Stavolta Bautista riesce a piegare Razgatlıoğlu (secondo), 16a vittoria del 2023 per Álvaro. Primo podio in SBK per Petrucci dopo la lotta con Redding e Rea.
La breve tregua della SP Race è già finita da parte di Álvaro Bautista, che è tornato a dettare legge durante la Gara 2 del Round Gran Bretagna 2023. Il campione in carica della SBK si è aggiudicato l’ennesima vittoria in questa stagione, per la precisione la 16a dell’anno con la quale eguaglia i propri record personali del 2019 e del 2022, ma con ancora metà stagione da svolgere.
Il team Aruba.it stesso può gioire, anche se i primi minuti di Gara 2 sono stati piuttosto carichi di tensione e preoccupazione per quanto successo a Michael Ruben Rinaldi. Durante il primo giro un highside di Tom Sykes in uscita dalla Coppice ha innescato una reazione a catena che ha fatto cadere anche Loris Baz ed il riminese, rimasto a lungo a terra con un possibile trauma cranico. Fortunatamente, le condizioni del #21 e degli altri piloti sono buone e i tre sono coscienti.
Toprak Razgatlıoğlu, giunto secondo in Gara 1, non ha nulla da recriminare nemmeno in questo caso: il turco ha tenuto botta al ritmo del pilota Ducati fino a quando ha tenuto botta e solo la straordinaria accelerazione della Panigale V4R ha messo fine alle sue speranze di vittoria a sei giri dalla fine.
La vera sorpresa giunge dal terzo classificato Danilo Petrucci, sulla Ducati del team Barni Spark. Per “Petrux” si tratta del primo arrivo a podio nel mondiale SBK in questa stagione di debutto, segno di come la seconda parte di stagione possa promettere davvero bene per lui e per la squadra di Marco Barnabò, che chiude così un fine settimana magico pensando anche ai due podi di Yari Montella in SSP.
Soltanto quinto Jonathan Rea, il quale ha comunque regalato l’highlight della gara nella sua sfida con Scott Redding per la quarta posizione. L’ex-pilota Ducati ha conquistato il proprio miglior risultato del 2023 in sella alla BMW M1000RR, una piccola grande gioia dopo diverse manche di magra.
LA CRONACA
Al via Bautista, come nella gara Sprint, parte di nuovo bene e prende il comando in curva 1, ma finisce largo e Razgatlıoğlu può tornare in testa alla corsa stringendo la traiettoria alla 2; all’Old Hairpin tutto rimane invariato nelle prime cinque posizioni, mentre Axel Bassani scavalca Lowes per la sesta piazza e si mette alle spalle di Danilo Petrucci, il quale rischia quasi di perdere il posteriore in uscita dalla 8.
Chi invece incappa in pieno in questo errore è Tom Sykes, che perde violentemente il posteriore della sua BMW (come successo a van der Mark in Olanda) e viene scaraventato a terra, innescando un effetto domino che mette fuori gioco anche Baz e Rinaldi. Il pilota italiano alza il braccio e viene soccorso prontamente dai commissari, mentre la direzione gara espone la bandiera rossa.
Dopo una decina di minuti, viene data la conferma del fatto che i tre piloti siano coscienti, con Rinaldi acciaccato ad una caviglia e Sykes dolorante al torace. Dopo questa notizia l’atmosfera si fa più serena e si può pensare alla ripartenza, prevista alle 17:25 per ventidue giri anziché ventitré; la griglia di partenza sarà la stessa vista dopo la SP Race, ma senza i tre piloti incidentati.
Al secondo start Bautista e Rea replicano l’ottima partenza e scavalcano “Razga”, col nordirlandese che tenta anche di passare Bautista alla 4 ma finisce largo. Un secondo errore alla frenata della 11 apre la porta a Razgatlıoğlu, con Locatelli quarto e Lorenzo Baldassarri che taglia la chicane Fogarty nelle retrovie.
Toprak cerca immediatamente di frenare il ritmo di Bautista e alla 11 si butta all’interno della Melbourne, aprendo la porta anche alla Kawasaki #65. Il ritmo per il momento è piuttosto blando e ciò permette a Locatelli, Gerloff, Lowes e Petrucci di stare vicini.
