SBK | GP Thailandia 2019 – Anteprima

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
14 Marzo 2019 - 16:00
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Ci si prepara alla quinta edizione del Gran Premio di Thailandia al Chang International Circuit di Buriram, nel continente asiatico. L’arrivo di questa tappa in calendario ha segnato un importante traguardo per il campionato SBK, che ha rinforzato la propria presenza in Asia, insieme anche a Gran Premi come quello del Qatar. La pista di 4.554 metri presenta poche variazioni altimetriche, lunghi rettilinei e una sezione mista che copre circa metà del circuito. Di per sé non si tratta di un circuito spettacolare, ma la sua conformazione ha spesso regalato gare combattute; inoltre, il pubblico si è dimostrato più volte parecchio caloroso, come dimostrato anche dall’arrivo del Motomondiale che ha accolto 120.000 spettatori.

Dopo tre settimane è ancora nella mente di tutti la batosta di Álvaro Bautista rifilata a tutti i suoi avversari in Australia. L’impatto dello spagnolo in sella alla sua nuova Ducati a quattro cilindri è paragonabile a un Big Bang per questa SBK: doppietta gara-1 e gara-2, più il successo nella neonata gara Sprint, per un totale 62 punti accumulati in questo primo round. Ad impressionare non è tanto il punteggio o il fatto di aver eguagliato John Kocinski come debuttante ad aver fatto doppietta alla prima partecipazione, ma la netta superiorità su tutti gli altri, con diciotto secondi rifilati in entrambe le manche. Tutto questo mettendo totalmente in ombra Chaz Davies (non ancora al 100%, va detto) e le Ducati V4 R private di Laverty e Rinaldi.

Chi ha masticato amarissimo è Jonathan Rea, che dopo la pole del sabato mattina di Phillip Island sembrava comunque della partita per giocarsela con Bautista, e che invece è stato travolto dalla forza di questa nuova coppia. Johnny non ha usato mezze misure nel post-gara, definendo la sua Kawasaki come la migliore che abbia mai guidato, ma non all’altezza del “mostro” bolognese; la Thailandia, con i tre lunghi rettilinei dei primi due settori, può dare grossi grattacapi al campione del mondo, che però vanta sei vittorie su otto partecipazioni. Il tetracampione ha limitato al massimo i danni con tre secondi posti nelle due manche normali e in quella Sprint, togliendosi anche la soddisfazione di stare davanti al compagno Haslam in un bel duello in gara-2. Leon pare tornato in gran forma e, pur essendo caduto nella prima manche e pur considerando le sue qualità a Phillip Island, ha grosse chance di strappare diverse vittorie quest’anno. Weekend australiano a due facce invece per Razgatlioglu, bravo nella prima manche ma centrato nella SP Race e costretto a partire nelle retrovie per la seconda.

Situazione più equilibrata, inaspettatamente, tra gli alfieri Yamaha. Le quattro R1 ufficiali sono state parecchio vicine nel Victoria, ma sono parse ancora distanti dalle Kawasaki, specie sulle velocità di punta che invece lo scorso anno favorivano le moto di Iwata. A cogliere il primo podio dell’anno per Yamaha è stato Marco Melandri, mai da perdere d’occhio in Australia dove ha battuto i suoi compagni nella prima manche, tra cui un ostico Alex Lowes con cui si è scambiato bei sorpassi all’ultimo giro di gara-1. L’inglese e l’italiano, dopo l’Australia, sono a pari punti in classifica, ma per l’italiano c’è da vedere se la costanza sarà dalla sua parte. Meno brillanti van der Mark e soprattutto Cortese, quest’ultimo rimasto per tutte le gare come il fanalino delle moto blu. Potrebbe dare un ulteriore man forte una quinta Yamaha R1, se Ten Kate, rientrante in campionato nel corso del 2019, dovesse scegliere di correre per la Casa dei Tre Diapason.

La BMW, seppur oscurata dalla Ducati, è stata capace di rubare la scena nella prima gara stagionale, grazie a Tom Sykes. L’inglese di Huddersfield ha sempre avuto, nella pista del Victoria, una delle sue nemesi, eppure è riuscito a stare nel gruppo dei primi fino all’ultimo quarto di gara, nonostante un evidente deficit di motore anche solo rispetto ai concorrenti giapponesi. Il #66 si è detto entusiasta del suo nuovo mezzo, è che l’unico punta da migliore concretamente è il motore, anche se la prestazione di gara-2 è stata molto meno incisiva; prestazioni sufficienti anche dal compagno Reiterberger, che ha portato a termine entrambe le manche.

Nonostante la rivoluzione effettuata da casa Honda, la Fireblade SP2 rimane ancora il fanalino di coda tra le moto attualmente in pista. Sin dalle prove Leon Camier aveva parlato di una situazione per cui ci sarebbero volute pazienza e costanza, in modo da portare più dati possibili sia a Moriwaki che al team Althea. In Thailandia, durante l’inverno, Honda ha provato per diversi giorni in segretezza alcune novità per il suo modello stradale, e potrebbe essere la carta matta del weekend. Anche Kiyonari, perso un po’ lo smalto rispetto a dieci anni fa in SBK, potrà svolgere un lavoro comunque utile.

Anche qui, come in Oceania, la categoria maggiore sarà accompagnata dalla sola Supersport 600, prima di rivedere le piccole 300 in pista ad Aragón. La gara SSP nel Victoria è stata macchiata dalla farsa del pit-stop obbligatorio causata dall’eccessiva usura delle Pirelli, ed è stata completamente a senso unico, a vantaggio del team Evan Bros e di Randy Krummenacher. Lo svizzero, primo con un vantaggio abissale su Jules Cluzel, ha approfittato del guaio occorso a Federico Caricasulo durante il pit-stop nel quale il cavalletto è rimasto agganciato alla R6 dell’italiano, che è poi arrivato terzo. Forte del primo posto in classifica, il #21 arriva sulla pista del grande scontro con Mahias nel 2018, con l’arrivo sul traguardo con tanto di spallata finale.

Il meteo si preannuncia buono per il weekend, seppur parzialmente nuvoloso. Gli orari per noi italiani saranno un po’ più accomodanti rispetto al round australiano, con la Superpole singola di venticinque minuti alle 7:00 del mattino di sabato, gara-1 alle 10:00 (intervallata dalla Superpole della SSP) e gli orari di gara Sprint e gara-2 che saranno gli stessi per il giorno dopo.

INFO TRACCIATO

track

Lunghezza tracciato: 4.554 m
Rettilineo principale: 1.000 m
Curve: 12 (5 a sinistra, 7 a destra)
Senso: orario
Record della pista: 1:32.814 (Jonathan Rea, Kawasaki, 2018)

ALBO D’ORO

ORARI TELEVISIVI

Sabato 16 marzo 2019

7:00 – Superpole SBK (Sky Sport, Eurosport 2)
7:40 – Superpole SSP600 (Sky Sport)
10:00 – Gara-1 SBK (Sky Sport, TV8)
14:00 – Replica Gara-1 SBK (Sky Sport)

Domenica 17 marzo 2019

1:00 – Replica Gara-1 SBK (Eurosport 1)
7:00 – Gara Sprint SBK (Sky Sport)
8:15 – Gara SSP600 (Sky Sport, Eurosport 2)
9:00 – Replica Gara Sprint SBK (TV8)
10:00 – Gara-2 SBK (Sky Sport, TV8, Eurosport 2)

Fonte immagine: worldsbk.com

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