SBK | Intervista con Axel Bassani, pilota di Motocorsa Racing

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Tempo di lettura: 11 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
16 Dicembre 2021 - 10:30
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Il pilota veneto, una delle stelle emergenti del campionato SBK e tra i migliori piloti indipendenti del 2021, si è rivelato in un’intervista esclusiva con P300.it.


Il 2021 verrà ricordato come un anno incredibilmente positivo per l’Italia nel mondo dello sport ed il motociclismo non fa eccezione. I talenti che stanno emergendo prepotentemente nelle due ruote non si limitano solo a quelli presenti nel Motomondiale, poiché si espandono anche all’universo delle derivate di serie: la SBK.

Axel Bassani rappresenta uno dei talenti emergenti nostrani più interessanti del panorama Superbike. Nato a Feltre in provincia di Belluno nel 1999, Axel ha iniziato come tanti dalle minimoto fino al suo debutto, avvenuto nel 2015 nella mai troppo rimpianta Superstock 600, impressionando subito tutti quanti conquistando, al secondo tentativo, un secondo posto nel GP di Francia a Magny-Cours.

Tempo un anno e Bassani è divenuto campione europeo della Supersport, prima di una brevissima parentesi nel Motomondiale insieme al team SpeedUp in Moto2. Tuttavia, il richiamo delle moto derivanti dalla produzione stradale è stato troppo forte ed Axel è ritornato in poco tempo sui suoi passi, gareggiando di nuovo in SSP e partecipando anche al campionato nazionale italiano, il CIV. Quest’anno “El Bocia” è stato pilota del team Motocorsa Racing nel mondiale SBK, terminando in nona posizione nel campionato con un secondo posto come miglior risultato. Il veneto è stato anche in lizza per il titolo di miglior pilota indipendente del 2021, perso per soli 18 punti.

Bassani ed il suo manager Tomaso Bacigalupo ci hanno gentilmente concesso un’intervista esclusiva per parlare del passato, del presente ed anche del futuro di Axel in qualità di pilota. Diamo quindi il via al nostro classico botta e risposta di venti domande.

[N.B.: l’intervista è stata realizzata il 25 ottobre 2021 ed è antecedente al GP d’Indonesia del 19-21 novembre, corso al Mandalika Street Circuit.]

Ciao Axel, la prima domanda che vorrei porti è: come stai?

“Tutto bene, grazie. Le cose procedono bene”.

Come sei diventato un appassionato delle due ruote? Qual è il tuo primo ricordo inerente al motociclismo?

“È successo fin da piccolo, guardando in televisione le gare di Valentino Rossi. Mi è sempre piaciuto, la mia famiglia ha sempre guardato gare di moto, quindi è una passione che ho sempre un po’ avuto, sia delle macchine che delle moto. Il mio primo ricordo è di Valentino vincente con l’Honda MotoGP e da lì è partita la mia passione: chiesi a Babbo Natale la minimoto e da lì poi iniziò tutta la mia carriera”. 

Tifavi qualche pilota da giovane? Se sì, quali?

“Sì, tifavo, e tifo, per Valentino Rossi, solo che con gli anni che passano si diventa un po’ più analitici e non si è più solo tifosi perché si apprezza il pilota che vince o i suoi colori, ma si inizia a guardare un po’ anche gli stili di guida. Adesso mi piace sicuramente molto Marc (Márquez, ndr) perché non molla mai, ed in generale stimo un po’ tutti i piloti poiché fanno un grandissimo lavoro e perché so quanta fatica si fa e so quant’è difficile”.

Qual è la tua pista preferita?

“Sicuramente il Mugello”.

Parliamo della tua gavetta. Nel 2015 hai debuttato nella STK600, campionato che era arrivato alla sua ultima stagione. Come ti sei trovato all’inizio nel paddock delle derivate di serie?

“Sì, nel 2015 debuttai nella Stock 600, ma feci solo le ultime due gare, ottenendo un sesto ed un secondo posto. Purtroppo poi tolsero la categoria, secondo me era una gran bella classe, è un peccato che non ci sia più. Insegnava molto, con pochi soldi era comunque possibile parteciparvi e le moto erano tutte abbastanza equivalenti, dunque il pilota veniva messo abbastanza in risalto. Mi son subito trovato bene sin dall’inizio nel paddock della Superbike: molto accogliente e rilassante, si stava bene”.

Ritieni che la STK600 sia una serie da ripristinare, magari in sostituzione di qualche altra categoria?

