SBK | Rivisti il regolamento disciplinare per gli appelli e il sistema delle concessioni

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
21 Aprile 2023 - 22:50
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Quest’oggi la Commissione Superbike si è riunita, chiarendo alcuni punti (sulla procedura di partenza) e ridefinendone altri. I punti necessari per le concessioni passano da dieci a cinque, vietati gli appelli alle decisioni dei giudici d’appello per gli eventi in corso.


L’inizio della fase europea del campionato SBK non ha comportato solo il debutto stagionale di diversi piloti e squadre in quel di Assen, ma anche la necessità, da parte di chi dirige il campionato, di definire e rivedere alcuni punti dei regolamenti. Gregorio Lavilla, Paul King, Biense Bierma e Paul Duparc si sono riuniti quest’oggi per una riunione della Commissione Superbike, pattuendo (insieme a Ludovic Reignier, Roland Berger e Jorge Viegas) alcune decisioni sugli aspetti tecnici e disciplinari del campionato.

In primo luogo è stato chiarito il modo di procedere della direzione gara, dei piloti e delle squadre in caso di ritardo al via a causa di uno scroscio d’acqua, ma questo è stato il cambiamento meno incisivo della Commissione. Ben più importante quanto deciso sull’aspetto delle concessioni: il numero di punti necessari per far scattare il sistema dei pezzi concessi, caratteristica creata per cercare di appianare le differenze tecniche tra le moto più prestazionali e quelle meno, è stato diminuito da dieci a cinque su richiesta della MSMA. Ciò va di pari passo con la revisione del sistema a punti già compiuto a fine 2022.

L’ultimo cambiamento riguarda il diritto di appello esercitabile dai vari team in risposta ad una decisione già emanata dai commissari d’appello della Federazione Internazionale di Motociclismo; d’ora in poi, per un team sarà possibile appellarsi a sanzioni o decisioni di suddetti giudici solo per quanto concerne eventi successivi, e non durante l’evento in pieno svolgimento.

Questa modifica al regolamento disciplinare è stata giustificata con la volontà di snellire il procedimento sulle singole sanzioni ed il lavoro dei giudici FIM in generale, ma allo stesso tempo nega qualsiasi chance ad una squadra di difendere gli interessi propri e del pilota dopo il primo appello, seppur a posteriori. Una decisione che, in qualche modo, tende forse a ribadire con più veemenza la parola della FIM sulle situazioni in pista.

Fonte immagine: worldsbk.com

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