SBK | GP Australia: inizio al cardiopalma, Razgatlıoğlu vince al debutto con la Yamaha

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
29 Febbraio 2020 - 10:45
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Non poteva esserci inizio migliore per una delle stagioni di Superbike più attese degli ultimi anni. Tra sorpassi, arrivi in volata e anche ritiri illustri, a vincere la prima gara della stagione nella spettacolare Phillip Island è Toprak Razgatlıoğlu, ventitreenne del distretto di Alanya e visto come il prossimo fenomeno della Superbike. Un successo che ha tanti sapori speciali: è il primo in quel di Phillip Island per lui, gli vale la testa della classifica ed è il primo con la Yamaha, a cui si è unito da pochissimi mesi. Vincere con una moto al debutto è un qualcosa che recentemente è riuscita solo a due piloti, Jonathan Rea con Kawasaki e Álvaro Bautista con Ducati.

Un successo che però non è stato affatto facile, anzi. Il fenomeno turco ha dovuto sudare sette e forse più camicie per poter festeggiare la sua terza vittoria, con un arrivo finale in volata a tre al termine di una gara spettacolare. In seconda posizione troviamo una Kawasaki, ma non è quella del campione del mondo Jonathan Rea: si tratta di Alex Lowes, che raccoglie il suo miglior risultato nell’isola australiana alla prima gara con la Ninja. Gradino più basso del podio per Scott Redding, anche lui in lotta nella volata per la vittoria e protagonista di un buon debutto sulla Ducati ufficiale.

La difesa del titolo di campione del mondo per il già citato Rea è iniziata nel peggiore dei modi: partito in testa, il nordirlandese ha subito un contatto mentre era in battaglia con Tom Sykes, finendo nella via di fuga delle Lukey Heights e rientrando in gara 18°; la sua forsennata rincorsa è però durata poco, con una caduta ad alta velocità alla curva 8.

LA CRONACA

Dopo le prove nuvolose, il cielo sopra Phillip Island decide di aprirsi finalmente. Un tema molto importante è quello delle gomme: tutti sono su SC1 morbida al posteriore, mentre i protagonisti si dividono sulla scelta dell’anteriore. Sykes, Rea e Razgatlıoğlu optano per la SC2 più dura, mentre Haslam e van der Mark scelgono una seconda SC1.

Alla partenza è Rea a partire meglio di tutti in prima fila: il nordirlandese passa davanti a Sykes e brucia Redding, che si ritrova quinto dopo la Southern Loop. Il pilota BMW non ci sta e vuole fare ritmo, ritentando così un attacco all’Honda Hairpin, dove però finisce leggermente lungo e Rea può ripassare al millimetro. Alle Lukey Heights la loro lotta prosegue ed è qui che succede il patatrac: Sykes è più veloce in uscita dalla 8 e prova a infilarsi all’interno alla 9; Rea è ancora davanti in termini di traiettoria ma viene toccato dall’ex-compagno, che rimane in pista al contrario suo. Il campione del mondo è costretto alla via di fuga e riparte dall’ultima posizione. Alla 8, pochi secondi prima, van der Mark aveva passato Razgatlıoğlu.

Con il favorito fuori gioco, la battaglia davanti diventa più incerta ma, inizialmente, si “congela”: Redding, dopo aver superato sul dritto le due Yamaha, rimane nella coda di Sykes senza affondare un attacco. Il gruppetto dei primi è formato anche da Baz e Haslam in quinta e sesta posizione, mentre sono ottimi gli start di Davies, decimo, ma soprattutto di Gerloff che si trova settimo dubito dopo i primi. Ancora indietro Bautista, 14°, mentre il suo compagno passa all’attacco e si mette quinto. Poco dopo Baz arriva lungo alla Doohan perdendo tempo e posizioni, rientrando in 11a piazza proprio davanti al vincitore della scorsa edizione.

In questa fase d’attesa, chi comincia a compiere progressi è Rea: dopo essersi liberato in un solo giro di Takahashi, il pilota Kawasaki raggiunge immediatamente Laverty e Caricasulo, che passa entrambi con un sorpasso molto cattivo alla 4, con tanto di contatto con l’italiano. Il nordirlandese gli chiede scusa con la mano ma la sua rimonta forsennata finisce praticamente lì: alla velocissima curva 8 Rea entra troppo esterno rispetto alla traiettoria abituale, perde l’anteriore e finisce a terra ad altissima velocità, rimediando fortunatamente “solo” una contusione al ginocchio. L’ultimo ritiro del campione del mondo risaliva a Brno 2018, quando venne steso, ironicamente, dal compagno Sykes.

