Schumi, l’Alfa 156 e l’aiuto al fratellastro

di Andrea Ettori
AndreaEttori
Pubblicato il 18 Agosto 2017 - 11:27
Tempo di lettura: 3 minuti
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Schumi, l’Alfa 156 e l’aiuto al fratellastro

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Nell’estate del 2003, nel pieno del mondiale di F1 che a fine stagione lo incoronerà ancora vincitore, Michael Schumacher fu protagonista di una giornata di test al Mugello con l’Alfa 156 che correva nell’ETCC per “aiutare”… il fratellastro Sebastian Stahl. Figlio della compagna del padre di Michael, il buon Sebastian è un mediocre pilota di 25 anni che corre nel monomarca tedesco dell’Alfa 147 Cup.

Cercando di sfruttare la parentela “acquisita” per correre nel campionato ETCC, tenendo anche conto che in quel periodo l’Alfa (sempre nell’ambito del gruppo Fiat, dove nessuno si azzardava a dire di no a Schumacher) era grande protagonista, al Mugello durante una sessione di test della Ferrari vennero portate nel box due Alfa 156 S2000 del team Autodelta con tanto di coach driver, Gabriele Tarquini, che avrebbe poi vinto il titolo europeo in quella stagione.

La vettura del “Cinghio” fu preparata da gara mentre quella di Schumacher era in configurazione test, ma assolutamente competitiva e valida. Dopo aver fatto domande di ogni tipo ai tecnici presenti in pista, dal set-up della macchina al ripartitore della frenata fino alla pressione delle gomme, Schumi scese in pista subito dopo il run di Tarquini che aveva dato ufficialmente via al test.

Rientrato ai box dopo 5/6 giri di confidenza con l’Alfa, il tedesco esclamò ai presenti un “Funny car”. Dopo aver acquisito i dati e riempito ancora i tecnici di altre domande su ogni minimo particolare, Michael tornò in pista con un nuovo set di gomme nuove abbassando di circa quattro decimi il crono ottenuto in precedenza da Tarquini.

Chi era presente disse che l’asfalto era migliorato rispetto a quando girò l’italiano, ma questo non tolse nulla alla prestazione di Schumacher. Anzi, colpì la sua velocità di adattamento ad una vettura totalmente diversa a quella che guidava all’epoca, cioè la F2003-GA. Ma tutto questo cosa servì al fratellastro di Michael?

Stahl girò un intera giornata a Fiorano provando anche diverse partenze, sotto l’occhio vigile ma mai inopportuno di Schumacher, per prendere confidenza con la 156. La sua esperienza con Alfa nell’ETCC però si concluse dopo la gara 1 di Oschersleben, finita nella sabbia dopo non aver entusiasmato nelle libere e nelle qualifiche.

Tarquini raccontò successivamente la verità su quel test del luglio del 2003 al Mugello. Disse che sostanzialmente a Schumacher non interessava nulla di girare con l’Alfa ma questa, per permettere a Stahl di avere la possibilità di correre, chiese al campione del mondo di fare qualche giro per avere un ritorno pubblicitario. Qualche foto ufficiale da fermo e in movimento erano gli accordi presi. Michael però, competitivo come sempre, decise di affrontare quel test con la stessa professionalità e meticolosità che ne hanno contraddistinto la carriera.

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