La Superbike non poteva festeggiare meglio l’800a gara della propria storia. Al termine di una maratona di sorpassi, battaglie, manovre al limite e colpi di scena, a vincere è stato quello che rappresenta il futuro della categoria, ossia Toprak Razgatlıoğlu. Il pupillo di Kenan Sofuoğlu è riuscito in ciò che il suo maestro non era mai arrivato a ottenere e nemmeno a sfiorare, ossia la prima vittoria di un pilota turco nella regina delle derivate di serie. Successo ottenuto con fatica, partendo dalla 16a casella e superando all’ultimo giro nientemeno che il campione del mondo Jonathan Rea.
Gara che ha visto tanti protagonisti, tra cui Tom Sykes che ha agguantato l’ultimo gradino del podio, dopo aver superato al penultimo giro Loris Baz su Yamaha. Un altro podio per la BMW, che oltre ad aver dimostrato competitività dopo la debacle di Portimão, pare aver fatto grandi progressi sul motore, come visto nei tanti duelli contro Yamaha e Kawasaki. Álvaro Bautista ha rimontato fino al quinto posto e si è piazzato primo tra i ducatisti, anche se rimane il rammarico per un Chaz Davies estremamente combattivo nelle prime fasi ma caduto mentre era quarto. Finiti a terra anche Haslam e van der Mark.
LA CRONACA
Le nuvole sopra Magny-Cours cominciano a diradarsi e rispunta il sole, tanto che la pista comincia ad asciugarsi pur presentando ancora vistose chiazze d’umido. Durante il giro di ricognizione la moto di Sylvain Barrier si spegne, facendo retrocedere il pilota di casa in ultima fila.
Alla partenza Rea scatta perfettamente e guida le prime tre curve con un buon vantaggio su van der Mark e Haslam. Il pilota della Yamaha non vuole farlo scappare e al tornantino Adelaide si affianca per attaccarlo, coi due che entrano in contatto e Rea che esce dalla curva ancora al comando. Terzo è Lowes davanti a Sykes, mentre dalle retrovie sono partiti bene Razgatlıoğlu, Bautista ma soprattutto Davies, già sesto alla fine del primo giro.
Sykes pare avere un buon ritmo sull’asciutto e riesce a passare al secondo posto in un paio di passaggi, approfittando anche della battaglia van der Mark-Haslam. Il campione del mondo 2013 non si tiene e al curvone Estoril affianca all’interno Rea, coi due che si ritrovano sul rettilineo più lungo affiancati in direzione dell’Adelaide; il loro fantastico duello non è finito, e prosegue con una spallata alla chicane Nürburgring e il pilota BMW che passa al comando in accelerazione.
Nel giro successivo Davies, passato intanto terzo davanti a van der Mark ed Haslam, si mette addirittura primo sfruttando la potenza della sua Ducati sul rettilineo più lungo, ma la sua leadership non dura a lungo poiché un’imbarcata alla curva 9 lo relega al quarto posto dietro al terzetto Sykes-Rea-Razgatlıoğlu (col turco risalito alla velocità della luce dalla sesta fila). Davies prova, nel giro successivo, a rimediare all’errore, ma alla staccata del complesso del Liceo arriva troppo lungo, arriva di traverso alla staccata e centra “Razga”, col turco che rimane in piedi mentre il gallese conclude la sua gara. In questa maniera il pilota del team Puccetti perde due posizioni, con Bautista ottavo ma leggermente staccato dal gruppo dei primi; attenzione anche al cielo, che si sta rannuvolando.
Sykes per un paio di giri si difende egregiamente nel rettilineo verso l’Adelaide, grazie anche al motore della BMW che finalmente spinge tanto quanto quello Kawasaki, e Rea viene spinto anche all’errore quando, in uscita dalla chicane Imola, perde il posteriore venendo passato da van der Mark. L’olandese ci mette poco a scavalcare il #66 all’Adelaide, e comincia ad accumulare qualche decimo per andare in fuga; Rea fa un altro errore andando largo nella medesima curva, perdendo due posizioni su Sykes e Razgatlıoğlu.
