Quando l’Andrea Moda prese il via a Monaco 1992

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
24 Maggio 2018 - 00:19
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Per entrare nella storia della Formula 1 non serve passare per forza per la porta principale, si può bussare dal retro e chiedere se almeno per una volta ci si può sedere al tavolo con i grandi. Questo è quello che ha fatto nel suo piccolo, in tutti i sensi, l’Andrea Moda a Monaco 1992.

La scuderia fondata da Andrea Sassetti è da molti considerata come tra le peggiori mai viste su un circuito di F1. Vuoi per le vicissitudini anche bislacche del suo patron, vuoi perché non riuscì a terminare la stagione 1992, vuoi per i fantastici tentativi del grande Perry McCarthy di uscire dai box seduto nella monoposto salvo poi rientrare a piedi dopo qualche metro, fatto sta che in un week-end di maggio di 26 anni fa accadde il “miracolo”.

La S921 era una vettura molto convenzionale, spinta da uno “stanco” Judd V10 versione 1991. Dopo cinque non qualificazioni, comprese le due presenze con le vetture ancora non assemblate sui cavalletti di Kyalami e del Messico, Montecarlo anche per visibilità rappresentava una grande occasione di riscossa per il piccolo team italiano. A Binetto sul tortuoso circuito pugliese, il “Pupo” Moreno con un team dimezzato nell’organico girò due giorni per provare qualche soluzione aerodinamica e, soprattutto, una mappatura nuova del motore Judd che potesse dargli qualche cavallo in più.

Il primo ostacolo da superare nel week-end Monegasco per l’Andrea Moda ed i suoi due piloti erano le prequalifche. Una lotteria da dentro o fuori che appena dopo l’alba metteva in pista i team che, per i risultati non propriamente lodevoli, erano costretti a parteciparvi. Con McCarthy che le chiuse con il poco gratificante tempo di 17’05”924 a causa dei soliti problemi di affidabilità, Roberto Moreno al contrariò le superò clamorosamente. La classifica recitava:

–  Alboreto, Footwork Mugen 1’25”413

–  Gachot, Larrousse Venturi Lamborghini 1’25”980

–  Moreno, Andrea Moda Judd 1’27”186

–  Chiesa, Fondmetal Ford 1’27”756

–  Katayama, Larrousse Venturi Lamborghini 1’28”310

Un risultato, quello ottenuto da Moreno nelle prequalifiche, eccezionale considerando la competitività delle vetture che il brasiliano, grazie anche alla sua esperienza, era riuscito a mettersi alle spalle. L’Andrea Moda si sarebbe quindi giocata la possibilità di schierarsi nella griglia per il GP di Monaco. Al termine delle prove del giovedì Moreno si trovò addirittura 20° e al sabato una rottura dello scarico non gli permise di montare il secondo set di gomme nuove per tentare di migliorare l’ultimo posto sullo schieramento.

Poco conta, con il tempo di 1’24’945 l’Andrea Moda numero 34 di Roberto Moreno si qualificava per la gara più glamour del campionato. Nelle velocità massime del sabato registrate all’uscita del tunnel, Moreno fece segnare una punta di 265.260 km/h, superiore anche alla Ferrari F92a di Ivan Capelli “ferma” a 264.150 km/h.

La gara fu una splendida ma breve illusione durata undici giri e svanita nel fumo del motore Judd, esploso sulla macchina di Moreno quando il brasiliano si trovava in diciannovesima posizione.

Una storia, quella dell’Andrea Moda a Montecarlo 1992, entrata nei libri di storia della F1 per i tanti motivi che hanno contrassegnato le vicende di questo team in quella stagione.

Per festeggiare quella prestazione la Spark Model ha da poco messo in vendita il modellino della S921 di Roberto Moreno dedicato proprio al GP di Monaco del 1992.

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