Chaz Davies rimedia alla prova grigia di ieri e torna a vincere nel mondiale Superbike. Per il gallese si tratta del settimo successo stagionale, l’ottavo per la Ducati in stagione, ottenuto dopo un primo giro furibondo e una gara passata, nei primi passaggi, all’attacco. Il #7 ha approfittato del ritiro di Jonathan Rea nelle prime battute, che andremo ad analizzare a breve, e dei dolori alla mano di Tom Sykes, andando così a vincere con circa tre secondi e mezzo sulle R1 di Lowes e van der Mark. Come per Marco Melandri ieri la rimonta di Davies è stata di dieci posizioni, mentre il ravennate è giunto quinto battendo in un bel duello Mercado. Il team ufficiale Kawasaki si è dovuto accontentare del settimo posto di Sykes, in difficoltà tutta la gara; per la prima volta dalla seconda manche del Gran Premio di Spagna a Jerez del 2015 non c’è nemmeno una moto della casa di Minato nelle prime tre posizioni. Gara che si è rivelata parecchio emozionante, con molti ritiri e colpi di scena.
Come nella Supersport 600, la minaccia della pioggia si è dimostrata più che concreta, e prima del via le prime goccioline non hanno lasciato pace ai piloti sullo schieramento. Per quanto riguarda la scelta dei pneumatici al posteriore, tutti su Soft slick, eccezion fatta per le Kawasaki date per favorite.
Il migliore allo scatto, dalla seconda posizione, è Alex Lowes che s’infila davanti nelle prime curve di Magny-Cours. Lo segue a ruota il compagno van der Mark e Laverty che prova a far valere la velocità di punta della RSV4, mentre Camier in staccata al tornante Adelaide cerca di recuperare posizioni; la partenza delle due Ducati e delle due Kawasaki non è da infarto stavolta, e solo Sykes riesce a mettersi abbastanza davanti in sesta posizione. Davies e Rea si scornano brutalmente nel secondo settore già al primo giro, entrando più volte in contatto anche con Mercado su Aprilia.
Già al secondo giro Laverty perde il posteriore e cade nella zona del Complesso del Liceo, e la sua moto, cadendo, entra in contatto con Rea che immediatamente prende la via dei box. Mentre Laverty riesce a togliersi fortunatamente dalla traiettoria, Rea scende dalla moto e si leva lo stivale destro, danneggiato dal contatto, ma decide di ritirarsi nonostante non abbia subito danni fisici o meccanici. Strana scelta della squadra e del campione del mondo, che preferisce rimanere ai box piuttosto che riprendere la gara.
Dopo il primo colpo di scena è Davies a fare il mattatore: si mette in terza posizione e comincia la sua caccia verso Camier e Lowes, che stanno guidando la corsa con anche buon ritmo. Mentre al quarto giro viene esposta la bandiera bianca per segnalare la possibilità del flag-to-flag, Melandri passa un Sykes già in difficoltà e sale in sesta posizione.
Pochi giri e Davies è già comodamente (si fa per dire) davanti dopo il sorpasso su Lowes alla Chateaux d’Eau. Camier lo imita nella manovra e si rimette in seconda posizione, mentre van der Mark continua imperterrito su un buon ritmo tenendosi incollato ai due inglesi. Al settimo giro però è nuovamente la MV Agusta ad alzare bandiera bianca, appiedando Camier e costringendolo ancora una volta al ritiro. Siamo circa a metà gara e in questa fase la pioggia aumenta sensibilmente.
Xavi Forés, quarto dopo aver superato Savadori, comincia ad essere più veloce in pista nel tentativo di riprendere con una clamorosa rimonta il duo della Casa dei Tre Diapason, ma il suo ritmo non dura a lungo ed è costretto ad accontentarsi del quarto posto. Van der Mark invece rende difficile la vita del compagno, rischiando persino di buttare alle ortiche il risultato del team Pata sfiorandolo alla chicane 7-8. Altrettanto bello il duello inedito tra Mercado e Melandri, che si scambiano di continuo la sesta posizione.
L’ultimo giro è una formalità per Davies, che vince questa gara-2 e rimedia in parte sia al weekend di Portimao, sia alla pessima figura nella prima manche. Lowes regola il compagno van der Mark sul traguardo nella lotta interna Yamaha, mentre è clamoroso il ritiro di Lorenzo Savadori, che si dispera nel vedere la sua Aprilia ammutolirsi all’ultimo giro.
Con questo successo Davies sale a 327 punti e recupera così 16 lunghezze su Sykes nella lotta per il secondo posto. Melandri vede le sue chance assottigliarsi per questa lotta con gli 11 punti del quinto posto, ma ha comunque un buon vantaggio di 81 punti su Lowes, che in generale quest’anno sta facendo meglio del più blasonato van der Mark. In classifica costruttori la Ducati rimonta lo stesso ammontare di punti, ovvero 16, ed è ora a -59 dalla Kawasaki. Mondiale marche quindi ancora aperto teoricamente.
Prossimo appuntamento a Jerez de la Frontera, una delle poche piste in qui Sykes (mignolo permettendo) potrebbe dimostrarsi più forte di Rea. L’anno scorso qui Davies vinse due volte nel suo sprint finale di stagione, ma visto che ora Rea non ha più il peso del mondiale a cui badare, potrà dare il cento per cento. Attese anche per Melandri, che dominò qui con l’Aprilia nel 2014.
Qui i risultati di gara-2 e la classifica aggiornata.
Fonte immagine: worldsbk.com
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