Scott Dixon, a Indianapolis gara da… F1 d’altri tempi

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
14 Agosto 2023 - 12:30
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Strategia, rifornimento, calcoli al millimetro. La gara di Dixon ad Indianapolis è assoluta perfezione

La gara di sabato sera della IndyCar ad Indianapolis, nella versione stradale, è un inno alla strategia targato Scott Dixon e Chip Ganassi Racing. E, nel suo svolgimento, ha riportato alla mente vecchi momenti della F1 quando i calcoli con i rifornimenti erano essenziali per la riuscita di una strategia perfetta. A condire il tutto, l’handicap iniziale con il testacoda che aveva spedito Dixon in fondo al gruppo nella carambola innescata da Palou.

Da lì, silenziosamente, Dixon ed il suo team, capitanato alla strategia da Mike Hull, hanno studiato la gara perfetta, allungando il più possibile i primi stint e aprendosi il varco per la parte finale, nella quale altri piloti sono stati costretti ad un rabbocco finale.

Quando Dixon ha superato i 55 giri sugli 85 previsti senza effettuare la terza sosta, si è capito che c’era margine per ribaltare il pronostico che, in quel momento, vedeva Graham Rahal favorito per la vittoria finale.

Con il pit arrivato all’inizio del 60° passaggio, la gara è diventata una lotta sui decimi. Rahal, fermatosi quattro giri più tardi, ha tentato un recupero andato in porto solo a pochi passaggi dal termine. Una volta raggiunta la #9, Graham non è comunque riuscito a sferrare l’attacco. Anzi, nel giro finale Dixon ha quasi allungato come se si fosse tenuto nel taschino ancora un briciolo di passo per tenersi al riparo.

Ma la vera magia è stata nei due stint centrali. Rientrato nel corso del quinto giro, ancora in regime di Safety Car dopo l’incidente iniziale, Dixon ha portato a termine due stint da 27 giri l’uno che gli hanno permesso di mettersi nella finestra ideale per arrivare a fine gara. Stint più lunghi rispetto ai colleghi e con un passo ragguardevole, pur senza consumare le gomme. Cose che, anni fa, si vedevano in F1 quando si andava lunghi con lo stint centrale puntando tutto su passo e costanza. Indianapolis sullo sfondo, seppur in un layout diverso, ha contribuito a riportare alla memoria vecchi ricordi.

Una prova di forza incredibile. Dixon non aveva ancora vinto una gara quest’anno: lo fa portandosi, grazie alla giornata no di Newgarden, in seconda posizione in classifica dietro il compagno Alex Palou, che comanda comodamente con 101 punti. Il campionato è ormai segnato: ma il sei volte campione Indy, a 43 anni, dimostra di esserci ancora, eccome.

Immagine: Media IndyCar

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