SBK | GP Portogallo 2020, sintesi del venerdì

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
7 Agosto 2020 - 22:27
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Alle Yamaha entrambe le sessioni, Razgatlıoğlu domina il primo turno mentre a Baz va il secondo. Davies e le Honda in difficoltà, Rea terzo su Rinaldi e Redding, Melandri addirittura 19°.


A Portimão si sono concluse, da qualche oramai, le prove libere del Gran Premio del Portogallo della Superbike. In testa alla combinata troviamo Toprak Razgatlıoğlu, primo col tempo di 1:42.103, con un peggioramento tra primo e secondo turno di quattro decimi, ma il tempo fatto segnare dal turco della Yamaha fa comunque impressione, considerando il distacco sugli avversari, pari a quattro decimi. Nel primo turno la squadra inglese Pata Crescent è stata anche capace di mettere le proprie due moto davanti con Michael van der Mark secondo, ma l’olandese (che si era comunque preso sei decimi nella FP1) non è riuscito a fare il balzo in avanti nella seconda sessione, chiudendo sesto. In compenso, dietro “Razga” troviamo la R1 del team Ten Kate guidata da Loris Baz, primo nella sessione pomeridiana.

Per ora, l’equilibrio atteso tra le tre case principali del campionato è stato un attimo sbilanciato dal #54, ma la lotta Kawasaki-Ducati rimane molto serrata, come l’anno scorso. In terza posizione il recordman di Portimão Jonathan Rea, fermatosi a più di mezzo secondo da Razgatlıoğlu ma a pochi millesimi da Baz. L’inglese rimane deciso a puntare ad almeno una vittoria anche in questo round, anche se c’è ancora da valutare le potenzialità del pacchetto nel complesso, visto che Alex Lowes è solo ottavo a fine giornata sulla seconda “Verdona”, primo dei piloti oltre il secondo di distacco; oltre la 14a posizione le Ninja private, con Sandro Cortese, appunto 14°, primo di queste e protagonista di una scivolata in curva 5 nella FP2.

Le Panigale V4 R possono contare su una terza moto nelle prime posizioni, quella brandizzata GoEleven e guidata da Michael Ruben Rinaldi. L’ex-campione della STK1000 sta dimostrando come Jerez non sia stato un fuoco di paglia, con un quarto posto alle spalle del campione del mondo e con soli 17 millesimi di distacco da quest’ultimo. Subito dietro a Rinaldi troviamo il leader del mondiale Scott Redding, anche lui vicinissimo ai piloti che lo precedono ma con mezzo secondo di ritardo dalla Yamaha al comando; probabilmente Ducati non dimostra di avere la superiorità vista in Spagna, ma comunque i vertici di Borgo Panigale possono dirsi soddisfatti. Solo 12° Chaz Davies però, con un ritardo che sfiora il secondo e mezzo, in una pista dove nel 2019 è giunto a podio nonostante tutto.

In settima piazza, a sei decimi da Toprak, compare la BMW con Tom Sykes. La Casa dell’Elica è riuscita a inserire entrambi i piloti ufficiali in top ten con Eugene Laverty decimo, ma la strada pare ancora lunga e difficile per poter raggiungere gli avversari diretti, specie in questo weekend.

In mezzo, oltre Lowes, anche Álvaro Bautista sulla prima Honda, scivolato anche lui in curva 5 ma ripartito subito dopo. Il rammarico per lo spagnolo sarà tanto per l’attuale situazione, considerando la sua grande vittoria in gara-2 nel 2019, nonostante il braccio infortunato. Le altre Honda non se la passano meglio: Haslam è 11° a 1”2, mentre Takumi Takahashi e Lorenzo Gabellini continuano la loro sofferenza con la moto Althea a fondo gruppo, con giusto Christophe Ponsson a interporsi tra le due Honda totalmente nere.

A guidare il plotone dei team indipendenti o satellite a fondo gruppo c’è Garrett Gerloff: dopo la prova convincente di Jerez, l’americano sta continuando a tirar fuori il meglio possibile dalla R1 del GRT Junior team, di certo in una maniera nettamente migliore rispetto al compagno Federico Caricasulo (17° quest’oggi). Continuano le difficoltà di Melandri nel giro secco, con il 19° tempo davanti all’ultima Ducati di Barrier e dietro a Maximillian Scheib, su Kawasaki Orelac VerdNatura.

Ecco i risultati della prima libera, della seconda, l’analisi dei passi gara e la classifica combinata del venerdì.

Fonte immagine: yamaha-racing.com

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