L’atto conclusivo della stagione 2022 di SBK e SSP sarà sulla leggendaria pista del Victoria. Titoli piloti già assegnati, si lotta per la gloria del successo.
Difficile immaginare una cornice migliore per concludere una stagione motorsportiva. La SBK è pronta a svolgere il proprio ultimo Gran Premio dell’anno, il GP Australia 2022, sul tracciato di Phillip Island, situato sull’omonima isola dello Stato del Victoria. Era dal 1996 che questa location non concludeva una stagione delle derivate di serie ed era dal 2020 che la SBK non vi si recava, per via della pandemia di Covid-19 che ha cancellato l’edizione 2021.
Ancora oggi, questa pista rappresenta uno dei tracciati più amati in assoluto dai piloti per i suoi curvoni ad alta velocità, i saliscendi mozzafiato e le staccate da pelo sullo stomaco. Phillip Island è una pista capace di regalare gare emozionanti, spesso molto serrate e dagli esiti non sempre scontati.
SBK
E’ però un peccato che uno dei temi più importanti del campionato SBK, l’assegnazione del titolo piloti, sia già stato risolto nello scorso round dell’Indonesia. Grazie al secondo posto di Gara 2, Álvaro Bautista ha conquistato con un round d’anticipo il primo mondiale in questa categoria, a sedici anni dal titolo ottenuto nel 2006 in 125cc. Lo spagnolo ha così riportato anche la Ducati sul tetto del mondo delle derivate, dopo undici anni di occasioni mancate e sconfitte.
Per Bautista la gara di Phillip Island sarà dunque una passerella per festeggiare l’alloro iridato e non poteva esserci location migliore per questo, essendo il Victoria uno dei suoi tracciati preferiti, nonché quello nella quale ha debuttato in maniera dominante nel 2019. Il neocampione vorrà di certo concludere in bellezza questa stagione trionfale, ma anche i suoi avversari non saranno da meno.
Tra questi, in primis, Toprak Razgatlıoğlu. La prestazione dominante di cui è stato autore sul circuito cittadino di Mandalika non è stata sufficiente al turco per prolungare la sfida iridata e, a fine 2022, sarà costretto ad abbandonare il #1 del campione sulla sua carena.
Anche per Razgatlıoğlu questo tracciato rievoca ricordi importanti, su tutti la vittoria al debutto con Yamaha nella prima gara del 2020, in una delle manche più epiche nella storia del campionato. In caso di gara di gruppo, sarà d’obbligo aspettarsi un “Razga” tra i protagonisti.
Lo stesso vale per Jonathan Rea, che col tracciato australiano ha un legame molto speciale avendo ottenuto sei vittorie in sei anni, di cui ben due doppiette tra il 2016 ed il 2017. Tuttavia, un bel weekend in Australia sarebbe solo un premio di consolazione per un’annata sicuramente da dimenticare per sé e per il team Kawasaki ufficiale, ma se dovesse avere una chance il fenomeno di Ballymena non se la farà sfuggire.
Curiosamente, l’ultimo pilota a vincere qui è stato il compagno Alex Lowes. La volata finale di Gara 2 proprio contro Rea nel 2020 è stata una delle pochissime occasioni in cui il fratello di Sam è stato capace di sollevare la testa nei confronti dell’allora nuovo compagno di squadra. Dopo due anni le gerarchie interne nel box verde sono tornate quelle solite, ma non è impossibile per il #22 ripetere l’impresa di due stagioni fa.
Parlando di debutti storici, anche Andrea Locatelli conserva un bel ricordo del GP 2020, dominato in scioltezza nella categoria Supersport e vinto con oltre 6” di vantaggio. Il livello della SBK si è sicuramente dimostrato di diverse spanne superiore, ma se la sua R1 dovesse dimostrarsi all’altezza allora il “Loka” potrebbe diventare una possibile carta matta.
Discorso diverso per i piloti Ducati italiani, Michael Ruben Rinaldi ed Axel Bassani. Per il pilota ufficiale questo tracciato non è mai stato tra i meglio digeriti ed anche il ruolino di marcia piange con un ottavo posto come miglior piazzamento nel 2020. Per Bassani, invece, quello di questo weekend sarà un debutto assoluto a Phillip Island, non avendo mai corso qui né in Supersport né nel Motomondiale.