“Sì, la Stock 600, come la STK1000, secondo me non era assolutamente da togliere, perché, come ho detto prima, dava alle squadre del mondiale la possibilità di partecipare anche con un budget ridotto e di poter fare dei bei risultati, mettersi in luce. Secondo me potrebbero sicuramente rimetterle, non sarebbe una brutta idea”.

Nel 2016 hai conquistato l’europeo SSP. Ci puoi raccontare qualche aneddoto di quell’annata?

“Non è stato facile, perché comunque era il mio primo vero anno con Kawasaki ed arrivavo da un’annata nella quale avevo praticamente partecipato solo al trofeo Honda, che avevo vinto con la CBR. Avevamo iniziato molto bene ad Aragón, poi però, durante la stagione, abbiamo avuto molte difficoltà sia io che il mio compagno di squadra (Alessandro Zaccone, ndr), ma sul finale ho ricominciato a stare subito nei primi sette-otto e lì ho fatto una discreta svolta; nelle ultime gare stavo sempre dentro i primi cinque e ci siamo divertiti. Non ci sono aneddoti particolari ma ricordo di essermi divertito e per esser stato il mio primo anno nel mondiale è andata molto bene”.

Pensi che la tua stagione in SBK possa essere un bello spot per la SSP (sia il mondiale che l’europeo), visto che la 600 sembra sia un po’ bistrattata al momento?

“Non so se la mia bella stagione in SBK possa dare una mano alla SSP, non vedo come possa dargliela visto che è un’altra categoria. E’ un peccato non parlino molto della 600, perché può esser comparata alla Moto2, è la stessa cosa. I piloti sono fortissimi, quindi dovrebbero semplicemente parlarne di più e non capisco perché non lo facciano”.

Il prossimo anno la Supersport andrà incontro ad una rivoluzione, col debutto di modelli dotati di cilindrate ben maggiori quali Ducati, MV Agusta e forse anche Triumph. Cosa ne pensi?

“Sì, il prossimo anno la Supersport avrà una nuova categoria, nuovi marchi debutteranno. Secondo me è molto bello, perché si varia un po’ dato che adesso sono quasi tutte Yamaha, invece ci saranno Ducati, MV in forma ufficiale ed il ritorno della Triumph. Sarà un po’ più varia e divertente, un po’ strana all’inizio finché non capiranno molto bene il regolamento e non riusciranno a regolarizzare bene tutte le moto. Varieranno il prossimo anno, ma da quello successivo se ne vedranno delle belle”.

Cos’è andato storto tra te e Speed Up nel 2017?

“Non è andato storto niente di particolare, semplicemente non mi trovavo con la squadra ed in particolare col team manager (Luca Boscoscuro, ndr), quindi abbiamo deciso di terminare la collaborazione lì. Va bene così”.

Se qualche squadra del Motomondiale ti richiamasse per ritornare in Moto2 o debuttare addirittura in MotoGP, cosa faresti? Lasceresti la SBK?

“Onestamente, adesso come adesso, non accetterei mai una proposta Moto2 o MotoGP. In Moto2 proprio perché non m’interessa, in MotoGP perché non sarei sicuramente pronto, questa è solo la prima stagione che sto facendo bene ed ho ancora molto da imparare. Mi piace molto la categoria SBK, sto bene con la mia squadra, per cui non vedo perché dovrei cambiare”.

Recentemente il tuo compagno di marca Scott Redding si è scagliato piuttosto duramente sul mondo MotoGP e sul trattamento dei piloti, soprattutto dei debuttanti ed il poco tempo fornito loro per farsi notare. Tu che ne pensi in merito?

“Devo dare ragione a Scott. Veniamo trattati molto diversamente dai piloti MotoGP, ci può anche stare perché loro guidano dei prototipi e noi delle derivate di serie, però la differenza che c’è al momento non va bene perché anche noi siamo piloti, non giriamo così distanti dalle MotoGP pur avendo moto sicuramente inferiori alle loro. Non va molto bene questa cosa. Per quello che dice Scott in merito al poco tempo dato non sono totalmente d’accordo: ci sono piloti giovani che non stanno facendo tantissimo in MotoGP nonostante siano lì da due o tre anni; non saprei, un po’ in tutte le categorie non viene mai dato il tempo necessario”.

L’esperienza fatta nel CIV SBK ti ha aiutato a capire la moto nel mondiale?

