Il turco parte a razzo e guida la corsa dal primo all’ultimo giro. Rea, con una rimonta furiosa, giunge quarto e ottiene il titolo; la corsa di Redding finisce dopo pochi giri per un guasto. Secondo Davies davanti a Gerloff.
Il sabato dell’Estoril potrebbe essere identificato come la giornata delle rivincite ma anche delle conferme. Toprak Razgatlıoğlu appartiene alla prima categoria: il turco di casa Yamaha, dopo la splendida pole position firmata poche ore fa, conquista sulla pista portoghese il suo secondo successo stagionale dopo quello al debutto in Australia, nonché il suo quarto centro in carriera. Per “Razga” si tratta di una vera e propria liberazione dopo un periodo difficile, tra gare poco favorevoli e l’infortunio di Barcellona, che probabilmente l’ha ingiustamente escluso dalla lotta per il terzo posto in campionato.
Nonostante la prestazione dominante, la vittoria di Toprak è destinata a passare in secondo piano. Alle sue spalle, al quarto posto, è giunto Jonathan Rea, risultato ampiamente sufficiente a consegnarli il suo sesto titolo iridato consecutivo. Il nordirlandese, nonostante necessitasse di un 13° posto per vincere il titolo, ha rimontato dalla 15a casella come una furia, fino a raggiungere momentaneamente il secondo posto. Indipendentemente dal risultato del GP, Rea riscrive la storia: è il primo pilota, dai tempi di Giacomo Agostini, a vincere sei titoli mondiali consecutivi nei campionati a due ruote.
Il podio è stato completato da Chaz Davies, secondo, e Garrett Gerloff, terzo. Il privato del team Yamaha ha lottato con le unghie e con i denti per vincere il suo duello con Jonathan Rea, mentre il gallese mitiga, in qualche modo, la delusione del team Ducati. La gara del compagno Redding è infatti terminata anzitempo per un guasto tecnico, che di fatto ha concluso anzitempo i giochi per il titolo.
LA CRONACA
Splende il sole sopra il tracciato dell’Estoril, con possibilità di pioggia pari a zero. La Pirelli comunica le scelte sugli pneumatici, con tutti su SC1 classica al posteriore e la coppia Rea-Redding che sceglie una morbida all’anteriore. Al via non parte Sylvain Barrier, per i postumi dell’incidente avvenuto durante le qualifiche.
Alla partenza Razgatlıoğlu sfrutta al meglio la pole position ottenuta e già in curva 1 precede di diversi metri gli avversari alle sue spalle. Le Ducati in seconda fila sono protagoniste di due start agli antipodi, con Rinaldi che si mette addirittura secondo e Davies invece settimo dopo la curva VIP; terzo è Gerloff, che però già alla Parabolica Interior attacca e sorpassa Rinaldi per la seconda posizione. Dalla quinta fila Rea parte a razzo e si trova già all’ottavo posto dopo la seconda curva, superando poi anche Davies approfittando di un suo lungo alla 6. Redding è invece 16° al momento. Al secondo giro si ritira Matteo Ferrari.
Proprio all’inizio del secondo passaggio, Rea compie un capolavoro superando Haslam e Lowes in un colpo solo, portandosi in quinta posizione dopo pochi chilometri. Le possibilità di riprendere Razgatlıoğlu già in fuga sono poche, ma il gruppo in lotta per il terzo posto è ancora ben compatto visto il ritmo basso di Rinaldi. Dopo aver passato anche van der Mark, Rea perde poco tempo anche con lui e al rampino in salita affonda l’attacco, rischiando anche di andare lungo e difendendosi poi in staccata dopo il lungo rettilineo. Nel frattempo anche Davies si sta riprendendo e passa Lowes per la sesta posizione, mentre il suo compagno Redding è decisamente più cauto nella sua rimonta e si trova 13° dopo il sesto giro.
