SBK | GP Catalunya 2020, sintesi delle prove del venerdì

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
18 Settembre 2020 - 18:01
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Ripresa eccezionale delle Yamaha, Razgatlıoğlu al comando seguito da van der Mark e Gerloff. FP2 bagnata e interrotta per dieci minuti, sull’umido è Rea a guidare il gruppo. Difficoltà per Ducati al momento.


A Barcellona si sono disputate le prime due sessioni di prove libere della Superbike su questa pista e si può dire che la prima esperienza dei piloti della categoria sia stata a dir poco scoppiettante, per alcuni addirittura massacrante. Dopo una FP1 disputata in condizioni totalmente asciutte ma sotto un cielo nuvoloso e una FP2 in cui i protagonisti hanno dovuto affrontare la minaccia della pioggia, in testa alla classifica combinata del venerdì troviamo Toprak Razgatlıoğlu su Yamaha R1 del team Pata Crescent col crono di 1:42.140. Ovviamente non è possibile fare confronti con le annate precedenti, ma è possibile farlo con la MotoGP che corre qui annualmente da diversi anni, dal 2018 con lo stesso layout usato oggi dalla SBK: nella Q2 del 2019 Fabio Quartararo ha girato in 1:39.484, poco meno di tre secondi più rapido rispetto al tempo di “Razga”. Ci si aspetta che questa differenza venga ulteriormente limata domani, a patto che le condizioni meteo lo permettano.

La situazione a cui si sta assistendo è comunque totalmente opposta a quella vissuta ad Aragón con le Yamaha sperdute nel deserto di Alcañiz. Al termine di questo primo giorno, infatti, sono ben tre le R1 davanti, con Michael van der Mark all’inseguimento del suo compagno di squadra e Garrett Gerloff in terza posizione, staccato di soli tre decimi dal pupillo di Razgatlıoğlu. La quarta moto di Iwata in top ten è quella brandizzata Ten Kate e guidata da Loris Baz, mentre al suo approccio nel mondiale Jonas Folger, per il team MGM, ha collezionato un 15° posto alle spalle di Federico Caricasulo. Da segnalare la gran differenza fatta da Razgatlıoğlu nel T4 (specie sui marchi concorrenti, e anche un curioso episodio che ha coinvolto Jonas Folger e un piccione sul rettilineo principale, con il tedesco che ha centrato in pieno l’uccello.

A dominare a lungo il turno mattutino, l’unico realmente da guardare per quanto concerne i tempi, è stato però Álvaro Bautista sulla sua Honda, quarto a fine giornata a quattro decimi dalla Yamaha in testa. Il team HRC dimostra anche qui, come ad Aragón, di avere già dati sufficienti e importanti per essere nel pieno della lotta per le prime posizioni, seppur col solo pilota di casa. Le altre due Honda in griglia sono difatti lontanissime, con Takumi Takahashi sorprendentemente davanti a Leon Haslam. Il giapponese si è reso anche protagonista di una caduta durante la FP2 svolta sotto l’acqua, poi interrotta da una bandiera rossa per dieci minuti a causa delle condizioni meteo e per la caduta di Maximillian Scheib.

Al contrario di quanto ci si aspettasse, le Kawasaki non hanno mostrato gli artigli nonostante il maggior tempo passato su questa pista rispetto ai marchi concorrenti, ma anzi le moto di Akashi hanno sofferto qualche problema in frenata. In particolare Jonathan Rea ha dovuto far fronte ad alcuni errori come un lungo in curva 1, mostrando anche il suo disappunto al rientro ai box. Il campione del mondo si consola con il quinto posto a fine giornata e la prima posizione ottenuta nel turno bagnato con tre decimi di scarto su Michael van der Mark, confermando la differenza che può fare come pilota in condizioni estreme. Il suo compagno Alex Lowes è settimo con oltre mezzo secondo di ritardo da Razgatlıoğlu, mentre il già citato Scheib, 16° questa mattina, è stato dichiarato non idoneo a continuare il weekend a seguito della caduta in curva 5, dal quale si è procurato un infortunio.

Il cileno non è stato l’unico a dover dare forfait anzitempo al Gran Premio. Tra i ducatisti è scivolato, in FP1, il rientrante Tati Mercado sulla Ducati del team Motocorsa, e la scivolata all’uscita della Eurocup gli è costata un nuovo infortunio al polso destro. Con anche l’argentino fuori gioco, i piloti in pista scendono a venti, mentre la situazione di casa Ducati al momento non è delle più rosee: la prima delle Panigale V4 R è quella di Michael Ruben Rinaldi, sesto alle spalle di Rea nel primo turno e terzo con le condizioni di bagnato estremo, dimostrandosi quindi un pilota anche potenzialmente polivalente; Scott Redding, secondo nella generale, ha terminato nono a quasi sette decimi dai tempi migliori, col timore che anche la pista catalana potrebbe non essere tra le più adatte per lo stile di guida dell’inglese. Solo 11° Chaz Davies, che in questi giorni potrebbe annunciare il suo addio al team Aruba.it.

Non sono andate male, nel complesso, le BMW. Sia con l’asfalto asciutto che sull’acqua, le S1000RR si sono comportate bene, con la #66 di Tom Sykes nuovamente a precedere la gemella guidata da Eugene Laverty. Ottava piazza per il barbuto di Huddersfield, mentre l’irlandese, 12° alle spalle del gallese della Ducati, è riuscito a entrare in top ten durante il turno bagnato con il nono posto, nonostante un distacco di oltre un secondo da Rea.

L’appuntamento è a domani con la FP3, la Superpole e la prima gara della categoria.

Questi sono i risultati delle sessioni 1 e 2, l’analisi dei tempi fatti nella prima e la classifica combinata.

Fonte immagine: Twitter / Yamaha Racing

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