Anche in uno dei tracciati meno favorevoli alla sua guida, Jonathan Rea ha conquistato almeno una vittoria in questo weekend per le derivate di serie. Con questo successo il nordirlandese diventa il primo pilota a vincere da una posizione peggiore della settima casella a Laguna Seca, avendo vinto partendo 8° come da regolamento dopo la piazza d’onore di ieri. Il suo ruolino di marcia in campionato fa spavento: sempre sul podio Johnny, eccezion fatta per la prima gara a Donington in cui fu vittima di un problema al gommone posteriore che gli ha tolto almeno un secondo posto. E a proposito di secondi posti, dietro di lui si è piazzato Tom Sykes che ha tenuto a bada senza rischi il vincitore di ieri Chaz Davies, forse vittima di un calo fisico questa domenica. Il poleman Melandri non ha saputo sfruttare minimamente la pole position fornitagli “a tavolino” dalla griglia invertita, e ha strappato un sudatissimo quarto posto a Forés.
Nel pre-gara, le condizioni previste fortunatamente sembravano molto più favorevoli a ieri: grazie a un vento fresco, le temperature climatiche e dell’asfalto californiano sono diminuite di molto, dando pace alle gomme Pirelli.
Al via tutti si aspettavano la solita “carneficina” di Rea al primo giro, nell’intento di piazzarsi subito in testa e allungare il più possibile sul rivale Chaz, e invece l’impresa arriva dall’altra Kawasaki, quella di Tom: Melandri infatti s’infila primo all’Andretti Hairpin, ma già dietro di lui con uno scatto fulmineo c’è proprio il campione del mondo 2013, che alla curva 3 è già davanti. Rea non è da meno e, dopo essersi messo quarto nelle prime curve, infila Forés e Melandri nello spazio tra il Cavatappi e l’ultima curva a gomito. Più indietro Davies, intruppato con avversari più lenti.
Melandri perde così subito la chance di porre spazio a sufficienza sulle due Kawa, ma nel secondo giro fa un errore ancora più madornale, andando largo all’ingresso del Rahal Straight ed evitando la sabbia per un soffio; rientra 9°, in lotta con le Aprilia di Mercado e Laverty. Rea nella tornata successiva mette a segno la sua strategia, facendo segnare il giro più veloce e piazzandosi primo superando tra le curve 1 e 2 il compagno. Davies invece rimane per diversi giri bloccato dietro a Forés, più in palla di ieri certamente. Al giro 5 cade Raffaele De Rosa, demolendo la sua BMW.
Solo al settimo giro, dopo diversi giri con un ritmo irriconoscibile rispetto a ieri, Davies si libera della pratica Forés per cercare un riaggancio disperato con le Kawasaki, che però non avverrà mai: il vantaggio costruito nei primi giri sia da Rea che da Sykes sarà talmente ampio che permetterà loro di arrivare al traguardo tranquilli. Nel nono giro cade anche l’altra moto bavarese del team Althea, quella di Torres, e si ritirerà anche la MV Agusta di Camier pochi metri dopo per un guasto.
La situazione rimarrà così di stallo per le prime posizioni fino alla fine, mentre più indietro Melandri mette una pezza importante all’errore del secondo giro, superando Forés approfittando di un suo errore. Le Yamaha anche oggi abbastanza in alto mare, costrette a lottare tra di loro per la “gloria” all’interno del team.
Pochi gli avvenimenti importanti negli ultimi quattro giri: a parte la caduta di Badovini (senza conseguenze), solo in quest’ultimissimo lasso di tempo il #7 proverà ad attaccare il connazionale Sykes, il quale però rimarrà anche nell’ultima tornata con un margine di sicurezza adatto. Il bicampione del mondo vincerà così senza se e senza ma al Mazda Raceway, con quasi 3 e 5 secondi sui diretti avversari. Dietro alle Panigale dei latini Melandri e Forés, Laverty risolleva un po’ la pessima giornata di ieri arrivando 6°. Trittico di Aprilia con anche Mercado e Savadori subito dopo, seguite dalle opache R1 di Lowes e Van Der Mark. Ancora 15° Gagne, stesso risultato di ieri.
La situazione in campionato ha poco da raccontare: Rea domina sempre più in largo, ora con 59 punti di vantaggio sul compagno di moto e con uno “score” di 341 punti; sono addirittura 115 le lunghezze su Davies terzo, e 152 quelle su Melandri. Nei costruttori, Ducati perde 9 punti e va a quota 309, mentre la Kawa vola a 375; Yamaha a 183, mentre BMW e Aprilia stanno combattendo per il quarto posto (117 e 115).
Ora più di un mese di pausa per il campionato SBK, che riprenderà a metà agosto dopo la classica pausa estiva: si tornerà in Europa, in Germania per la precisione, per il round del Lausitzring.
Fonte immagine: worldsbk.com
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