SBK | GP Francia: a Razgatlıoğlu la Sprint Race, a Rea gara-2 e il quinto mondiale

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
30 Settembre 2019 - 09:07
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Jonathan Rea è, per la quinta volta, campione del mondo in Superbike, ed è un nuovo record. Quello dei quattro mondiali di “King” Carl Fogarty, numero eguagliato nel 2018 dal pilota Kawasaki, era il record più importante da abbattere, e ciò succede a vent’anni esatti di distanza dall’ultimo alloro iridato del suo connazionale e ben più anziano amico. Mancava solo la matematica per chiudere i giochi nei confronti del nuovo avversario di questa stagione, Álvaro Bautista, ma grazie alla vittoria in gara-2 e all’aiuto di Razgatlıoğlu nella medesima gara, per il terzo anno consecutivo la corona del campione è stata assegnata a Magny-Cours.

In realtà, il turco del team Puccetti è riuscito a sottrargli punti importanti sia nella prima manche, come visto sabato, sia in quella Sprint. Toprak, partito di nuovo 16°, stavolta ci ha messo solo tre passaggi per concretizzare la sua rimonta, fino a raggiungere negli ultimi tre giri il compagno di marca Rea, a passarlo e a tenerlo dietro per le ultime tornate, resistendo anche all’ultimo attacco all’Adelaide portato dall’ormai pentairidato. Gara-2 però non è stata così fortunata, poiché Toprak, nel tentativo di passare Bautista alla Chateaux d’Eau, ha perso l’anteriore coinvolgendo anche il ducatista nella caduta, senza possibilità che lo spagnolo potesse evitarlo.

Lo spagnolo di Toledo di certo non ricorderà con piacere il suo primo weekend a Magny-Cours, partito già male dopo le parole di Claudio Domenicali in merito all’addio del #19 alla Ducati: dopo il bel quinto posto in rimonta sabato e ripetuto nella SP Race, nelle prime fasi di gara-2 Bautista è rimasto incollato al gruppo in lotta per la vittoria, e con serie chance di ripetere la vittoria di Portimão, ma alla fine la sfortuna ci ha messo lo zampino in una stagione a due facce. Chaz Davies ha, in parte, salvato la sua faccia e quella del box di Borgo Panigale con due quarti posti alla domenica, seppur ben distanti dalla lotta per il podio.

Michael van der Mark ha tenuto in piedi le speranze della Ducati fino a sette giri dalla fine della manche canonica di ieri perché, se avesse vinto, il mondiale non sarebbe stato ancora assegnato. L’olandese, insieme a Rea, ha fatto il ritmo con l’inserimento del terzo incomodo Lowes, ma entrambe le Yamaha R1 sono calate sulle gomme e non hanno potuto reagire al forcing finale del campione del mondo. Con questo risultato van der Mark ha riacquisito la quarta posizione nella generale su Razgatlıoğlu (274 a 260) ed è ora a soli cinque punti dal compagno inglese. Al quinto e sesto posto sono giunti Loris Baz e Marco Melandri (quest’ultimo a ben 20 secondi dalla vetta), mentre Sandro Cortese è stato fermato da problemi tecnici.

Per BMW e Honda le due gare della domenica sono state molto meno proficue, soprattutto per il marchio bavarese: Tom Sykes, dopo lo splendido podio di sabato, è arrivato due volte ottavo col compagno Reiterberger che ha accumulato un solo punto ieri; nel box SMR ci sarà ancora da lavorare sulla costanza di prestazioni di questa moto. Camier ha invece strappato un’altra top ten per il team Moriwaki-Althea, al nono posto contro il settimo ottenuto al sabato, mentre i compagni Kiyonari e Delbianco sono arrivati nelle ultime posizioni in entrambe le gare.

Rimane ancora aperta la questione per il titolo del campionato marche, ma anche lì la Kawasaki sta cominciando seriamente ad allungare, grazie alle tre vittorie ottenute: il punteggio dice 554 a 520 tra Kawasaki e Ducati, mentre Yamaha è staccatissima a 384. Tornando alla classifica piloti, la sensazione è che l’unico spunto d’interesse possa nascere dalla lotta per il terzo posto, tra Lowes, van der Mark e Razgatlıoğlu, mentre Haslam, Davies e Sykes appaiono troppo staccati per poterli impensierire.

Qui i risultati della SP Race, di gara-2 e la classifica aggiornata.

Fonte immagine: worldsbk.com

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