Dopo un bel duello a distanza con Gerloff, Bautista si dimostra il più veloce anche nella seconda giornata. Ottimi Öttl e GoEleven, primi al mattino.
Si sono conclusi da poco i test di Misano Adriatico dei campionati SBK e SSP. Pur essendo una prova collettiva e nulla più, c’è chi ha deciso di rompere gli indugi e di effettuare una prova di forza sul cronometro, a partire dai primi due classificati della sessione.
Dopo il primato ottenuto ieri, Álvaro Bautista ha replicato il primo posto anche nella seconda giornata, migliorando di quattro decimi il suo miglior tempo e girando in 1:33.574. Anche oggi il numero di giri dello spagnolo non è stato elevatissimo (52), ma questo perché non ha girato al mattino, preferendo concentrarsi sul lavoro del pomeriggio.
Il suo compagno Michael Ruben Rinaldi, quinto assoluto, ha potuto mettere le mani sul nuovo forcellone portato da Ducati per la Panigale V4 R, già approvato da Bautista al termine del mercoledì. In termini di performance Rinaldi non ha impressionato tanto quanto il compagno, ma fino a prova contraria il nuovo pezzo portato dalla Casa di Borgo Panigale rappresenta un buono step in avanti in vista del primo appuntamento dell’anno. 44 giri completati per Rinaldi quest’oggi.
A precedere il #21, però, troviamo la sorpresa della giornata, soprattutto per quanto riguarda la sessione mattutina. Philipp Öttl, su Ducati GoEleven, ha fatto segnare un 1:34.214, tempo che gli ha permesso di stare addirittura al comando della sessione da debuttante. Un risultato inaspettato, specie considerando come Axel Bassani e Luca Bernardi, alla guida delle Panigale V4 R dei team Motocorsa e Barni, siano staccati rispettivamente 0”6 e 0”7 dal tedesco.
“L’avversario” di Bautista in questi test è stato Garrett Gerloff, che nel finale ha scambiato con lo spagnolo una serie di giri veloci per ottenere il primo posto finale. Alla fine il texano n’è uscito sconfitto per 0”1, ma il pilota del team GRT può comunque consolarsi col record di giri completati in giornata, ovvero 70. Decisamente più staccato Kōta Nozane, a 1”1 dal compagno di box.
A completare il terzetto dei piloti privati in top five c’è anche l’unica Kawasaki ZX-10RR presente in pista in questi due giorni, la moto del team Puccetti guidata da Lucas Mahias. Se già ieri il francese, sesto finale, aveva dato segnali positivi per il suo ritorno in campionato dopo l’infortunio del 2021, oggi il #44 ha fatto capire come punti ad essere ben più di una comparsa, specie se Kawasaki dovesse risolvere alcuni problemi tecnici e se venisse avvantaggiata da un’eventuale modifica del regolamento sui giri motore della “Ninja”.
Per il momento, invece, lo squadrone BMW rimane tutto compatto ma staccato dalla vetta. Scott Redding guida le tre M1000RR dalla sesta posizione, ma il suo distacco dalla Ducati che ha abbandonato è di 0”9. Più o meno lo stesso numero di passaggi per Eugene Laverty (49 a 48 per l’irlandese) ed un tempo pressoché identico, così come per Loris Baz sulla seconda BMW del team Bonovo. Il francese ha però portato un sacco di dati utili al team visti i 69 giri compiuti, ma in termini prestazionali la Casa tedesca deve ancora dimostrare di aver fatto quel salto di qualità oramai atteso da tre anni.
Si conclude così la due giorni al Santa Monica di Misano. Il team Yamaha Pata, Honda HRC e quelli Kawasaki non hanno ancora svelato a pieno le proprie carte in un test ufficiale, ma avranno l’occasione di farlo prima di inizio stagione. Il primo verdetto veritiero, in ogni caso, lo si avrà solo nel Gran Premio d’Aragona.
Fonti immagini: worldsbk.com, yamaha-racing.com, teamgoeleven.eu
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