SBK | Il GP Argentina 2021 secondo Brembo

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di Redazione P300.it @p300it
14 Ottobre 2021 - 14:00
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Le frenate al circuito San Juan Villicum nell’anteprima Brembo per il GP Argentina della SBK

Per la prima volta quest’anno il Mondiale Superbike esce dai confini europei e lo fa correndo in Argentina che già nel 2018 e 2019 ha ospitato due round. Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con 17 piloti del Mondiale Superbike, il Circuito San Juan Villicum è altamente impegnativo per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritata un indice di difficoltà di 4, inferiore solo a Barcellona e Donington. 

Il rettilineo di partenza è lungo solo 546 metri ma le curve 7 ed 8 sono separate da un rettilineo di un km che permette alle Superbike di superare i 310 km/h: nel 2019 la Ducati toccò i 313 km/h. Da quel punto inizia una lunga serie di curve che obbligano i piloti a ricorrere spesso ai freni, con evidenti rischi per il mancato raffreddamento. ​

Marchesini what else​

Dal marzo 2000 Marchesini è un’azienda del gruppo Brembo con cui condivide la stessa sede produttiva. Anche per la stagione 2021 i cerchi in magnesio forgiato Marchesini equipaggiano il 70 per cento delle moto presenti in pista nel Mondiale Superbike: per l’anteriore sono disponibili le varianti a 5 razze a Y e a 7 razze alleggeriti, per il posteriore a 7 razze alleggeriti. 

Tutti questi esemplari discendono da multiforging 3D a stampo chiuso e trattamento termico e garantiscono massima rigidezza e minima inerzia. Il risparmio di peso assicurato dalle ruote Marchesini, che insieme ai pneumatici costituiscono le masse non sospese in rotazione più importanti, migliora l’accelerazione della moto, la sua maneggevolezza nei cambi di direzione e la risposta in frenata. ​

Nove quintali a 45 gradi​ ​

I piloti della Superbike utilizzano i freni in 9 delle 17 curve del Circuito San Juan Villicum per un totale di 29,7 secondi al giro, equivalente al 30 per cento della durata della gara. In 4 di queste 9 staccate però il tempo di utilizzo dei freni è inferiore ai 3 secondi, complici decelerazioni che in tali punti non superano i 75 km/h. 

Nei 21 giri delle due gare tradizionali i freni sono usati per poco meno di 10 minuti e mezzo il che, unito alle alte temperature dell’asfalto (45°C in Gara1 nel 2019), potrebbe tradursi in un innalzamento pericoloso delle temperature dei dischi in acciaio. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ogni pilota esercita un carico complessivo sulla leva del freno di 9 quintali, uno sforzo non da poco. ​

Rettilineo corto ma frenata di quasi 5 secondi ​​

Delle 9 frenate del Circuito San Juan Villicum 3 sono considerate altamente impegnative per i freni e 6 sono di media difficoltà. 

La più dura in assoluto è la prima curva perché è quella in cui i piloti perdono più velocità, esercitano un maggiore carico sulla leva del freno e per più tempo: per passare da 261 km/h a 74 km/h i freni vengono usati per 4,9 secondi con un carico di 5,2 kg. In quell’arco di tempo la decelerazione è di 1,3 g e le moto percorrono 223 metri. ​

Fonte immagini e testi: Brembo



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