SBK | Round Australia 2025, lo sfogo di Toprak Razgatlıoğlu: “Quasi come correre in una Coppa Ducati”

Autore: Alyoska Costantino
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Pubblicato il 23 Febbraio 2025 - 20:45
Tempo di lettura: 4 minuti
SBK | Round Australia 2025, lo sfogo di Toprak Razgatlıoğlu: “Quasi come correre in una Coppa Ducati”
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“Razga”, dopo un weekend difficile a Phillip Island, non si è nascosto nel sottolineare il grande gap che Ducati ha in SBK.


L’avvio di stagione di Toprak Razgatlıoğlu è stato ben al di sotto delle sue aspettative: dopo il buon secondo posto ottenuto ieri mattina nella Gara 1 della SBK nel corso del Round Australia 2025, il turco è incappato in due zeri tra la SP Race e Gara 2. Il primo è stato provocato da un lungo alla staccata di curva 4 durante il primo giro, il secondo da un problema tecnico (presumibilmente elettrico) sulla sua BMW.

Indipendentemente dai risultati, però, il vero nodo spinoso della questione, per il team SMR ROKiT, è stata la superiorità quasi imbarazzante del pacchetto Ducati, la principale rivale di Toprak e della Casa bavarese. Il marchio italiano è riuscito a piazzare cinque moto in top five nella SP Race ed addirittura sei nei primi sei in Gara 2, risultati che non accadevano addirittura dal 2004.

Ciò è dovuto anche al passo indietro compiuto da BMW stessa, dato che la M1000RR è apparsa decisamente meno in palla rispetto a quanto visto sul finire della stagione 2024. Anche in questo caso, però, a metterci lo zampino è stata Ducati: il veto posto a BMW di usare il telaio omologato ad inizio 2025 durante le assemblee della MSMA è stato accettato (forse fin troppo a cuor leggero) dal direttore sportivo del campionato Gregorio Lavilla, col risultato che il #1 si è ritrovato a dover correre con una moto vecchia di due anni in sostanza.

“El Turco” ha rilasciato queste dichiarazioni: “Non sono mai molto contento dopo le prime gare della stagione, com’è successo negli anni passati – l’inizio della stagione è sempre piuttosto strano. Salire sul podio in Gara 1 non è stato facile: ringrazio la mia squadra che in ogni sessione ha migliorato la moto. Mi sentivo un po’ meglio sulla moto in quella manche ed abbiamo fatto un ottimo lavoro. All’inizio della Superpole Race ho avuto un grosso problema e sono stato fortunato nel non colpire nessuno e di evitare una brutta caduta. Per Gara 2 ci siamo detti che sarebbe stato meglio guidare la moto di ieri dato che sentivo che stavamo migliorando davvero ed il grip era molto migliore rispetto a prima, ma durante la corsa si è verificato un problema e non ho potuto continuare. Tuttavia, ora mi concentrerò solo sulla prossima gara”.

“Finalmente andremo in Europa e ho appena iniziato a lottare con tutte le Ducati, perché è quasi come correre in una Coppa Ducati. Nicolò Bulega era forte qui l’anno scorso, quindi non mi ha sorpreso che fosse veloce. Congratulazioni a lui, ha fatto un ottimo lavoro e se lo merita; penso che io e lui combatteremo di più quest’anno. Anche Álvaro Bautista è forte, ma quest’anno tutte le Ducati erano davanti. Questo non è normale e spero che non si vada avanti così. Ora abbiamo una lunga pausa di quasi un mese e lavoreremo duro per cercare di tornare più forti: abbiamo un test a Portimão e questi due giorni di prove collettive saranno davvero importanti, perché cercheremo di migliorare la moto. Non siamo ancora al 100%, ma so che tutti stanno spingendo forte”.

Secondo alcune testate, Razgatlıoğlu è stato ancor meno diplomatico rispetto alle dichiarazioni ufficiali riportate dal team. Il turco pare abbia persino minacciato di lasciare il campionato a fine anno, in risposta al totale squilibrio dei regolamenti, oramai ribaltati sistematicamente come dei calzini all’inizio di ogni annata.

Se si volesse usare un po’ di malizia, si potrebbe persino pensare ad una sorta di complotto per tutto quello che sta accadendo in SBK a livello regolamentare, volta anche a “dirottare” il pilota turco verso la MotoGP (argomento che sistematicamente salta fuori, in merito al futuro della carriera di Toprak). Ma si tratta di mere supposizioni e, forse, la verità è decisamente più dura e cruda, ovvero che chi gestisce la SBK non è in grado di farlo in maniera accettabile.

Fonte immagine: press.bmwgroup.com

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