SBK / Supersport | Intervista esclusiva a Max Temporali, la voce della Superbike del presente: “Fossi Dorna, da qui a cinque anni attuerei un piano B”

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
16 Gennaio 2023 - 09:00
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Da più di un decennio Temporali commenta le categorie a due ruote di massimo rilievo e dal 2019, in coppia con Edoardo Vercellesi, si cimenta nel racconto di SBK, SSP e SSP300 per Sky Sport. Max ha deciso di svelarsi in un’intervista con noi.


Il 2022 è stato un anno particolarmente fortunato per l’Italia per quanto riguarda il motociclismo: la conquista del titolo MotoGP da parte di Francesco Bagnaia in sella alla Ducati è stato un momento storico per il nostro Paese, che dopo cinquant’anni ha potuto nuovamente festeggiare una doppietta del genere dai tempi di Giacomo Agostini e della MV Agusta.

La Casa di Borgo Panigale, per non farsi mancare a nulla, è andata a segno anche in SBK grazie alle gesta di Álvaro Bautista, che ha riportato la “Rossa” sul tetto del mondo delle derivate di serie. Un successo storico e che doveva, oltre che essere celebrato, essere degnamente raccontato da chi è la voce attuale della SBK.

Insieme ad Edoardo Vercellesi, Max Temporali ha questo onere ed onore da circa un decennio. Prima su Mediaset (insieme a Giulio Rangheri) e poi con Sky Sport dal 2019, Temporali ha raccontato le gesta dell’era moderna delle derivate di serie, contraddistinta sì da un cambio alla dirigenza (l’arrivo di Dorna) e da regolamenti tecnici parecchio discussi, ma anche da nuovi duelli degni dell’attenzione del grande pubblico.

Il commentatore tecnico del Circus delle derivate ha accettato di partecipare ad un’intervista con P300.it. Segue la nostra classica sessione di una ventina di domande e risposte, buona lettura.


Ciao Max. La prima domanda è: come stai? Come stai passando questo periodo di pausa?

“Eccomi! Scusa per il ritardo nelle risposte. In realtà quest’anno niente pausa. Col fatto che la SBK è finita a novembre e riparte a febbraio, i tempi si comprimono e la pianificazione è già avviata”.

Qual è il tuo primo ricordo da appassionato di due ruote?

“Se penso a un pilota, Freddie Spencer. Ero bambino, seguivo le corse dalla tv con papà. Ancora oggi adoro il suo casco… se invece parliamo di moto, il ricordo più vivo è la Serravalle, sempre con papà, sul sellino dietro, prima della Yamaha FZ 750, poi della lunga serie di Honda CBR 600 che ha posseduto. Curve e scintille!

Per chi tifavi da giovane? E ad oggi, nonostante il gran lavoro da telecronista imparziale, tifi ancora per qualche pilota?

“Tolto Spencer, come ho detto, poi il mio idolo (eterno) è stato Schwantz. Nessuno mi ha regalato le sue emozioni. Il mio lavoro mi ha permesso di conoscerlo e di girare in pista insieme. Con la maturità e il mestiere di telecronista, iniziato nel 2009, il tifo è cambiato in ammirazione per un pilota in grado di eccitarmi. Forse quello che mi ha impressionato di più è stato Stoner in MotoGP, come Rea in SBK”.

La tua pista preferita?

“Monza. Non perché sia particolarmente bella, ma nessuna mi ha mai intimorito quanto lei. Di conseguenza, entrare e girarci mi ha sempre fatto sentire un eroe”.

Che campionati e gare segui al momento, oltre quelli del Circus della Superbike?

“Sicuramente la MotoGP. Mi piace il CIV e tutti i trofei monomarca che esistono… Seguo tutto, persino gli scooter, anche se magari con un’attenzione più leggera”.

Apprezzi anche le ruote tassellate, i campionati motocross e supercross?

“Il Supercross mi piace un sacco ma da uomo-medio, quello che non capisce, ma si stupisce. Il resto del mondo tassellato invece no, non mi ha mai ‘preso’, pur ammirando un sacco chi lo pratica… Una freddezza che nasce forse dal fatto di essere sempre stato una pippa…“.

In questi giorni si sta svolgendo anche la Dakar 2023. Stai seguendo anche questa competizione?

“Meno dell’anno scorso, che c’era Petrucci. Diciamo che leggo un articolo al giorno per sapere cosa succede”.

Se dovessi scegliere un aggettivo per identificare la stagione motoristico-sportiva 2022, quale sarebbe?

“Atomica. Da quando lavoro in SBK (dal 2014, n.d.r.) è stata la stagione più combattuta, spettacolare ed esplosiva, anche fuori dalla pista!”

Quale credi che sia lo stato di salute della SBK al momento? Inoltre, ti chiedo tre cose che cambieresti di questa serie.