Anche la BMW potrebbe rivelarsi una cliente ostica per la vittoria, specie considerando Phillip Island come una pista capace di appianare le differenze di prestazioni tra i marchi. Scott Redding ha ottenuto tre terzi posti nel 2020 al debutto con la Ducati e, in caso di lotta serrata, non sarà di certo da sottovalutare in un corpo a corpo. Più modeste le chance di Michael van der Mark, nel complesso poco competitivo quest’anno.
Sarà invece più interessante vedere le prestazioni di Loris Baz, che nel 2020 ha dato molto filo da torcere ai piloti ufficiali quando guidava la Yamaha R1 del team Ten Kate. Sarà anche l’ultima gara di Eugene Laverty, prima di passare ad un ruolo manageriale nel team Bonovo.
La vera incognita rimane Honda, che già alla vigilia del weekend parte svantaggiata per via delle condizioni fisiche di Iker Lecuona. Il valenciano, vittima di un incidente nelle prove di Mandalika, non ha disputato il round indonesiano e la sua partecipazione non è ancora stata confermata. In compenso, stanno risalendo le quotazioni di Xavi Vierge, autore di un sesto, un settimo ed un nono posto nelle tre manche di settimana scorsa e sta arrivando a punti con costanza da quattro round a questa parte.
SSP
Anche in SSP il titolo piloti è stato già assegnato, in questo caso al dominatore della categoria Dominique Aegerter. Dopo il 2021 sì vinto in SSP ma non in MotoE, quest’anno l’elvetico è stato capace di realizzare una magica doppietta ed anche per lui le due manche del GP Australia saranno più un modo di togliersi qualche ulteriore soddisfazione che altro.
L’ostacolo principale di Aegerter (ed anche del suo rivale Lorenzo Baldassarri) sarà il suo essere un debuttante a bordo della R6 su questa pista, non avendoci mai corso in Supersport. Questo potrebbe avvantaggiare i piloti più esperti, come l’esperto Jules Cluzel (vincitore qui nel 2014 e nel 2015) o Federico Caricasulo. Nelle scorse stagioni, sulla SSP gravava il grosso problema della gestione degli pneumatici, per via dell’alto grado d’abrasione che costringeva i piloti a cambiare le gomme addirittura a GP in corso; anche per quest’anno potrebbe esserci questo rischio.
Si annota anche un nuovo ingresso in griglia, una piccola anticipazione in vista del 2023: Marcel Schrötter salirà sulla MV Agusta al fianco di Niki Tuuli per questo Gran Premio, per cominciare con un po’ anticipo la preparazione alla stagione futura e l’adattamento alla F3 800 RR.
Correre a Phillip Island in questi mesi dell’anno è sempre un grosso azzardo e difatti le previsioni meteo non sembrano promettere bene, con le giornate di sabato e domenica ad alto rischio pioggia. Nonostante le tante ore di fuso, anche per quest’ultimo round TV8 darà in diretta Gara 1 e Gara 2 della SBK, mentre la SP Race sarà in differita un’ora prima della seconda manche completa.
INFO TRACCIATO
Lunghezza tracciato: 4.445 m
Rettilineo principale: 835 m
Curve: 12 (7 a sinistra, 5 a destra)
Senso: antiorario
Record della pista: 1:29.230 (Tom Sykes, BMW, 2020)
ALBO D’ORO
ORARI TELEVISIVI*
Sabato 19 novembre 2022
02:25 – SP SSP (Sky Sport MotoGP)
03:10 – SP SBK (Sky Sport MotoGP)
04:30 – Gara 1 SSP (Sky Sport MotoGP)
06:00 – Gara 1 SBK (Sky Sport MotoGP, TV8)
Domenica 20 novembre 2022
03:00 – SP Race SBK (Sky Sport MotoGP)
04:30 – Gara 2 SSP (Sky Sport MotoGP)
05:00 – SP Race SBK (TV8)
06:00 – Gara 2 SBK (Sky Sport MotoGP, TV8)
*: in grassetto gli orari in diretta.
Fonti immagini: medialibrary.yamaha-motor.eu, evanbrosracing.com
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