La rivalità tra Jonathan e Toprak rispecchia alla perfezione ciò che il motorsport dovrebbe essere. Assen ha dato fuoco alle polveri per il 2022, ma chissà che Bautista non beffi entrambi.
Nel corso degli anni il TT di Assen, specie con la SBK, ha saputo regalare momenti iconici ed indimenticabili e, nella giornata di ieri, Gara 2 del GP Olanda 2022 non è stata da meno. I tanti temi affiorati al termine della gara, come la vittoria di Álvaro Bautista, il primo podio di Iker Lecuona o la risalita di Scott Redding sulla BMW passano tutti in secondo piano in confronto a quanto successo al sesto giro tra Toprak Razgatlıoğlu e Jonathan Rea.
Lo scontro in uscita da curva 1 è solo un altro, l’ennesimo capitolo di una sfida esplosa definitivamente lo scorso anno e che continuerà per tutta la stagione; anzi, per tutto il tempo in cui i due incroceranno le proprie traiettorie. Un contatto che, chiaramente, non giova a nessuno dei due in ottica iridata (specie considerando la presenza del terzo incomodo, Bautista appunto), ma per quanto sia stato sconveniente l’esito finale sono sicuro che entrambi i piloti farebbero esattamente la stessa cosa se rimessi nella stessa situazione.
Razgatlıoğlu che resiste in staccata e dall’esterno, Rea che si mette all’interno e prova ad infilarsi, i due accomunati dalla stessa volontà: essere davanti e prevalere sull’altro. Chiudere il gas avrebbe significato sì completare la curva per uno dei due, ma anche cedere, darla vinta all’altro. Qualcosa di inaccettabile in un confronto così tirato e che si misura anche sul profilo psicologico, pur mantenendo il sano rispetto reciproco.
Sul contatto in sé, è difficile anche solo avere una visione chiara, nel vero senso della parola. A parte gli onboard e una sequenza di fotogrammi, non sono presenti inquadrature esterne dell’accaduto. La sensazione è che Toprak sia andato largo nel cordolo e che stesse per impostare curva 2, mentre Jonathan gli si è messo all’interno e non gli ha concesso molto spazio. In buona sostanza, un incidente di gara.
E’ questa la visione che è stata data (fortunatamente) dai commissari dopo aver analizzato l’incidente, senza che venissero applicate ulteriori azioni nei confronti dei due. E’ questa la linea di giudizio che si spera venga mantenuta per tutta la stagione, anche se già ad Assen, come a Magny-Cours lo scorso anno, la regola dei track limits all’ultimo giro ha riscritto a posteriori un risultato finale, sul tocco di Bautista in uscita dalla chicane finale che in realtà non c’è nemmeno stato, oltre che di un guadagno di tempo e metri nullo. Non capirò né ora né mai le motivazioni che spingono dei commissari a riscrivere una classifica e dunque rovinare un campionato così, ma sta di fatto che la gara Moto2 di Misano 2019 è stato un terribile precedente per il motociclismo.
Nonostante questo, il #19 è uscito trionfante da Assen e pure all’Estoril potrebbe tentare di allungare il suo vantaggio. Álvaro dovrà dimostrare che la versione che stiamo vedendo di lui è la migliore e non quella dell’estate 2019; se così fosse, potrebbe rivelarsi alla pari dei due fenomeni. Rea e “Razga”, dal canto loro, dovranno dunque tenere in ghiaccio la loro rivalità per cominciare a riguadagnare punti nei confronti dello spagnolo, specie per il #1 che si ritrova già a -45 nella generale.
Siamo solo al secondo di dodici round, ma il mondiale SBK è iniziato col piede giusto, nonostante i limiti innegabili che questa serie mantiene da qualche anno tra SP Race, Superpole troppo breve e BoP. L’incidente visto ieri è il risultato finale di due forze di pari entità che si scontrano (letteralmente) per la supremazia di un campionato.
Come per l’entrata in quella curva, c’è spazio solo per una persona sul trono della SBK. Questo è motorsport allo stato puro e come dovrebbe rimanere.
Fonte immagine: worldsbk.com
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