Buonissimo, se parliamo del campionato in sé e lo stato di salute lo misuriamo col travaso continuo di piloti MotoGP. Ma da qui ai prossimi cinque anni, fossi Dorna, considererei anche un piano B, con moto diverse e regolamento più facile, intuitivo e comprensibile. Riguardo al presente, cambierei le regole del gioco per aprire anche a cilindrate oltre le mille, per avere Aprilia. E studierei una formula diversa dalle 300, che vanno forte, fanno tempi incredibili, ma non riesco a considerarle moto da corsa con le quali imparare a diventare piloti, al di là della bagarre”.

Quale credi sia stato il momento topico del 2022 per il campionato?

“Ti rispondo diversamente: il momento topico per me è stato quando Bautista è partito con le slick, su asfalto bagnato, nella gara sprint di Phillip Island. Scusa se ho deviato, ma una cosa così per me è stata pazzesca ed emozionante che tengo a ricordare”.

Motociclismo è anche sinonimo di rivalità storiche. Qual è la tua preferita (non solo in SBK ma anche negli altri campionati)?

“Beh, le rivalità che includevano i “miei” campioni: Spencer-Lawson, come Schwantz-Rainey. Erano rivalità che sentivo, perché ero tifoso”.

L’annata SBK 2023 si preannuncia molto interessante, soprattutto per i nuovi arrivi in griglia. Tra i vari debuttanti, per chi nutri maggiori aspettative?

“Credo Gardner. Se non affronta la SBK come ripiego, ma con la testa da vincente, sarà un problema per molti”.

Quando hai deciso, nella tua vita, che avresti voluto diventare un telecronista?

“Mai deciso. Mi ci sono ritrovato, diciamo, all’ultimo minuto e mi è piaciuto”.

Qual è la gara più bella che hai commentato?

“Ce n’è più di una, ma penso quella di Márquez in Moto2, anno 2012, Valencia, che partì ultimo e arrivò primo. Impresa sportiva pazzesca. Invece una gara che mi emozionò fino alle lacrime fu quella di Lorenzo, Assen 2013: caduto e operato il venerdì, si schierò in griglia domenica… E’ questo il mio motociclismo”.

Hai altre passioni oltre alle moto?

“Basket. Diciamo… per induzione. In famiglia lo praticano tutti (mia moglie ha “toccato” la serie A, mia figlia lo pratica e ho il maschietto in B). E poi mi piace viaggiare: che sia in moto o meno, adoro andare alla scoperta di paesi nuovi”.

Particolare attenzione anche al campionato SSP. Nel 2023 rivedremo in griglia Honda ed un buon numero di nuovi piloti: chi credi possa avere del margine per ereditare lo scettro di Dominique Aegerter?

“In questo momento non c’è un Aegerter in SSP. Significa avere una rosa di candidati alla vittoria più ampia, lui ormai era diventato lo specialista come lo è stato Sofuoğlu per anni”.

Che ne pensi dell’elettrico e dei campionati come la MotoE, 100% elettrici?

“Penso che sia un’altra cosa, un’altra disciplina, un altro sport. L’ho guidata e ,nel 2007, ci ho corso anche una gara nazionale. Un pilota, quando guida, si diverte con tutto, anche con un triciclo, ma chi guarda le gare no… E l’elettrico per me, oggi, è mortificante. Meriterebbe di correre in un altro contesto per essere maggiormente valorizzato e compreso”.

Un nome che vorresti vedere in SBK?

“Bastianini”.

Ti chiedo un parere sulla Supersport 300, campionato sempre più osteggiato e che a fine 2022 ha visto una nuova tragedia, quella di Victor Steeman. Credi che si possa fare qualcosa per migliorare questa categoria o effettivamente il margine di manovra è scarso?

“Piste taglia XL, moto piccole… Finché il 50% del giro lo fai a cannone, potrei stare anch’io in scia ai migliori, per dire. Servono moto più leggere, veloci e selettive, adeguate alle piste del mondiale”.

Si sta vociferando del debutto di una categoria SuperTwin in sostituzione della 300. Pensi che sia una buona soluzione?

“No, è una soluzione… ‘commerciale’. Se quella categoria ha il compito di formare i piloti, devi usare moto vere. Tutto il resto può coabitare col resto del paddock, ma come riempitivo del programma del week end”.

Un pronostico per le categorie che stai seguendo con attenzione.

“Ti butto lì due nomi solo perché potrei scommetterci un euro: Bastianini in MotoGP e Bautista in SBK. Sul secondo sono piuttosto certo, sul primo è una speranza: Enea mi piace e se lo meriterebbe!”


Ringraziamo Max Temporali per la disponibilità e gli auguriamo un’emozionante stagione di corse tutta da commentare.

Fonte immagini: Instagram / Max Temporali

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