SBK | GP Thailandia: Bautista vince il duello con Rea e riporta Ducati al successo

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
16 Marzo 2019 - 11:37
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A guardare il distacco a fine gara, qualcuno potrebbe pensare che si sia visto un altro assolo di Álvaro Bautista e della Ducati Panigale V4 R come i due di Phillip Island, ma gli otto secondi di distacco sono un gap che nasconde diversi giri di lotta durissima tra il debuttante sulla Rossa e l’attuale campione del mondo Jonathan Rea, secondo per la terza volta di fila. La loro battaglia è stata prima a colpi di sorpassi e spallate anche dure, per poi diventare un duello sul cronometro che ha visto prevalere il #19 sul pilota Kawasaki. I rettilinei di Buriram, come previsto, hanno giocato un ruolo determinante nella battaglia per decretare il vincitore, e potrebbero esserlo anche in gara-2 e ad Aragón. Terza posizione per Alex Lowes, al primo podio stagionale, arrivato dopo una gara “in tandem” col compagno van der Mark.

LA CRONACA

La scelta dello pneumatico posteriore è univoca per tutti, con gomme morbide per tutti i partenti. All’anteriore invece ci sono due schieramenti con scelte diverse: SC2 più dura per Bautista, Cortese, Haslam e Sykes, mentre con la gomma media SC1 partono Rea e Lowes dalla prima fila.

Lo scatto migliore è quello di Jonathan Rea che però non riesce a impensierire la Ducati di Bautista alla prima curva. Lo spagnolo tuttavia commette un errore e arriva lungo facendo sfilare il nordirlandese. Alle loro spalle le posizioni si mescolano: Haslam scatta bene ma rimane intruppato alla curva 1, dall’esterno arriva un sorprendente Sykes che, nonostante la carenza di motore, al primo tornante è addirittura terzo davanti alle Yamaha. Lowes si riprende immediatamente il terzo posto sul #66, mentre dalle retrovie gli scatti migliori sono di Davies e soprattutto van der Mark, già quinto alla fine del primo giro.

Rea riesce a terminare il primo giro al comando ma già dal secondo si capisce che dovrà fare gli straordinari in staccata e nel tratto misto per tenere dietro Bautista. La loro battaglia permette a Lowes di rimanere nella loro coda, mentre più indietro Melandri e Davies combattono per l’ottava posizione. La battaglia tra i due leader del campionato s’infiamma al terzo giro: Rea si difende nuovamente in curva 1 ma sul lungo rettilineo deve lasciar passare la Ducati, la quale però arriva leggermente lunga aprendo un leggero varco all’interno della curva 3; Rea ci si fionda senza esitazione, entrando in contatto con Bautista che rimane in piedi per miracolo, perdendo solo una posizione su Lowes (e scuotendo la testa dal disappunto). Alla fine del terzo giro c’è il ritiro spettacolare di Laverty, per un problema ai freni alla curva 12 che lo costringe a gettarsi a terra, mandando la moto per la ghiaia e scivolando nella via di fuga.

Bautista ripassa Lowes alla curva 1 al quarto giro e ha ora nove decimi di distacco da ricucire dal campione del mondo. Mentre la battaglia sul cronometro tra i due comincia, Sykes arriva lungo alla staccata del tornante 3, perdendo tre posizioni e scendendo all’ottavo posto, dietro a Melandri e davanti a Davies. Le moto di Rea e Bautista non sembrano fermissime ma i due sono nettamente i più rapidi, con alle loro spalle un gruppetto di cinque piloti composto dalle quattro Yamaha e Haslam; alle loro spalle anche Davies supera Sykes.

Il distacco tra il primo e il secondo cala vertiginosamente al settimo giro, forse per un calo del campione del mondo il cui vantaggio scende a tre decimi di secondo. Nelle curve veloci lo spagnolo pare notevolmente superiore mentre la Kawasaki è più a suo agio nei tornanti stretti e nelle curve. Dietro di loro cade un’altra Ducati, quella di Chaz Davies (alla curva 3, con la stessa dinamica con cui cadde un paio di anni fa qui); il gallese riparte ma in 16a posizione.

Il sorpasso di Bautista avviene di potenza sul secondo rettilineo, ma Rea non ci sta e rimane agganciato con le unghie e con i denti al nuovo rivale, cercando di ricucire nel tratto misto di Buriram. Alle loro spalle Lowes comanda un gruppo di quattro piloti, concluso da Melandri che ha a sua volta sganciato Cortese, più in difficoltà sul ritmo. Bautista davanti accumula un secondo di vantaggio e, nonostante un leggero lungo alla 4, riesce a conservare il suo vantaggio aumentandolo nel giro successivo. E’ in questa fase del GP che Rea alza bandiera bianca.

La lotta tra le Yamaha ufficiali non si accende come previsto, con Lowes che rimane davanti a van der Mark senza doversi difendere duramente. E’ più accesa quella tra Melandri e Haslam, con l’italiano che ha di nuovo dei forti scossoni sulla sua Yamaha, come succedeva con la Ducati lo scorso anno, e viene ripassato nel curvone veloce dall’inglese. Stavolta però il “Porcospino” non è così arrendevole, tanto da difendersi anche con le dure maniere ad Haslam, con tanto di spallata tra i due all’uscita della curva 12.

Bautista di tutto questo non sa nulla, e va a vincere con otto secondi di vantaggio la sua terza gara, facendo filotto e mettendo le basi per una nuova doppietta. Rea arriva sul traguardo con, a sua volta, sei secondi di margine sulla coppia Pata Crescent, mentre Haslam riesce in extremis a tenere dietro Melandri, di un solo decimo. Anche Cortese riesce a conservare la settima posizione su Rinaldi, mentre concludono la top ten Sykes e Razgatlioğlu.

Con questo successo Bautista si porta ora a 87 punti, grazie ai tre primi posti e alla vittoria nella gara Sprint di Phillip Island. Il suo vantaggio su Rea sale a 18 punti ma è un gap, tutto sommato, più che recuperabile considerando anche il calendario. In terza posizione guadagna Lowes, e la lotta per il gradino più basso del podio, al momento, vede il britannico a 46 punti, van der Mark a 42, Melandri a 40 e Haslam in ripresa a 35. Nei costruttori il punteggio dei primi due marchi, Ducati e Kawasaki, è lo stesso di Bautista e Rea.

A domani con la manche della SSP, la gara Sprint e gara-2. Qui i risultati della prima manche e la classifica iridata.

Fonte immagine: worldsbk.com

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