SBK, il ritorno di Iannone: dubbioso ma felice

BlogParola di Corsaro
Tempo di lettura: 4 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
19 Ottobre 2023 - 11:40

Pur con le basse aspettative per un ritorno dopo quattro anni di inattività, l’arrivo di Iannone in SBK mette curiosità e non solo.


Di ritorni in attività nel mondo del motorsport ne abbiamo visti, alcuni anche ben più sentiti ed importanti rispetto a quello annunciato quest’oggi. Non serve nemmeno andare indietro di troppo tempo per ricordarsi, ad esempio, del ritorno in F1 di Michael Schumacher dopo tre anni d’inattività, o del tentativo di Casey Stoner di correre la 8 Ore di Suzuka del 2015, poi tramutatosi in un fallimento per un guasto alla sua Honda.

Non stiamo nemmeno parlando di un ritorno in azione dopo una carriera ad alti livelli: per quanto promettente, la carriera di Andrea Iannone nelle due ruote non ha riservato quella dose di successi che ci si aspettava dal suo talento grezzo, mai realmente valorizzato a dovere probabilmente. Specie in MotoGP: un’avventura in Ducati iniziata con grandi aspettative ma terminata tra i veleni di un addio prematuro, quella in Suzuki andata a ramengo quasi immediatamente ed infine quella Aprilia, terminata dopo una sola stagione per la squalifica data dalla positività al Drostanolone.

I quattro anni di allontanamento forzato dalle corse presupponevano che il pilota di Vasto, trentenne già nel 2019, si sarebbe ritirato definitivamente per dedicarsi, magari, al mondo dello spettacolo. Un parere affermato spesso in maniera quasi dispregiativa nei suoi confronti, come se per lui non valesse più nemmeno la pena continuare sulla strada del motociclismo.

E invece, dopo quasi un lustro di fermo a livello agonistico ma di allenamenti in sella a Ducati ed Aprilia, “The Maniac” tornerà a correre. Non avverrà in MotoGP, quanto nel ben più pacato ed “umano” ambiente della SBK. Ma per quanto meno pressante, anche il Circus delle derivate di serie rappresenta una sfida tosta, specie per una persona di trentaquattro anni.

Difatti, le mie aspettative su ciò che potrebbe ottenere il #29 sono piuttosto basse. Non solo per il livello del campionato, che comprende i vari Toprak Razgatlıoğlu, Álvaro Bautista e Jonathan Rea e che sarà da non sottovalutare, ma anche perché Iannone sarà a bordo di una moto stradale e non di un prototipo, per giunta di un team privato come GoEleven (anche se, pare, con un supporto attivo da parte della Ducati). Anche solo ipotizzare dei risultati in top five sarebbe utopistico, figuriamoci dei podi o addirittura dei trionfi.

Eppure, nonostante tutti questi se e ma, uniti ad una figura di un pilota che ha non solo molto da dimostrare ma anche molto da farsi perdonare per il comportamento extra-pista che gli ha provocato la squalifica, io non riesco a non ammettere di essere contento di rivedere il ritorno alle corse di Iannone.

Circa tre anni e mezzo fa scrivevo della piega presa dalla situazione e di come Iannone, pur commettendo un errore da cartellino rosso, fosse pur sempre una persona (prima che un pilota) alla giusta ricerca di una seconda chance, nella speranza, poi diventata vana, che la squalifica venisse ritirata. Le cose sono andate esattamente all’opposto, dato che la sanzione è stata prolungata del doppio del tempo.

L’abruzzese è, senza troppi dubbi, uno dei piloti italiani più talentuosi arrivati in MotoGP nello scorso decennio e, nonostante i limiti caratteriali, ciò che sapeva di certo fare era dare il gas.

Un po’ quel genere di pilota da “o tutto, o niente”, quel tipo di personaggi che un mondo come la SBK avrebbe davvero bisogno e che aggiunge ulteriore curiosità al pensiero del suo ritorno. Soprattutto, un nome che può anche richiamare le masse più del normale, cosa di cui le derivate di serie avrebbero il disperato bisogno ora come ora.

E’ per questo che, al netto di tutto ciò che la razionalità e le aspettative fanno pensare, non posso che augurare a “The Maniac” una buona avventura in Superbike.

Fonte immagine: Facebook / Andrea Iannone

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