Dopo cinque mesi, ripartono anche le derivate di serie. Alex Lowes tenta di preservare la sua leadership; Rea, Redding e Razgatlıoğlu tentano il riaggancio in quel di Jerez.
Anche la Superbike si appresta a ripartire. Dopo il Motomondiale per ben due settimane consecutive, Jerez de la Frontera ospiterà il secondo round del mondiale delle derivate di serie, iniziato in maniera spettacolare a Phillip Island oramai cinque mesi fa. Dorna e FIM hanno preso le misure necessarie affinché si potesse correre nella totale sicurezza, misure già viste per il Motomondiale come l’assenza di pubblico, l’obbligo di utilizzare guanti e mascherine e in generale la riduzione del personale nelle strutture, con l’eliminazione di figure non strettamente necessarie.
Il mondiale riparte da dove si era fermato, ovvero da una prima gara che ci ha dato ben tre vincitori diversi, due dei quali al loro primo centro sulle rispettive moto. In testa alla generale, come prevedibile, troviamo una Kawasaki del team Provec, ma non è la #1 guidata da Jonathan Rea. Nello stupore generale, il suo compagno Alex Lowes è riuscito a batterlo per appena 37 millesimi in gara-2 e, grazie al secondo posto nella prima manche e al quarto nella seconda, guida ora il campionato con 51 punti. Il suo compagno Rea ha invece da riscattare un inizio di campionato ben diverso da come ce lo si aspettava, con la caduta in gara-1 nel tentativo di rimontare dopo un contatto con Tom Sykes. Le Ninja ufficiali non sono state però le uniche Kawasaki a impressionare: Maximillian Scheib, nuovo pilota del team Orelac, ha stupito rimanendo agganciato al gruppo dei primi nella seconda gara completa, fino a ottenere un bel settimo posto davanti a piloti di un certo calibro quali Loris Baz, Sandro Cortese (su un’altra Kawasaki privata, quella del team Pedercini) e Tom Sykes, finendo dietro al vicecampione Bautista di soli cinque decimi.
Dopo quattro anni dal ritorno nel campionato, si può finalmente dire con certezza che la Yamaha R1 è ai livelli tecnici di Kawasaki e Ducati. Il debutto del nuovo modello è stato da incorniciare, grazie a Toprak Razgatlıoğlu: il turco, approfittando delle sfortune di Rea ma combattendo come un leone, ha portato a casa il suo terzo successo in carriera, vincendo al debutto con la nuova moto. Purtroppo non tutto è andato per il meglio per il pupillo di Kenan Sofuoğlu e, dopo il secondo posto nella gara Sprint, “Razga” si è dovuto fermare per mancanza di benzina nella seconda manche, a pochi giri dalla fine; nonostante questo, Toprak si è confermato come tra i papabili per la lotta al titolo mondiale. Nel frattempo, dall’altra parte del box, c’è aria di cambiamento: Michael van der Mark, attualmente quinto nella generale con 31 punti, lascerà il team Pata Yamaha al termine di questa stagione per accasarsi con BMW, notizia arrivata praticamente dal nulla e non molto chiara nelle motivazioni che spingono l’olandese a lasciare la Casa dei Tre Diapason.
Il marchio può però ancora consolarsi con Loris Baz: il francese, in sella alla R1 del team Ten Kate, è stato tra i protagonisti indiscussi del round in Australia e solo la sfortuna e un’eccessiva foga non gli hanno permesso di ottenere dei risultati più di prestigio.
Per la Ducati, l’inizio del campionato si può dire soddisfacente, ma non ai livelli visti nel 2019 con Álvaro Bautista. Il nuovo arrivato Scott Redding ha collezionato una tripletta di terzi posti che gli hanno permesso di ottenere la seconda posizione nel mondiale, ma già da Jerez, dove il campione inglese ha dominato i test, bisognerà dare una risposta ancor più convincente e puntare alla prima vittoria nel campionato mondiale.
Il suo compagno Chaz Davies, a Phillip Island, ha vissuto un weekend in chiaroscuro, con una qualifica terribile al sabato, due risultati mediocri nelle prime due manche ma un buon quinto posto in gara-2, dimostrando di avere ancora qualche cartuccia da sparare. In questo weekend le Ducati Panigale V4 R in pista saranno ben di più rispetto che a Phillip Island: i team Motocorsa Racing e Brixx Performance faranno il loro debutto stagionale in questo weekend, rispettivamente con Tati Mercado e Sylvain Barrier, mentre il team GoEleven e Michael Ruben Rinaldi cercano riscatto dopo una gara-2 in Australia molto sfortunata, partita bene ma finita nella ghiaia a causa di un contatto con Haslam alla 10.
Infine, ci sarà un ritorno inatteso: Barni Racing e Leon Camier hanno terminato la loro (breve) collaborazione e Marco Barnabò ha chiamato, come sostituto, Marco Melandri. Il ravennate ha effettuato un test di cento giri sulla pista di Cremona per compensare la sua totale assenza dai test pre-stagionali, ma non ci è dato sapere se il “Porcospino” correrà sulla Ducati bianco-rossa per tutto il resto della stagione o se a sua volta verrà sostituito. Le voci parlano di un Krummenacher in attesa che di poter ereditare la sella, ma prima dovrà risolvere i suoi guai legali con MV Agusta, dalla quale si è separato in maniera non proprio serena.
