SBK | Round Repubblica Ceca 2023, Gara 2: Álvaro Bautista raggiunge il record di vittorie in una singola stagione, Petrucci secondo davanti a Rea. Razgatlıoğlu ritirato

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
30 Luglio 2023 - 15:40
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Most regala un’altra gara spettacolare per la SBK, Razgatlıoğlu resiste come un demonio a Bautista fino ad un highside in curva 2. Petrucci supera “Jonny” all’ultimo giro, Bassani quarto.


Non poteva esserci una manche migliore di questa per celebrare la 18a vittoria stagionale di Álvaro Bautista in questo 2023, un traguardo storico che lo rende il pilota più vincente in una singola stagione della SBK superando il record di Doug Polen di 17 successi in 24 gare.

Nella domenica di Most lo spagnolo, andato al comando nelle prime fasi di Gara 2, si è poi ritrovato ai ferri corti con Toprak Razgatlıoğlu, con cui ha lottato per una decina di giri dovendo fare i conti con le staccate poderose del turco alla 1. Proprio sul più bello, però, “Razga” è incappato in una highside in uscita dalla prima chicane (non ancora chiaro se si tratta di un suo errore o di un guaio dell’elettronica), spalancando le porte del record e della 50a vittoria in SBK a Bautista, a due sole lunghezze dal primato di Troy Bayliss.

La festa di casa Ducati è proseguita col secondo posto di Danilo Petrucci, suo miglior risultato in questa stagione di debutto: “Petrux”, forte con le basse temperature ma partito un po’ a rilento, ha mantenuto un ritmo costante e veloce fino alle fasi finali, quando ha messo nel mirino Jonathan Rea. L’alfiere del team Barni, in un emozionante arrivo in volata, ha conquistato la piazza d’onore a spese del nordirlandese, che comunque conclude il weekend di Most con tre podi su tre. Quarto Axel Bassani, autore di un lungo nella ghiaia al secondo giro ma bravo a rimontare.

LA CRONACA

Dopo il caos di Gara 2 della Supersport, la manche della Superbike comincia con un asfalto completamente asciutto, anche se il cielo rimane minaccioso in vista di un nuovo possibile scroscio d’acqua.

Alla partenza Razgatlıoğlu e Rea partono bene, ma l’accelerazione delle Ducati di Bautista e Bassani aiutano i due ad andare in testa, con l’ibero primo davanti al veneto. Axel tenta subito di prendere il comando nel cambio di direzione 16-17, ma Álvaro fa buona guardia e permette anche a Jonathan Rea d’inserirsi tra lui e l’italiano.

Bassani, in tutta risposta, cerca di recuperare la posizione su Rea in fondo al lungo rettilineo, ma finisce per mancare il punto di frenata e si ritrova a dover tagliare per la ghiaia, rientrando in 12a posizione. Ciò pone Rea al secondo posto, mentre Toprak deve fare i conti con un Rinaldi coriaceo che tenta di superarlo alla 20, ma senza successo.

Mentre un ottimo Remy Gardner chiude la top five, Razgatlıoğlu comincia a darsi da fare e sorpassa Rea con una bella staccata in fondo a curva 1. L’obiettivo successivo è Bautista, il quale però sta già allungando leggermente sul #54, l’unico a tenere il suo ritmo con pista libera.

Ad aprire uno spiraglio al pilota turco è uno scuotimento della Ducati alla 18, che permette a Razgatlıoğlu di riavvicinarsi a 0″3 dall’avversario. L’attacco arriva puntuale nel giro seguente alla curva 13, dove Toprak si butta all’interno e non lascia margine per un contrattacco al ducatista.

Mentre Rea guadagna 1″3 sulla coppia Rinaldi-Gardner, a propria volta inseguita da Petrucci e Bassani, la sfida davanti prosegue con Bautista più veloce sul rettilineo in uscita da curva 20, ma Razgatlıoğlu decisamente superiore in staccata che gli risponde puntualmente stando all’interno. La scena si ripete per tre o quattro volte, con sempre lo yamahista ad avere la meglio.

Dopo un altro attacco andato male alla 20, al quindicesimo passaggio Bautista tenta una strategia differente e prende l’interno della 1, ma Toprak compie un capolavoro girandogli all’esterno e tenendo comunque la prima posizione. Un errore di Álvaro alla 10 apre anche un piccolo gap di 0″7 a favore di Razgatlıoğlu, il quale comincia a sperare nella fuga.

Il colpo di scena, tuttavia, arriva due giri dopo: in uscita dalla prima esse Razgatlıoğlu accelera normalmente ma il posteriore della R1 lo tradisce, facendolo finire a terra; per lui è il secondo zero stagionale dopo quello di Phillip Island e regala la vittoria a Bautista su un piatto d’argento, con ancora sei giri da percorrere.

Le emozioni, però, non sono ancora finite: Rea è ancora secondo ma alle sue spalle Petrucci e Bassani hanno superato Gardner e stanno puntando a Rinaldi. Danilo piega la resistenza di Michael con facilità in curva 1, nel passaggio successivo, tocca ad Axel salire di una posizione alle spese del #21, superato alla 13.

La rimonta di “Petrux” non è ancora finita, perché il suo ritmo è di 0″6 più veloce di quello di Rea e, a tre giri dalla fine è di soli 0″9. Lo svantaggio viene ulteriormente dimezzato nel corso del giro successivo e, al ventiduesimo ed ultimo passaggio, Petrucci attacca Rea in curva 1.

Il nordirlandese non ci sta e, nel cambio di direzione, tiene la traiettoria favorevole riprendendosi la seconda piazza. Un ulteriore attacco del ternano alla 6 non va a segno, ma alla 20 “Petrux” affonda la staccata e riesce a superare la Kawasaki, regolandola poi nell’accelerazione sul traguardo del finale.

Álvaro Bautista va intanto a vincere di nuovo e sigla il nuovo primato stagionale per numero di vittorie, davanti al compagno di marca, a Rea, Bassani (battuto anche lui nel finale), Rinaldi, Gardner, Locatelli, Redding, Vierge e Baz. Da segnalare il 15° posto di Michael van der Mark, al rientro dopo la lunga assenza per infortunio.

Dopo quattro manche in perdita di punti, Bautista torna a guadagnare margine su Razgatlıoğlu, salendo a 427 contro i 353 del turco. Jonathan Rea, a sua volta, guadagna ancora punti su un Locatelli autore di un round complicato, il quale ora ha solo 20 punti di margine su un Bassani in grande forma.

Ora ci sarà un ulteriore mese di pausa per la SBK e le categorie affini prima del ritorno a Magny-Cours, per il Round di Francia. La pista di Nevers è uno dei terreni di caccia preferiti da Razgatlıoğlu e meno amati, storicamente parlando, dalla Ducati Panigale V4R, perciò ripensando all’edizione 2022 e ai tanti colpi di scena vissuti non ci si può che aspettare un bello spettacolo su un tracciato ricordato per le tante sfide nelle derivate di serie.

Seguono i risultati di Gara 2 e la classifica iridata del mondiale piloti.

Fonte immagine: arubaracing.it

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