SBK | GP Gran Bretagna 2019, sintesi prove libere del venerdì

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
5 Luglio 2019 - 20:15
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Il venerdì del GP di Donington Park ha dimostrato come ci sia un legame speciale tra la SBK e l’Inghilterra, e l’abbiamo visto specie al pomeriggio con un turno di libere molto combattuto e con addirittura dodici piloti racchiusi in un secondo. Non è una grandissima novità considerando quanto è corta la pista vicino Sherwood, ma forse è più sorprendente sapere i valori in campo finora visti.

Tom Sykes e la BMW confermano come questa pista sia particolarmente amica di entrambe, qui dove l’ex-campione vanta il record di successi e dove il marchio bavarese ha ottenuto il suo primo successo in campionato. Primo posto sia nella FP1 che nella FP2 per la coppia anglo-tedesca, con Tom che è stato il primo a sfondare la barriera dell’1:28 già al mattino, e che forse si è anche nascosto al pomeriggio sul giro secco visto che il suo miglioramento è stato di appena sei centesimi. Si è lavorato comunque tanto nel box di Shaun Muir, con modifiche importanti durante il turno sulla moto #66 e aggiustamenti su quella guidata da Peter Hickman, qui come sostituto di Reiterberger e 12° a fine turno. Vedremo se il plurivincitore di Macao e del Tourist Trophy sarà la sorpresa del weekend.

Seconda posizione per Alex Lowes. Lui e il suo team sentono l’aria di casa qui a Donington e per poco non hanno battuto il leader del turno sul giro secco, fermandosi a soli 18 millesimi da Sykes. Altrettanto risicato il distacco di Toprak Razgatlıoğlu, terzo a 42 millesimi ma protagonista di una caduta all’ultima curva nelle ultime fasi del turno pomeridiano. Il giovane talento turco ha anche ottenuto il secondo posto della FP1 e, dopo la prestazione di Misano e quella dello scorso anno qui, si candida tra i favoriti del weekend per il podio e magari anche per qualcosa di più.

Le Kawasaki ufficiali si sono ritrovate a combattere principalmente con le Yamaha quest’oggi, e alla fine hanno occupato il quarto e quinto posto con Rea davanti ad Haslam, invertendosi le posizioni dopo la FP1. Il campione del mondo non è sembrato totalmente a suo agio sulla sua ZX 10-RR, ma i progressi tra le sessioni 1 e 2 si sono visti, e potrebbero permettergli di riconquistare la testa della classifica già nella sua pista di casa. Ancor più di casa “Pocket Rocket”, che col suo passo sul ’28 e mezzo si candida per un possibile podio.

In questa lotta tra moto giapponesi sta mancando la Ducati, che come l’anno scorso sta soffrendo la superficie sconnessa di Donington Park, che non va d’accordo con la stabilità della V4 R. Anche Álvaro Bautista, primo pilota in classifica sopra all’1:28, ha faticato non poco con una moto che si muove molto nel tratto finale, e le possibilità che anche in questo weekend lo spagnolo possa vincere non sono molto alte. Son messe anche peggio le altre Ducati: Chaz Davies ha chiuso a quattro decimi dal compagno di squadra in nona posizione, ma sono ancora più nette le difficoltà di Rinaldi, a un secondo secco dal #19, e di Laverty, rientrato dall’infortunio ai polsi ma ultimo in classifica, a 2.7 secondi da Tom Sykes. L’irlandese è stato dichiarato in condizioni non ottimali per proseguire il weekend poche ore dopo la FP2.

Le quattro Yamaha restanti sono in un pacchetto che va dalla settima alla 13a posizione. Sandro Cortese, vincitore qui lo scorso anno, dimostra di saperci fare con la R1 e ha chiuso con un 1:28.2, a mezzo secondo dai leader ma con quattro decimi abbondanti di vantaggio sul compagno Melandri, 12°. Loris Baz è stato capace addirittura d’inserirsi quarto nella FP1 con la moto del team Ten Kate, ma è sceso momentaneamente all’ottavo posto dietro all’italo-tedesco. L’ultima Yamaha in classifica è quella di Michael van der Mark, che sta cercando di stringere i denti per correre una gara che, osservando lo scorso anno, avrebbe potuto vederlo anche come favorito assoluto; l’olandese è 13°, primo pilota oltre il secondo di distacco.

Honda, a corto di un uomo anche nella gara inglese, piazza Delbianco 16° a oltre due secondi dalla vetta e Kiyonari penultimo davanti al solo Laverty (che non proseguirà il weekend). Per il giapponese il distacco sale molto vicino ai tre secondi, e fa male se si pensa che qui, undici anni fa, il nipponico metteva in scena una delle immagini più iconiche del mondiale SBK nelle qualifiche sul bagnato.

Qui i risultati della sessione finale, l’analisi dei tempi e la combinata delle due sessioni.

Fonte immagine: worldsbk.com

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