BMW sembrava aver iniziato alla grande il campionato con la Superpole di Tom Sykes, ma come già successo tante volte il #66 non è stato capace di ripetere le imprese sul giro secco anche sulla lunga distanza, ottenendo come miglior risultato un sesto posto nella SP Race. E’ andata ancora peggio al suo nuovo compagno Eugene Laverty, infortunatosi durante il warm-up della domenica e impossibilitato a correre le ultime due gare. Jerez, sulla carta, rappresenta la pista perfetta per la BMW e una pista amica anche dei due anglosassoni, perciò è attesa una risposta concreta da parte della Casa dell’Elica.
Il debutto del team HRC dopo diciotto anni di assenza è stato migliore del previsto, nonostante tutto. Di certo la pista di Phillip Island ha limato le differenze tra i vari modelli concorrenti, ma la Casa giapponese può comunque dirsi soddisfatta del proprio ritorno in forma ufficiale, grazie al quinto posto di Haslam in gara-1 e ai due sesti ottenuti da Bautista nelle due manche canoniche. Ad Aragón, due settimane fa, i due piloti hanno effettuato dei test a cui hanno partecipato solo poche squadre, con “Pocket Rocket” in testa in entrambe le sessioni, ma nelle prove collettive di Jerez lo squadrone Honda non è stato molto efficiente, con Bautista che ha anche dichiarato come non fossero state portate novità per quell’occasione. A Jerez, pista di casa per il #19, lo spagnolo di Toledo non ha grandissimi ricordi: qui ha ottenuto due vittorie nel 2019, ma è anche da questa gara che è iniziata la sequela di ritiri che hanno poi dato campo libero a Jonathan Rea nella conquista del titolo iridato. Oltre al team ufficiale, correrà con due punte anche la squadra MIE Althea, con Takumi Takahashi e l’italiano Lorenzo Gabellini, pilota di Genesio Bevilacqua nel CIV e promosso nel mondiale dopo l’abbandono anzitempo di Jordi Torres, che si è concentrato sulla MotoE.
In pista vedremo anche un sesto marchio, col ritorno dell’Aprilia. La Casa di Noale fa il suo rientro in SBK con una wildcard, Christophe Ponsson. Il francese ha fatto un accordo con Nuova M2 Racing per disputare cinque round quest’anno, a cominciare proprio dalla gara andalusa. Sulla carta, il ventiquattrenne non ha molte possibilità di stupire, ma questo primo assaggio dell’Aprilia con nuova versione della RSV4 può essere considerata come prova generale per un ritorno in campionato, specie se, come gira voce, dal 2021 sarà permesso di usare moto da 1100cc.
Questo weekend correranno anche Supersport 600 e 300, ma anche per le due categorie propedeutiche non sono mancati degli importanti cambiamenti durante la pausa. Per sopperire alle poche gare presenti in calendario, da questo weekend partirà un nuovo format per entrambe, con la presenza di una seconda gara al sabato pomeriggio, dopo la Superbike. Adattarsi a questo cambiamento sarà fondamentale per poter puntare al successo, cosa che spera di fare Andrea Locatelli, dominatore assoluto della SSP600 a Phillip Island. Per la classe leggera sarà invece la prima stagionale, ma anche la seconda volta consecutiva a Jerez nel quale si disputeranno due manche anziché una, esperimento già provato nel 2019.
Come ci si potrebbe aspettare, anche questo weekend a Jerez sarà fortemente assolato e con temperature ben al di sopra dei 30°. Tutti i turni di sabato e domenica saranno visibili su Sky, mentre per questo weekend la SBK non sarà presente sui due canali principali di Eurosport. A ciò si aggiunge TV8, che manderà in diretta le due gare principali della Superbike e in differita la SP Race.
INFO TRACCIATO
Lunghezza tracciato: 4.423 m
Rettilineo principale: 607 m
Curve: 13 (5 a sinistra, 8 a destra)
Senso: orario
Record della pista: 1:38.247 (Jonathan Rea, Kawasaki, 2019)
ALBO D’ORO
ORARI TELEVISIVI*
Sabato 1 agosto 2020
09:00 – FP3 SBK (Sky Sport MotoGP)
11:00 – Superpole SBK (Sky Sport MotoGP)
11:40 – Superpole SSP600 (Sky Sport MotoGP)
12:20 – Superpole SSP300 (Sky Sport MotoGP)
14:00 – Gara-1 SBK (Sky Sport MotoGP, TV8)
15:15 – Gara-1 SSP600 (Sky Sport MotoGP)
16:30 – Gara-1 SSP300 (Sky Sport MotoGP)
17:15 – Gara-1 SBK (Sky Sport MotoGP)
Domenica 2 agosto 2020
11:00 – SP Race SBK (Sky Sport MotoGP)
12:30 – Gara-2 SSP600 (Sky Sport MotoGP)
13:00 – SP Race SBK (TV8)
14:00 – Gara-2 SBK (Sky Sport MotoGP, TV8)
15:15 – Gara-2 SSP300 (Sky Sport MotoGP)
16:45 – Gara-2 SBK (Sky Sport MotoGP)
*in grassetto gli orari in diretta
Fonte immagine: worldsbk.com
Leggi anche
Partecipa al sondaggio su P300.it
Tutte le ultime News di P300.it
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.