“Sì, mi può aiutare l’esperienza fatta, ma è comunque completamente diversa la moto. Nel CIV erano Stock, qui ho una SBK vera. Lì ho usato Yamaha e BMW, adesso sto usando una Ducati, per cui è completamente un’altra moto. Mi può dare un aiuto con le velocità, però il comportamento della moto, i freni, il motore, tutto quello che ci sta dietro, anche un po’ le gomme che non sono proprio uguali per via delle mescole, cambiano un po’. Almeno ero già abituato alle velocità delle 1000cc, quello sì che mi ha dato una mano”.

Quali sono state le tue rivalità più importanti, le più sentite?

“Non saprei, ogni anno si ha un rivale in particolare che si vuole battere. Quest’anno sicuramente è Gerloff, perché ci stiamo combattendo il campionato indipendenti. Dipende anche dal livello che hai, perché comunque non si può pretendere di raggiungere il primo, che è il tuo rivale, se si è decimi; bisogna esser realisti, fare degli step ed ogni volta che si oltrepassa quello step cambiano i rivali. Non ho rivali più importanti o che ho sentito di più, ogni anno cambiano e possono cambiare anche durante la stagione”. 

La tua gara più bella?

“O Barcellona quest’anno che abbiamo fatto secondi, o l’ultima che abbiamo fatto in Argentina e corso sull’asciutto, dato che dicevano che il secondo posto ottenuto era sul bagnato. Invece siamo riusciti a dimostrare che anche sull’asciutto siamo competitivi. Me la son giocata in tutte le gare, addirittura in Gara 1 siamo riusciti a fare più di metà gara terzi, poi ho avuto un po’ di problemi col davanti e non ce l’abbiamo fatta; invece in Gara 2 sono sempre stato lì, sono arrivato ad 1”5-2” dal terzo, quindi ci siamo. Dunque penso sia stata l’ultima in Argentina la gara più bella, perché sull’asciutto per me vale di più”.

Come ti trovi in una squadra come Motocorsa Racing?

“Con la squadra Motocorsa mi trovo molto bene. Abbiamo avuto le nostre difficoltà com’è normale che sia: per me è il primo anno e praticamente anche per loro, perché hanno iniziato l’anno scorso ma causa Covid hanno fatto un quarto di un anno ‘vero’, quindi è un po’ la prima stagione per tutti e due. Siamo cresciuti insieme dall’inizio della stagione, ci sono stati cambiamenti ma adesso abbiamo trovato una buona base, stiamo lavorando molto bene e siamo molto concentrati per disputare al meglio l’ultima gara in campionato”.

Qual è stato il momento più bello della tua carriera?

“Sicuramente la vittoria dell’europeo, ma anche l’ultima gara che abbiamo fatto. Bello vincere l’europeo, però rimanere lì coi primi quattro-cinque del mondiale SBK penso non abbia prezzo”.

Quale il più brutto invece?

“Ce ne son tanti. Il 2014, nel quale sono rimasto a casa perché non avevamo il budget per correre, oppure il 2017, perché anche in quel caso sono dovuto rimanere a casa. Ci sono i momenti brutti, com’è normale per tutti nella vita, però l’importante è riuscire ad oltrepassarli e ad andare avanti”.

Sai per caso se Motocorsa Racing e Ducati stiano discutendo di un possibile step tecnico per il 2022, alla luce della tua finora ottima stagione?

“Non so se Motocorsa e Ducati stiano discutendo uno step tecnico per il prossimo anno, io so solo che devo dare il meglio di me, fare il meglio che posso, ottenere i migliori risultati e mettere in luce il mio potenziale, poi starà a loro decidere”.

Le tue aspettative per il 2022?

“Se continuiamo così, sicuramente cercare di stare il più possibile nei primi cinque, perché abbiamo visto che ce la possiamo fare. Il prossimo anno arriviamo con un po’ più d’esperienza e tutto, però questo non vuol dire che sia più facile, anzi; non si sa mai ciò che può succedere. Sicuramente cercare di stare il più possibile nei primi cinque, ma bisogna comunque star tranquilli, lavorare bene come stiamo facendo in questa stagione, con calma e senza mettersi fretta, senza esagerare o voler cercare qualcosa  che rischi di portare a qualche errore. Siamo tranquilli e vedremo come va”.

Concludiamo ringraziando nuovamente Axel Bassani per la disponibilità, augurandogli il meglio per la prossima stagione e per il suo futuro nel mondiale Superbike.

Fonti immagini: axelbassani.it, federmoto.it

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