Nonostante il colpo di scena, davanti si rimane attendisti e quello più in palla in questa fase è Alex Lowes. Il nuovo pilota Kawasaki passa Haslam per il quinto posto mentre i primi sono intenti a scappare; nel frattempo, l’altra Honda di Bautista è impegnata a lottare per l’ottava posizione contro Baz, Davies e Fóres. Questo gruppetto sta risalendo in fretta e furia su Gerloff.

Lowes riesce a ricucire lo strappo dalle Yamaha e si porta dietro anche Haslam, mentre il texano viene effettivamente riagganciato e superato facilmente da Bautista e Baz. All’undicesimo giro cade Fóres, mentre al dodicesimo abbiamo il primo cambio alla leadership della gara: Redding rompe gli indugi e sul dritto sfila Sykes, seguito immediatamente da van der Mark alla Southern Loop e da Razgatlıoğlu all’Honda Hairpin. Dopo questo triplo sorpasso subito, inizia il crollo di Sykes, che in due giri perderà cinque posizioni in totale.

Redding davanti cala e di molto i tempi, ma le due Yamaha riescono comunque a stare al suo passo. Dietro di loro Lowes e Haslam, dopo esser stati rallentati nuovamente da Sykes, devono nuovamente remare per riagganciarsi, cosa che riesce anche stavolta. Per tre giri Redding comanda e, nonostante il vantaggio di motore, appare piuttosto in difficoltà al curvone Stoner e al tornante successivo.

A otto tornate dalla fine, è Razgatlıoğlu che va al comando: Redding arriva un po’ lungo all’Honda Hairpin (forse volontariamente) e le due Yamaha riescono a infilarsi, con “Razga” che nello stesso momento passa anche il compagno di squadra. Van der Mark non ci sta e per due giri, sul rettilineo principale, tenta passare in staccata il compagno che però si difende. Alle spalle dei primi cinque, Bautista sta continuando la sua rimonta e, dopo aver mangiato quasi due secondi a Sykes in due giri, riesce a passarlo per il sesto posto.

Nella lotta per la vittoria si riaffaccia anche Lowes: con un incrocio di traiettorie l’inglese torna quarto su Haslam, che da qui in poi rimarrà un po’ sganciato. Le due Yamaha davanti non hanno però finito di scornarsi a vicenda, poiché van der Mark riesce a ripassare il compagno al curvone Stoner (dopo che c’era stato il rischio di un contatto alla 4), mentre alle sue spalle Lowes si libera di Redding ed è ora addosso ai due yamahisti.

A due giri dalla fine succede di tutto: alla 1 è Lowes a entrare per primo ma sia dall’esterno che dall’interno le due Yamaha lo chiudono in un panino dal quale, a uscirne vincitore alla Southern Loop, è di nuovo Razgatlıoğlu sul compagno di squadra. Per il #54 inizia lo strappo finale, ma all’inizio dell’ultimo passaggio il vantaggio sui tre inseguitori torna a essere nullo e il turco è costretto a difendersi con le unghie e con i denti sul compagno van der Mark. Lowes e Redding, quasi a contatto alla Siberia, si sganciano leggermente dai due ma sul rettilineo Kawasaki e Ducati sembrano averne di più, rimettendosi davanti a van der Mark e relegandolo alla quarta posizione, fino addirittura ad appaiare “Razga” sul traguardo. Il distacco finale tra i primi tre è di 41 millesimi in totale, sette appena tra lo yamahista e Lowes.

Van der Mark mastica amaro al quarto posto, mentre in quinta e sesta posizione giungono le due Honda, separate da soli cinque decimi sul traguardo e che fa sospettare su cosa sarebbe stato capace di fare Bautista se fosse partito più avanti. Baz è settimo dopo aver perso diversi secondi da Bautista nel finale, con Davies ottavo e Sykes sprofondato addirittura al nono posto dopo esser stato al comando. Chiude la top ten il nostro Rinaldi, con Laverty 11°.

Qui troverete i risultati di questa spettacolare prima gara e la classifica iridata attuale.

Fonte immagine: worldsbk.com

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