SBK | GP Australia: Tom Sykes firma la sua 50a Superpole

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
29 Febbraio 2020 - 10:13
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Alcuni si aspettavano da subito Rea, altri adocchiavano Redding o Razgatlıoğlu, ma alla fine in pole position al GP d’Australia non troviamo nessuno di loro, bensì “Mr. Superpole” Tom Sykes, alla sua 50a affermazione nelle qualifiche del sabato, la seconda con BMW dopo quella ottenuta a Donington Park lo scorso anno. Un risultato frutto di un ultimo giro, su gomma da tempo, a dir poco spaziale grazie a un quarto intertempo dove ha guadagnato quattro decimi sugli avversari diretti. Polverizzato anche il vecchio record della pista, sostituito dall’1:29.230 fatto oggi da Sykes.

Due dei favoritissimi alla vigilia, Scott Redding e Jonathan Rea, li troviamo comunque in prima fila nonostante il distacco finale di tre decimi, come ulteriore dimostrazione dell’incredibile prestazione sul giro secco del pilota BMW. Il campione del mondo ha ottenuto la prima fila indossando un casco commemorativo in memoria dei danni e delle vittime degli incendi occorsi in Australia in questi mesi, mentre l’inizio di Redding con la Ducati è sicuramente promosso, ma i colpi di scena non hanno riguardato solo i tre anglosassoni in questo turno.

LA CRONACA

Alle 02:15 in punto, il commissario in pitlane sventola la bandiera verde e praticamente tutti i protagonisti escono per cominciare il turno di qualifica. Tra questi non troviamo Rea, che rimane in attesa per qualche minuto ai box, Davies che esce in pista pochi secondi dopo, e Camier, che è stato dichiarato ufficialmente non idoneo a partecipare al resto del weekend per i problemi alla spalla infortunata ad Aragón e operata successivamente; ancora una volta, per l’ex-campione inglese il mondiale inizia in salita.

Alex Lowes sulla seconda Kawasaki ufficiale è il primo a mettersi in cima alla lista dei tempi, minacciata inizialmente dai due piloti della Yamaha con van der Mark che viene rallentato nel terzo settore da Bautista, e si deve momentaneamente accontentare del terzo posto. Scende in pista Rea finalmente e arriva la prima scossa da parte del campione del mondo con un 1:30.025, che lo mette in testa al turno con due decimi di vantaggio. Poco dopo, mentre Redding è a un decimo di distacco dal tempo del connazionale al T2, viene sventolata la bandiera rossa: sul lungo rettilineo principale la Kawasaki di Fóres ha perso la carena, che si è distrutta in mille pezzi sul rettilineo spargendo detriti pericolosi.

Dopo poco più di due minuti, la sessione riprende da dov’era iniziata. Redding spinge e alle sue spalle si ritrova, ironicamente, Bautista sulla Honda che cerca di prendere vantaggio dal suo riferimento. La cosa non volge a suo favore: alle Lukey Heights Bautista perde il controllo della sua Honda, finisce largo sull’erba e viene scaraventato a terra, fortunatamente senza conseguenze nonostante parte della carena gli cada  sulla schiena. La sessione continua ed è da segnalare l’ottima prestazione di Caricasulo, sesto.

A otto minuti dalla fine si comincia a sparare i tempi con le gomme da Superpole. Il primo è Laverty sulla seconda BMW, ma l’irlandese, per quanto migliori nettamente, rimane staccato di tre decimi e in sesta posizione. In pista rientrano Fóres e Rea, ma chi sta facendo il matto è Sykes che, al terzo settore, ha più di tre decimi di vantaggio. Nonostante qualche scodata di troppo, la BMW #66 raddoppia il suo vantaggio sul traguardo, scendendo sul ’29.230 e rifilando sette decimi a Rea.

Sia il pilota Kawasaki che Redding sulla Ducati tentano un assalto ma non vanno oltre ai tre decimi di ritardo col debuttante secondo. Haslam sulla Honda, nonostante i visibili problemi di stabilità nelle fasi di decelerazione, dà tutto e strappa un quarto posto, prima di finire nel panino delle Yamaha ufficiali con Razgatlıoğlu quarto e van der Mark sesto. L’ultimo vero sussulto lo dà Baz, settimo alla fine del turno.

Con le prime due file invariate, l’attenzione si sposta sulla terza che sarà composta da Baz appunto, Alex Lowes e un sorprendente Sandro Cortese, nono e a soli 29 millesimi dalla Kawasaki ufficiale #22. Chiude la top ten Fóres, mentre le notizie per Ducati non sono così rosee: Rinaldi è 14° sulla moto del team GoEleven ma i veri dubbi arrivano da Davies, addirittura 16° a 1.7 secondi da Sykes, un abisso. Male anche Bautista e Laverty, 15° e 13° rispettivamente.

Qui i risultati della sessione e la griglia di partenza.

Fonte immagine: Twitter / BMW Motorrad WorldSBK Team

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