SBK | Intervista a Jonas Folger

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
30 Giugno 2020 - 12:23
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Jonas Folger è uno dei maggiori talenti prodotti dal motociclismo mondiale nell’ultimo decennio.

Classe 1993, il pilota tedesco si forma nella principale fucina di piloti a due ruote degli anni 2000, ossia il CEV, debuttando nel Motomondiale come pilota dell’Academy KTM nel 2008.

Tra 125cc e Moto3, Folger raccoglie due vittorie e un totale di 12 podi. Dopo il quinto posto nel campionato 2013 con il team di Jorge Martínez, Folger è passato in Moto2. Categoria in cui corre per un triennio con fortune alterne, con altre tre vittorie e 11 podi, ma ottenendo risultati sufficienti per guadagnarsi una sella in MotoGP con uno dei team più prestigiosi, quello di Hervé Poncharal.

Dopo un buon adattamento alla categoria regina, il Gran Premio di Germania 2017 regala a Folger il suo primo podio in MotoGP, un secondo posto alle spalle del solito Marc Márquez. La sfortuna però si accanisce nuovamente sul pilota di Mühldorf, che prima delle trasferte asiatiche si deve fermare a causa della Sindrome di Gilbert. Dopo essere rimasto fermo per tutto il 2018 diventa tester ufficiale Yamaha e corre altre quattro gare in Moto2, prima di essere rimosso dall’incarico in favore di Jorge Lorenzo.

P300.it ha avuto il piacere di intervistare Jonas Folger, che quest’anno gareggerà nella Superbike tedesca e ha in programma qualche wildcard nel mondiale delle derivate. Ecco cosa ci ha raccontato.

Grazie per questa intervista, Jonas. Come stai e come hai passato questo periodo legato al Covid-19?
“Mi sento bene! Ho passato molto tempo a casa durante questo strano periodo. Onestamente mi manca correre e andare in moto, ma fortunatamente abbiamo già cominciato a girare su qualche pista. Abbiamo svolto il nostro primo test con il team ad Oschersleben e ho girato a Rijeka con la mia moto personale. Lentamente stiamo tornando alla normalità e non vedo l’ora di tornare in azione”.

Come ti sei sentito al ritorno sulla moto?
“Onestamente mi sono sentito molto bene, anche se ho passato tanto tempo senza salire in moto. Sono stato piuttosto veloce già dopo pochi giri, quindi posso dire di non avere perso il feeling e che sia stato piuttosto facile tornare in sella”.

Ci sono rumors di tue prossime wildcard nel mondiale Superbike con il team MGM, puoi dirci qualcosa in più?
“All’inizio non ero sicuro che potessimo riceverne, a causa del Coronavirus, ma ora sembra che correremo come wildcard a Barcellona e a Misano, rispettivamente a settembre e novembre. Ovviamente correremo su una moto diversa rispetto a quella dell’IDM, per cui avremo un test prima delle gare per adattarci alla moto del mondiale. Al momento non è chiaro quando potremo svolgere questo test, ma tutto volge al meglio e siamo piuttosto soddisfatti di avere queste due wildcard a Barcellona e Misano”.

Il tuo anno di debutto in MotoGP, problemi di salute a parte, è stato molto buono. Cosa ne pensi?
“Chiedo scusa ma credo di averne parlato anche troppo spesso…”.

Nel 2017 è arrivata anche la perla del Sachsenring, con il secondo posto dopo il duello con Marc Márquez. Dicci qualcosa di quella domenica…
“È stata una domenica speciale, una gara speciale. È sempre bello ricordare quella giornata, perché è stata la più bella gara della mia carriera. Ovviamente la battaglia con Marc è stata il mio highlight personale. Alla fine è stata una grande giornata perché ho dimostrato a me stesso e a tutti cosa sono capace di fare se tutto è al posto giusto. È stata la mia gara più bella, a tutti piace ricordare i momenti belli e questo per me è definitivamente il migliore”.

Quale è stato il tuo miglior compagno di squadra? Chi è stato, invece, il riferimento che ti ha spinto a correre in moto?
“Credo di non avere avuto problemi con nessun compagno di squadra. Ne ho sempre avuti di ottimi, grandi piloti e buone personalità. Il pilota con cui mi sono trovato meglio è stato probabilmente Johann Zarco nel 2017. Mi sono sentito a mio agio con lui, ci motivavamo a vicenda dentro e fuori dalla pista e abbiamo avuto una comunicazione molto facile, nessuna pressione o cose del genere. È una persona molto tranquilla ed è stato un piacere averlo come compagno di squadra. Porto dei bei ricordi insieme a lui”.

Hai provato altre Superbike oltre alla Yamaha R1? Come ti trovi su questa moto?
“Non ho provato altre Superbike oltre alla Yamaha, forse qualche moto dei miei amici ma nulla che si possa comparare ad una vera moto da corsa come quella che ho nell’IDM. Sono convinto che la R1 sia una buona moto e che Yamaha abbia fatto ottimi passi avanti in Superbike. Conoscevo già la R1 2019, quindi quando ho provato la versione 2020 ad Oschersleben avevo già dei riferimenti, la nuova moto è decisamente migliore. Credo che sia un’ottima moto per gareggiare al vertice sia nell’IDM che nel mondiale”.

Come consideri il livello dell’IDM? Chi pensi che siano i favoriti per il titolo?
“È difficile da dire perché è la prima volta in assoluto che corro il campionato tedesco, visto che mi sono trasferito in Spagna quando ancora ero giovanissimo. Da quello che ho potuto vedere, il mio compagno di squadra Marc Moser è stato piuttosto veloce e non distante da me nei test, il che dimostra come il livello sia piuttosto buono. Ma ad essere onesti ho bisogno di disputare un weekend di gara per giudicare, perché non ho provato con nessun altro in pista. Non posso dire con certezza chi sia forte o chi sia il pilota da battere. Presumo che lo capirò dopo la prima gara o dopo il primo test, quando tutti i piloti del campionato saranno in pista e avrò modo di analizzare i loro tempi. Ovviamente l’obiettivo è quello di vincere nell’IDM e poi sono molto concentrato sulle due wildcard, perché voglio gareggiare di nuovo in un campionato mondiale e questa potrebbe essere un’opportunità per dimostrare le mie doti. Sono felice di poter dimostrare di nuovo il mio potenziale qui”.

Ringraziamo Jonas Folger per l’intervista e gli auguriamo un’ottima stagione 2020.

Immagine copertina: idm.de

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