In questa fase centrale Sykes comincia a perdere ritmo, e viene facilmente scavalcato sia dai due piloti Kawasaki che da Baz, mentre Haslam ci mette qualche giro in più a sbarazzarsi del pilota BMW alla Chateaux d’Eau. Il giro successivo però “Pocket Rocket” sbaglia alla 15, cedendo due posizioni ai connazionali inglesi e rientrando settimo appena davanti a Bautista.
Lo spagnolo passa facilmente il campione inglese ma ha ancora un secondo di ritardo da Lowes, mentre davanti Razgatlıoğlu fa delle acrobazie col posteriore alzato per tenersi vicino a Rea in fondo al rettilineo più lungo. Tra il primo e il secondo c’è un secondo e due decimi di distacco, con Rea che non riesce a ricucire immediatamente lo strappo su “Magic Michael”; non l’aiuta il compagno di marca, che nel tentativo di passarlo all’Adelaide arriva lungo e gli fa perdere tempo.
Baz, quarto, comincia a perdere terreno dal duo Kawasaki, e l’azione si sposta alle loro spalle: Bautista raggiunge, dopo giri estenuanti, Lowes per la sesta posizione, ma nel tentativo di stargli addosso il #19 arriva lungo alla staccata del Liceo (la stessa in cui era caduto Davies), perde per un istante l’anteriore e compie un salvataggio che ha del miracoloso, ma che gli fa perdere il secondo guadagnato.
I colpi di scena non sono ancora finiti: a cinque giri dal termine cade Haslam all’ultima chicane, e la sua Kawasaki rimane sul cordolo in uscita, ma i commissari riescono a spostarla in tempo ed evitare l’utilizzo della bandiera rossa. Il suo compagno di squadra invece comincia a spingere davvero al 100%, e scende a mezzo secondo il suo distacco da van der Mark, mentre Razgatlıoğlu non sembra tenere il colpo. Rea è ancora troppo lontano per tentare un attacco, ma lo yamahista gli dà una mano cadendo da solo all’ingresso dell’Adelaide, perdendo l’anteriore e cedendo una possibile seconda vittoria stagionale.
Sembra fatta per Rea con 1.5 secondi di vantaggio sul giovane turco, ma l’ultimo giro ha dello sbalorditivo: il campione del mondo forse tira i remi in barca troppo presto, e diventa vulnerabile all’attacco di Razgatlıoğlu che gli mangia cinque decimi nel T2; il sorpasso arriva alla Chateaux d’Eau, con “Razga” che tiene il #1 all’esterno impedendogli la risposta, e ottiene così la sua prima vittoria in carriera. Negli ultimi due giri cede di schianto anche Baz, che perde il podio a vantaggio di Sykes, che lo passa alla curva 9.
Bautista è quinto dopo aver risolto la battaglia con Alex Lowes a suo favore, al settimo posto troviamo il rientrante Leon Camier che porta la Honda al miglior risultato sull’asciutto quest’anno, mentre chiudono la top ten Melandri, Laverty e Cortese. Michael van der Mark riprende la moto e termina 13°, davanti agli italiani Rinaldi e Delbianco.
Nella classifica piloti Jonathan Rea gode ora di 100 punti tondi di vantaggio sul rivale Bautista, e se nelle due gare di domani riuscirà ad accumulare più di 24 punti, potrà laurearsi già in questo weekend campione del mondo. Nella lotta per il terzo posto, la scivolata di van der Mark avvantaggia Lowes ma soprattutto il vincitore di oggi, poiché “Razga” è ora a solo 11 punti dal #22 e già davanti all’olandese, al quarto posto in classifica.
Qui i risultati di questa fantastica gara e la classifica iridata.
Fonte immagine: Twitter / Toprak Razgatlıoğlu
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