SBK | GP Gran Bretagna: Yamaha torna a vincere con van der Mark dopo sette anni di digiuno

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
26 Maggio 2018 - 16:30
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E’ raro vedere un pronostico stravolto in maniera così netta, specie in Superbike negli ultimi anni. A vincere non è stata la Kawasaki, per la prima volta dopo sei anni. A rompere questa egemonia delle verdone non è stata però la Ducati, dopo un sabato totalmente in affanno, bensì la terza forza del mondiale composta dalla Yamaha e dal suo pilota Michael van der Mark. Un momento speciale per tutto il box di Iwata: la prima vittoria dopo sette anni di digiuno (l’ultimo risaliva all’ultima gara della R1 prima del momentaneo ritiro, a Portimao nel 2011 con Melandri), la prima dal ritorno avvenuto nel 2016, la prima nella categoria per lo stesso “Magic Michael” che non vinceva una gara da quattro anni e anche la prima di un esponente dei Paesi Bassi in Superbike. Ma soprattutto, la prima dopo tante promesse mancate e parecchie delusioni.

Delusione che forse ha colto un po’ di sorpresa Kawasaki, pronta a dominare qui e invece costretta a inginocchiarsi davanti alla rivale giapponese, dopo parecchio tempo. Un secondo posto e un terzo posto comunque preziosissimi in chiave mondiali, con Rea che ha guadagnato 20 preziosissimi punti in una giornata da dimenticare per Ducati, e Sykes che si è dovuto accontentare del terzo posto a causa di alcuni problemi verso fine gara, accorsi alla sua Ninja. Ancora più grande la delusione per casa Ducati, giunta ottava con Davies e con due dei suoi quattro piloti fuori gara, Melandri per una scivolata e Forés per un problema.

LA CRONACA

Prima del via, Pirelli fornisce alcune info sulle scelte degli pneumatici: tra i leader solo Sykes seleziona una dura all’anteriore, mentre tutti quanti vanno sulla SC1 media. Davies, dalla nona casella, prova l’azzardo monta la SC0 Soft.

Al via le due Kawasaki scattano come fulmini con Rea che alla Redgate si porta al comando cercando, fin dai primi metri, di interrompere il ritmo di Sykes. Il compagno si dimostra molto combattivo sulla pista di casa e alla McLaren contrattacca, prima di risubire una controrisposta alla Coppice. Dietro alle due verdone si piazzano subito le due R1, con Baz partito male e sceso in sesta e Savadori quinto. Nemmeno l’ombra di una Ducati davanti, con solo Davies ai margini della top ten.

Contro ogni pronostico, il gruppo rimane ben compatto nella prima metà di gara, complice forse una tattica attendista di Kawasaki. Al terzo giro i due alfieri della casa giapponese si riscambiano per ben due volte le posizioni: Sykes affonda Rea alla discesa dell’Old Hairpin, ma arriva poi lungo alla penultima curva riaprendo la porta al compagno-rivale. Ne approfittano le due Yamaha per rimanere agganciate, mentre nelle retrovie Melandri scende in 13a posizione, dietro alla Suzuki di Bradley Ray.

Sykes passa davanti stabilmente al quarto giro, chiudendo prontamente la porta in faccia alla moto #1 in uscita dall’Old Hairpin verso la Schwantz. Anche stavolta il nordirlandese tenta una risposta ma arriva largo alla Melbourne lasciando così la seconda posizione a van der Mark; stesso errore per l’olandese poco dopo, che fa risfilare il campione del mondo. Con l’alzarsi del ritmo Lowes perde leggermente terreno, mentre Laverty passa Baz per il sesto posto.

Rea compie lo stesso errore alla 11 anche a 10 giri dalla fine, con van der Mark che stavolta riesce a mantenerla sul rivale. E’ l’unico a tenere il ritmo delle due verdone, e nel giro successivo l’olandese si mangia anche Sykes alla stessa curva! In questi due giri, il poleman perde clamorosamente ritmo e diventa facile preda anche del compagno di squadra, che nella battaglia però perde quasi un secondo e mezzo dalla R1 davanti. Caduta nel frattempo di Melandri alla 12, seguita dal ritiro di Forés al giro successivo.

Sembra fatta per il #60, ma Rea non è tipo da gettare la spugna facilmente: a cinque giri dalla fine comincia a sparare le ultime cartucce e scende sotto il muro del ’28, e al penultimo giro riesce a riprendere lo yamahista. Nonostante questo, Michael è bravo a mantenere i nervi saldi e a non commettere nemmeno un errore, conservando e aumentando i propri cinque decimi di vantaggio fino al secondo, vincendo il suo primo GP in carriera. Lowes conclude quarto una gara solida, difendendosi dal rientro di Savadori con un’Aprilia tornata dove merita almeno per questo weekend. Davies guadagna un’insperata ottava posizione solo all’ultima curva, approfittando della lotta tra Haslam e Razgatlioglu (col turco caduto a causa di un contatto con il pilota del BSB).

Nella classifica mondiale, Kawasaki sorride sempre di più: nonostante il mancato successo, Rea è l’unico ancora ad aver superato la soglia dei 200 punti (229), con un vantaggio di +59 su Chaz Davies. Col successo il pilota Yamaha passa al quarto posto in campionato, con Melandri che, a causa di questo secondo “zero” consecutivo, vede il suo svantaggio in campionato salire a 98 lunghezze.

Qui i risultati di questa gara molto combattuta, e la classifica mondiale.

Fonte immagine: Internet (per segnalare il copyright info@passionea300allora.com)

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