ROC e vincente: Rainey da factory a privato nel 1993

MotoGPStoria
Tempo di lettura: 4 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
15 Aprile 2023 - 21:15
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Si sta facendo un gran vociare sulla possibilità che Honda abbia commissionato a Kalex la costruzione di un telaio per provare a risolvere i mali che affliggono da troppo tempo la RC213V. Una sorta di sacrilegio se pensiamo alla potenza di un costruttore come quello giapponese, capace di investire cifre inavvicinabili per tutti gli altri competitor.

Esattamente 30 anni Yamaha, per aiutare Wayne Rainey nella lotta mondiale contro la Suzuki di Kevin Schawantz che purtroppo si sarebbe interrotta drammaticamente in quel di Misano, corse diversi Gran Premi con il telaio francese ROC. L’arrivo dei telaisti europei aveva rimpolpato ulteriormente la griglia della 500, con abbinamenti di motore perlopiù legati appunto a Yamaha.

La YZR versione 1993, dopo le due vittorie consecutive ad inizio stagione e soprattutto quella ottenuta in casa Honda a Suzuka, aveva illuso i tecnici di Iwata di avere tra le mani una moto già molto competitiva. Per stessa ammissione di Rainey quel successo ottenuto in Giappone indirizzò lo sviluppo nella direzione sbagliata portando il campione americano e il nostro Luca Cadalora (in difficoltà anche con il setup a causa soprattutto degli obblighi interni al team Roberts) ad inseguire da lontano Honda e soprattutto Suzuki, in testa al campionato con Schwantz. Il passaggio dalle gomme Michelin alle Dunlop a sua volta non aiutò il processo di sviluppo della moto.

La svolta sorprendente arrivò durante le libere del Gran Premio d’Olanda ad Assen quando sulla moto di Rainey fu installato il telaio ROC che equipaggiava la moto di Niall Mackenzie, che era la copia esatta di quello della Yamaha 1991, per un test durante le prove libere. In gara il tre volte campione del mondo utilizzò quello factory nonostante avesse chiesto di utilizzare quello ROC, classificandosi in quinta posizione e dicendo chiaramente: “Ormai non c’è bisogno che ve lo dica, la Yamaha non è competitiva e si vede”.

Nel successivo Gran Premio d’Europa sulla pista di Barcellona Rainey vinse la gara con una ROC-Yamaha. Ebbene sì, il telaio venduto da Serge Rosset a tutti i privati che volevano cimentarsi nel Motomondiale si dimostrò vincente con Rainey alla guida. A favorire quel successo storico fu anche il layout della pista catalana, che durante i primi anni ’90 era utilizzata spesso dal team Roberts come circuito di test. Una vittoria che oltre a riportare le dichiarazioni di Rainey sulla “vittoria sbagliata” di Suzuka registrò anche le parole colorite di Kenny Roberts sul possibile imbarazzo interno al team per un successo ottenuto con un telaio privato. “La Yamaha sta con il culo per terra” disse Roberts, non lasciando nessun dubbio sull’operato del team factory.

Il terzo posto di Rainey al Mugello, ad oltre 30 secondi dal vincitore Mick Doohan, venne accolto con buona soddisfazione solamente per i punti incamerati in campionato, mentre a Donington arrivò la prima gioia in assoluto per Cadalora in 500 con il primo posto davanti allo stesso Rainey. Quella di Donington 1993 fu la gara del grande “sgarbo” del campione modenese, che non ascoltò le indicazioni dei box di lasciare il primo posto al suo caposquadra.

Al contrario di un Rainey che ammise di aver commesso un errore e che la vittoria di Cadalora era meritata, Roberts non prese per nulla bene quella iniziativa e da quel momento, indipendentemente dai fatti di Misano, le cose nel team cambiarono a sfavore di Luca. Da sottolineare come Rainey ottenne il secondo posto con un telaio evoluzione factory, mentre Cadalora vinse con quello ROC. Il telaista francese ebbe la soddisfazione di vedere sul podio anche Mackenzie, meraviglioso terzo sul traguardo.

A Brno Rainey vinse il suo ultimo Gran Premio in carriera prima dei fatti di Misano, parlando di “moto perfetta” dopo il materiale portato dal Giappone per permettergli di lottare per il titolo. La spinta della ROC svegliò di fatto la Casa madre e senza la caduta di Misano, probabilmente, Rainey avrebbe vinto quel mondiale.

Immagini: cyclenews.com, motogp.com

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