In un’intervista rilasciata ieri al settimanale tedesco “Der Spiegel”, Sabine Kehm ha difeso il suo operato a proposito della gestione del rapporto con i media a seguito dell’incidente di Michael Schumacher sulle nevi di Meribel, avvenuto ormai quasi un anno e mezzo fa.
“Michael aveva delle regole molto ferree, che avevamo deciso assieme: la sua vita privata era nettamente separata dal suo lavoro, e lui non ha mai fatto alcuna eccezione a questo riguardo. I suoi affari privati non sono mai finiti sui giornali, e nessun giornalista ha mai avuto il suo numero di telefono” ha detto Sabine Kehm, la quale ha anche ammesso di non aver mai avuto alcun dubbio sul modo in cui la vicenda avrebbe dovuto essere gestita.
Lo Spiegel riporta anche che, ad oggi, la villa di Schumacher sul Lago di Ginevra è costantemente assediata dai paparazzi, siano essi appostati in mezzo ai boschi o su piccoli elicotteri in volo a bassa quota; tale situazione, ha detto la Kehm, è uno stress continuo per i familiari del sette volte campione del mondo e per tutte le persone a lui vicine: “Non ci si può mai rilassare” ha ammesso la manager di Schumacher.
Tra le persone coinvolte nella tutela della salute di Schumacher ci sarebbe anche Felix Damm, avvocato di Francoforte specializzato nella legislazione che regolamenta il lavoro dei media: “L’idea di privacy che dovete immaginare è quella di un’isola immersa nel mare dei tabloid: se si permette all’acqua di raggiungere la terraferma, l’isola diventerà sempre più piccola e, improvvisamente, diventerà sempre più difficile muoversi. Per questo motivo è meglio mettere fin da subito delle barriere molto alte col mondo esterno” ha detto l’avvocato Damm, per spiegare la difficile situazione che la famiglia Schumacher sta vivendo anche sotto questo punto di vista.
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