A questo punto è “Jonny” che tenta di punzecchiare lo yamahista per passare al comando, ma le grandi staccate del turco alla 9 e alla 11 impediscono a Rea di trovare qualsiasi varco. Bautista rimane sornione al terzo posto e, pur con un lungo alla McLean’s nel tentativo di passare Rea, riesce a stare costantemente a ridosso della Kawasaki. Intanto, Lowes ha scavalcato sia Gerloff che Locatelli (alle Foggy Esses) per salire al quarto posto.
Quasi a metà gara, Bautista decide di rompere gli indugi: al decimo giro arriva puntuale l’attacco su Rea alla chicane veloce ed il ritmo, da questo punto in poi, sia alza drasticamente per lo spagnolo e per Razgatlıoğlu, ancora in testa alla gara. La coppia Kawasaki Rea-Lowes comincia, invece, a perdere visibilmente terreno.
La resistenza strenua di “El Turco” dura per altri tre giri, con Bautista che riesce a scavalcare lo yamahista persino nell’accelerazione in uscita dalla Goddards, ma Razgatlıoğlu risponde ad Álvaro ributtandosi all’interno all’Old Hairpin. Nel passaggio successivo lo scenario si ripete in uscita dalla 12, ma stavolta il ducatista taglia la traiettoria un po’ più violentemente ed impedisce all’avversario di tentare qualsiasi risposta.
Il ritmo sale sul ‘26.0 e “Razga”, nonostante la grande tenacia, non riesce a tenere botta a lungo al ritmo del #1, che s’invola così verso il successo con oltre 1″ di vantaggio. La battaglia si è invece accesa alle loro spalle, con le due moto di KRT che stanno facendo da tappo ad un gruppetto di quattro piloti composto da Petrucci, Locatelli, Redding e Bassani.
Del gruppo, i più veloci sono “Petrux” e Scott, col pilota Barni che supera sia il connazionale che Lowes alle Esses e si mette a caccia di Rea per il podio virtuale. Redding, dal canto suo, ha come punto di sorpasso preferito la 11 e si mette in quinta posizione.
L’attacco sul sei volte campione di Danilo giunge alla 4 e, da lì in poi, il #9 avrà agio per andare in fuga, col terzetto d’inglesi alle loro spalle ancora alle prese con la loro sfida. Redding sbuca dal panino delle due Kawasaki e supera anche Rea alla Melbourne, cercando un recupero in extremis sull’ex-compagno di squadra in MotoGP.
E’ tuttavia Rea a rompergli le uova nel paniere, cercando di superarlo a due giri dal termine ma facendogli così perdere tempo per un recupero finale. Le posizioni del podio si congelano ed Álvaro Bautista può quindi vincere l’ultima manche del Round Gran Bretagna.
Razgatlıoğlu chiude nuovamente secondo in mezzo alle due Ducati, mentre Danilo Petrucci gioisce per il terzo posto ed il primo podio in carriera. Nel giro finale Redding riesce a resistere a Rea e a concludere in quarta piazza, davanti alle Kawasaki del nordirlandese e di Lowes; chiudono la top ten Bassani, Locatelli, Gerloff ed Öttl.
Nella generale piloti Bautista raccoglie altri 25 punti ed è sempre più solitario in campionato con 357 punti, nonché un vantaggio di 93 su Toprak (264). Cambia poco nella lotta per la terza piazza, con Locatelli che cede altri quattro punti a Rea (a -11 ora) ed uno solo a Bassani (-29).
Tra due settimane sarà di nuovo la volta dell’Italia per la SBK, per la precisione del Round Italia nella rientrante Imola. Sulla pista brianzola non si corre dal 2019 e rappresenta una delle piste preferite di “Jonny”, quella nella quale ha saputo dominare anche in sella alla Honda CBR1000RR prima dell’approdo in Kawasaki. Sarà anche la seconda gara di Casa di Ducati, dove dovranno spezzare la maledizione con la vittoria che permane dal 2017.
Ecco i risultati di Gara 2 e la classifica piloti dopo metà campionato.
Fonte immagine: arubaracing.it
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.