non dico un’abolizione, perché parte della fortuna del GP è proprio il correre di notte, ma quantomeno avere un piano semplicissimo per ovviare al problema in questi (rari) casi.

Ciò che mi chiedo è: perché Losail si è meritata questo trattamento? Il fatto è grave, certamente, ma la reazione e l’aggressività con cui si sono scagliati gli esperti sul tracciato del deserto sono a livelli altissimi.

A pensarci meglio però il perché forse lo so: perché “non è il Mugello.
Non è un tracciato europeo in cui si corre da anni.
Non ha una sua storia. E’ un tracciato nato così per caso.

Una pista non può costruire la sua storia dal nulla, ma se non permettiamo a certe classi di cimentarsi su tracciati nuovi (e non per forza extra-europei, chiarisco), come può quella pista ritagliarsi il suo pezzettino di storia? Non può, punto.

E non stiamo nemmeno parlando di Losail in particolare, perché questo tracciato, per me niente male, ha visto ieri la sua 14e edizione valida per il Motomondiale, ed è stata, soprattutto per la classe regina, una validissima edizione. Opinione condivisa da tutti, compresi i criticoni del giorno prima. E non provate a dirmi che si tratta di un caso eccezionale: è il quarto anno di fila che Losail ci regala una gara fantastica con lotte fino all’ultimo giro e sorprese.

Quindi per cortesia basta sparare a zero su una pista nuova solo perché è nuova, perché le gare divertenti si possono avere anche in luoghi che non si chiamano Imola o Donington.

Non è obbligatorio un pedigree eccelso per saper gasare.

Fonte immagine: motomondiale.it

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