Al settimo giro, la storia del mondiale 2020 si compie: Redding è in scia a un altro pilota in lotta per la 12a posizione, ma sul rettilineo che porta alla Parabolica Interior l’inglese alza il braccio. La sua Ducati, forse ancora troppo danneggiata dalla caduta nella Superpole, lo pianta in asso e lo costringe al secondo ritiro stagionale. Rea è quindi già matematicamente campione, ma il suo box preferisce non comunicargli il ritiro di Redding e lasciarlo concentrare nella sua rimonta, mentre è ancora in lotta con il gruppo degli inseguitori.
Il nordirlandese guadagna decimi su decimi a Gerloff ma l’attacco tarda ad arrivare, mentre Rinaldi comincia a perdere ritmo e posizioni, scendendo dal quarto al settimo posto in poche tornate. Questo permette alla coppia van der Mark-Davies di tenere la scia del #1, ma l’olandese, dopo aver domato la sua R1 in uscita dalla prima curva, cade in quello stesso giro alla Orelha, danneggiando la moto. “Magic Michael si ritira”, mentre Rea comincia a stuzzicare l’americano.
Il sorpasso del campione giunge in curva 1, nonostante la resistenza stoica dall’esterno del pilota GRT. Nei giri successivi Davies, quarto, passa da spettatore privilegiato di questa lotta a vero e proprio protagonista, sfruttando la maggior potenza della sua Ducati per sverniciare Gerloff prima di curva 1 e prendersi la terza posizione. Il gallese è il pilota più veloce in pista e la controprova giunge nel dodicesimo giro, quando giunge l’attacco anche su Rea.
A dieci giri dal termine forse Rea ha dato tutto con la gomma anteriore, tanto da commettere un errore e andare largo in curva 6. Gerloff ne riapprofitta per superarlo nuovamente e riportarsi in zona podio, ma lo scambio di posizioni tra i due durante un altro paio di giri, fino a quando Gerloff non comincerà a seminare la Kawasaki. Le prime quattro posizioni si congelano definitivamente, mentre alle loro spalle, ben staccati, c’è il gruppo comandato da Bautista, anche lui in rimonta.
A tre giri dalla fine lo spagnolo butta al vento l’ennesimo risultato degno di nota, cadendo alla prima parabolica. Questo permette al compagno Haslam non solo di passare al quinto posto in lotta con Lowes, ma anche di superarlo virtualmente nella generale. All’inizio dell’ultimo giro il #91 passa la seconda Kawasaki in curva 1, prendendosi così la quinta posizione.
Toprak vince così gara-1 all’Estoril, quasi otto mesi dopo la sua ultima vittoria ottenuta a inizio stagione a Phillip Island. Per la Yamaha è il terzo successo stagionale in assoluto, completato dal gran risultato di Garrett Gerloff sulla R1 privata di GRT. Davies è secondo a 3” di ritardo dal vincitore, mentre Rea è colmo di gioia nel poter festeggiare il suo sesto alloro iridato. Dietro la coppia inglese Haslam-Lowes troviamo Rinaldi, settimo davanti a Forés, Baz e Sykes, che concludono la top ten. Folger è 11°, volendo anche sotto le aspettative, mentre Bautista è riuscito a ripartire ma ha terminato solo 17°.
Anche in quest’occasione, Rea ha deciso di mettere in scena una scenetta per festeggiare l’alloro iridato: “Johnny”, all’altezza di curva 6, apre un cofanetto con all’interno gli anelli dei sei titoli iridati, prendendo quello corrispondente al 2020. Ovviamente non mancano bandiera e maglietta celebrative, insieme a gran parte della sua squadra.
La lotta per la classifica piloti si è già concluso in merito al primo posto, ma anche quella per il terzo. Grazie al risultato odierno e al ritiro di van der Mark, Davies ottiene la terza posizione in campionato e lascia il team Ducati nel migliore dei modi, mentre Razgatlıoğlu risopravanza Lowes e torna a tre lunghezze dal compagno di squadra. Nella classifica costruttori Kawasaki ha 379 punti contro i 360 della Casa italiana e i 302 della Yamaha.
Qui i risultati di gara-1 e la classifica piloti vinta da Rea.
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