SBK | Test Jerez de la Frontera pre-2020, sintesi delle due giornate

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
30 Novembre 2019 - 11:22
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Si è conclusa ieri la due giorni di test a Jerez de la Frontera riservata al campionato Superbike e alla categoria Supersport 600. La prima posizione, al termine di queste prove collettive, è andata al campione del mondo Jonathan Rea, che dopo aver perso totalmente la seconda giornata di test in quel di Aragón, ha completato ben 124 giri sul tracciato andaluso, prendendosi la testa di entrambi i turni svolti giovedì e venerdì. Il suo tempo di riferimento finale è di 1:38.397, addirittura otto decimi più veloce sia del resto dei protagonisti, sia del suo tempo finale fatto al primo giorno.

Questi due giorni di test hanno visto due marchi come principali protagonisti, Kawasaki e Yamaha: il team KRT, oltre a vedere la propria punta di diamante in cima alla classifica, può registrare l’ottima crescita di Alex Lowes con la sua nuova ZX-10R, terminando al quarto posto la sessione odierna (a oltre un secondo dal compagno e con 79 giri svolti). Nei box del team Crescent Pata sono finalmente arrivate le nuove R1 2020 invece, che Michael van der Mark e Toprak Razgatlıoğlu hanno subito spremuto al massimo ottenendo un terzo posto con l’olandese al venerdì e un secondo posto al giovedì col giovane pilota turco, poi sceso al settimo posto quest’oggi. La prima Yamaha in classifica è però quella di Loris Baz, secondo nella graduatoria e detentore anche del maggior numero di passaggi tra i piloti SBK del venerdì (83).

Mantenendo il focus su Kawasaki e Yamaha, entrambi i marchi hanno visto all’opera anche i propri team privati: Niccolò Canepa hanno svolto i test su un’altra R1 in qualità di test rider ed è stato l’unico, nella prima giornata, a usare il nuovo modello, mentre i piloti del team GRT, Federico Caricasulo e Garrett Gerloff, hanno chiuso in 13a e 14a posizione questa giornata. In pista, finalmente, anche le squadre italiane Puccetti e Pedercini: Xavi Forés ha fatto un buon rientro terminando 11° sulla Kawasaki privata, mentre Lorenzo Savadori ha chiuso 15° con 68 giri conclusi, seppur a ben 2.5 secondi dal leader Rea.

Alle spalle del primo grosso gruppo formato da quattro piloti, troviamo la prima delle Ducati guidata da Scott Redding: il campione del BSB, dopo i roboanti test di Aragón, si è decisamente risparmiato in quelli di Jerez de la Frontera, terminando una settantina di giri oggi e 135 totali con un secondo di ritardo dal suo probabile futuro rivale Rea. Nonostante ciò, Redding rimane per distacco il migliore dei ducatisti, essendo Davies nono (a ulteriori sei decimi) e la moto del team Barni (distante un altro secondo). La Panigale V4 R gestita da Marco Barnabò non è però stata portata in pista da Leon Camier, bensì dal nostro Michele Pirro in sua sostituzione, visto che l’inglese è stato lasciato a riposo in via precauzionale; inizia così già in salita la nuova avventura dello spilungone inglese.

Lo scorso anno la BMW ha mosso i suoi primi passi del ritorno in SBK proprio qui a Jerez de la Frontera stupendo tutti e anche quest’anno il 2020 è partito da qui per la Casa di Monaco di Baviera. A guidare le S1000RR è Tom Sykes, sesto finale al termine di un buona due giorni iniziale. Scaricato Markus Reiterberger, Eugene Laverty ha preso il suo posto e ha centrato la top ten in entrambe le giornate, dopo aver annunciato il suo ritorno col capotecnico Marcus Eschenbacher, che lo aveva aiutato nella sua avventura in Aprilia. 65 giri completati da entrambi i britannici.

Honda non era presente nemmeno in questa seconda sessione di test in Spagna, ma in pista c’è comunque stato un quinto marchio. Si tratta dell’Aprilia col modello RSV4, portato in pista da Christophe Ponsson e da Nuova M2 Racing, struttura che ha corso per diversi anni con la moto veneta in STK1000 e nel CIV SBK. I tempi fatti registrare dal francese, di per sé, non sono nulla di che, ma è comunque rilevante sottolineare come, nel 2020, questa squadra svolgerà tre round come wildcard a Jerez, Magny-Cours e Misano Adriatico, col pilota francese. Una scelta che potrebbe anche essere il preludio a un ritorno di Aprilia nel campionato delle derivate di serie, a distanza di tre anni dalla separazione col team SMR Milwaukee.

Si concludono così i test 2019 del campionato Superbike. Ora ci sarà d’aspettare metà febbraio per rivedere in pista i protagonisti del campionato SBK 2020, che si preannuncia molto combattuto e con moltissimi volti capaci di lottare per le posizioni alte.

Qui i risultati della prima e della seconda giornata.

Fonte immagine: worldsbk.com

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