Il britannico gioca d’attesa e vince su Rea e Razgatlıoğlu. Davies ottimo quarto dopo la lotta col turco. Ottimo Melandri, ottavo al ritorno, solo nono Alex Lowes.
La prima gara del mondiale dopo la quarantena causata dal Coronavirus è stata di tutto rispetto e ci ha consegnato la prima vittoria di un debuttante nel campionato. Scott Redding, dopo il triplice terzo posto a Phillip Island, assapora la prima vittoria per sé e per la Ducati in questo 2020. Si tratta di una bella risposta a chi era scettico nei suoi confronti come sostituto di Álvaro Bautista, e ottiene così anche leadership del campionato. La sua è stata una gara d’attesa e, dopo qualche giro passato nel gruppo di testa a seguire gli avversari, il campione inglese si è poi involato verso il successo.
Seconda posizione per Jonathan Rea, al terzo podio consecutivo dopo la vittoria nella SP Race d’Australia e il secondo posto dietro Alex Lowes nella gara successiva. Per il campione del mondo si tratta di un risultato molto positivo, specie se consideriamo la differenza mostrata nei confronti degli altri alfieri Kawasaki, tra cui lo stesso Lowes che ha chiuso solo nono. Il podio è stato completato da Toprak Razgatlıoğlu, in lotta per la vittoria fino all’ultimo terzo di gara, ma soprattutto al termine di una fantastica lotta “tra staccatori” contro Chaz Davies, terminata a favore del turco.
LA CRONACA
Come previsto, le temperature sono infernali a pochi minuti dalla partenza e il cielo non accenna il minimo rischio di pioggia. Tutti su gomma media all’anteriore, tranne Razgatlıoğlu che opta per una soluzione SC2 più dura sul davanti.
Alla partenza scatta benissimo Rea dalla seconda casella, mentre Redding, come successo nelle gare in Australia, impenna leggermente retrocedendo al quarto posto, dietro a “Razga” e a Tom Sykes su BMW. Il ducatista riesce subito a recuperare, dall’esterno di curva 1, la posizione sull’ex-iridato, mentre Baz passa in quinta superando van der Mark. Questi primi giri sono piuttosto di crisi per l’olandese, che va largo sia al primo che al secondo giro alla curva Pedrosa, scendendo al nono posto dietro alle Honda ufficiali e a Davies (partito male anche lui).
Chaz pare quello messo meglio nel secondo gruppetto e raggiunge presto la sesta posizione, alle spalle di un Sykes che fa un po’ da tappo ai piloti dietro avvantaggiando il gruppo dei primi quattro, composto da Rea, Razgatlıoğlu e Baz. La gara di Sykes finisce invece al quinto giro, quando la sua BMW rallenta vistosamente in fondo al rettilineo; l’inglese compie un giro completo a passo d’uomo e torna ai box, per poi ripartire diversi passaggi più tardi per quantomeno completare la gara.
Baz, nel gruppo davanti, appare come il pilota più al gancio, mentre Redding, nonostante la maggior potenza del motore Ducati, non riesce a superare il turco della Yamaha in staccata. A sua volta, Toprak non riesce a superare “Johnny”, con tutti e tre i piloti che sembrano correre un po’ al risparmio. Nel frattempo, continua la giornata terribile di van der Mark, passato prima da Bautista e poi da Michael Rinaldi su Ducati GoEleven; non contento, l’ex-campione STK1000 passa anche lo spagnolo.
La mesta gara di “Magic Michael” si chiude poco dopo, col motore della sua R1 che va in fumo in curva 1; fortunatamente van der Mark si sposta immediatamente nella via di fuga, evitando di inondare la pista di olio. La classifica, dietro i primi quattro, vede ora Davies quinto davanti a Rinaldi, con Bautista settimo davanti alla coppia inglese Lowes-Haslam, che però è stata agganciata e verrà poi addirittura superata da un ottimo Marco Melandri. Gara deludente del leader del campionato, qui dove lo scorso anno aveva fatto prestazionalmente bene su Yamaha. Si ritira intanto, sempre per guasto tecnico, anche Mercado.
A nove giri dalla fine, la situazione: Redding rompe gli indugi e si mette secondo battendo Razgatlıoğlu in staccata, proprio mentre Rea comincia ad accelerare col passo per seminare il gruppetto. Il piano del #1 non riesce e, dopo tre giri, Redding è pronto all’attacco decisivo: sempre alla ex-Dry Sac, i due inglesi arrivano affiancati arrivando lunghi entrambi e ad avere ragione è il debuttante, che comincia a girare sul ritmo dell’1:41.
Dietro ai primi tre si accende anche la lotta per il quarto posto, con Davies che raggiunge e scavalca alla staccata della 1 Loris Baz, grazie anche a una differenza di accelerazione a dir poco imbarazzante. Il ritmo del gallese è paragonabile a quello del compagno di squadra e, a due giri dalla fine, riesce a raggiungere la Yamaha davanti a sé, che invece sta soffrendo con le gomme. All’inizio dell’ultimo giro i due entrano quasi in contatto in fondo alla prima curva con il turco che rimane davanti, per poi mettersi all’interno e impedire il sorpasso a Davies alla 6. Chaz tenta un ultimo affondo alla Ángel Nieto, ma la Ducati #7 si scompone lasciando campo libero al suo avversario.
A vincere è quindi Redding con poco più di un secondo di vantaggio su Rea, poi a un ulteriore secondo Razgatlıoğlu. Davies mantiene comunque la quarta posizione mentre Baz è il primo dei privati al quinto posto, davanti a un altro pilota satellite, Rinaldi. Bautista chiude settimo con una gara piuttosto sottotono per la Honda, davanti a un sorprendente Melandri all’ottavo posto, davanti anche all’ex-leader del campionato Lowes. Ponsson, sull’Aprilia RSV4, chiude 12° davanti al pilota di casa Forés.
La classifica aggiornata vede infatti Redding al comando adesso, seppur con soli sei punti di margine sul #22 (64 a 58). Ancor più importante il suo vantaggio di 12 punti su Rea e i 14 su Razgatlıoğlu (che intanto ha subito il sorpasso dal campione del mondo), mentre Davies balza al quinto davanti agli yamahisti e hondisti, con 32 punti. Chiude la top ten Michael Rinaldi, a pari punti con Tom Sykes (17 per l’esattezza).
Qui i risultati del Gran Premio e la classifica aggiornata.
Fonte immagine: worldsbk.com
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