Presentare la sola livrea: l’elogio del contenitore, un ceffone al contenuto (e ai fan)

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
1 Febbraio 2023 - 12:30
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Render e livrea su macchina vecchia. Le presentazioni delle F1 perdono lo spirito di un tempo

Ieri, con la Haas, la F1 ha iniziato la breve stagione delle presentazioni. Un periodo di circa tre settimane nel quale tutti i team mostrano (o forse dovrei dire mostravano) le loro nuove monoposto per la stagione al via. Una pratica che, in tempi non sospetti, dava ai tifosi (e anche ai media) la certezza che, almeno al 90%, la monoposto presentata fosse quella vera, reale. Al massimo si giocava con le ali dell’anno precedente e qualche soluzione, ad esempio il diffusore, veniva schermata per non permettere agli avversari di avere qualche scatto interessante.

Insomma, fino a diversi anni fa non ci ponevano dubbi sul fatto che l’esemplare mostrato fosse effettivamente quello pronto a scendere in pista. Nelle ultime stagioni è invece partita una moda abbastanza fastidiosa che, in quanto tale, si è sviluppata fragorosamente, ovvero quella delle presentazioni delle sole livree su monoposto precedente o direttamente l’invio di render della presunta nuova vettura.

È evidente che ci siano dei vantaggi dal punto di vista dei team che scelgono questa pratica. Ad esempio ieri, proprio la Haas, senza far vedere la monoposto nuova (che scenderà in pista l’11 febbraio a Silverstone per uno shakedown) ha mostrato quello che sarà lo schema degli sponsor sulla futura VF-23 avviando anche tutta la comunicazione a riguardo. Niente fretta per completare la monoposto e parte del lavoro “sporco” già fatta prima di dedicarsi alla “ciccia”, ovvero al lavoro in pista.

L’anno scorso, con l’avvento delle vetture ad effetto suolo, più di un team ha mostrato un manichino replica di quello della FIA con le colorazioni ufficiali. Poca spesa, massima resa. Dopodomani, Red Bull presenterà a New York… qualcosa. Dubito fortemente che quella mostrata sarà la RB19. Tra tempi di realizzazione e trasporto, significherebbe che la vettura è pronta un mese prima dei test: alquanto improbabile. Williams ha parlato di “presentazione della stagione” per il 6 febbraio, lasciando intendere che della FW45 si vedranno solo i colori. La stessa Alfa Romeo ha annunciato la sua C43 per il 7 febbraio, ed anche qui ci sarà da capire quanto di vero ci sarà.

Mercedes, nel 2022, ha fatto addirittura tripletta. Nella presentazione live con Hamilton e Russell ha mostrato la vettura che sarebbe poi scesa in pista a Silverstone per lo Shakedown, nella cartella stampa inviata ai media ha allegato foto di un render che non c’entrava nulla con la vettura presentata e poi, ai test in Bahrain, è arrivata la “vera” W14 senza pance.

Insomma, se un tempo non c’erano dubbi che avremmo potuto parlare di macchine vere, adesso tutte le volte bisogna capire prima di tutto cosa ci è stato fatto vedere e poi, una volta accertata la veridicità di quanto mostrato, fare le analisi del caso. Anche perché il rischio di mettersi a dettagliare dei manichini o monoposto dell’anno scorso spacciate per nuove è sempre alto.

Quello che è abbastanza certo è che difficilmente una monoposto può ritenersi pronta un mese prima della messa in pista. Alcune attività vengono svolte all’ultimo momento (verniciatura, adesivi sponsor e via dicendo) pertanto già dalla data di presentazione si può intuire in parte cosa vedremo (o non vedremo) della monoposto mostrata.

Devo ammettere che il tutto lascia un velo abbastanza spesso di delusione. Se da una parte è comprensibile la necessità, dal punto di vista del marketing, di mostrare la nuova livrea e i nuovi outfit per compiacenza degli sponsor e degli investitori, dall’altra si perde quell’attesa che si respirava una volta con la certezza di vedere qualcosa di vero. È un po’ l’esaltazione del contenitore snobbando il contenuto (e i fan). E, se ci pensiamo, la F1 stessa in questi ultimi anni ha pensato e sta pensando molto al contorno per rendere più appetibile il suo prodotto, con i risultati ai quali ognuno dà il valore che ritiene corretto.

È un altro tassello che viene via da un puzzle che, nel tempo, di pezzi ne ha persi pian piano ma con costanza. A questo punto, forse, la proposta di presentare le vetture nuove tutte insieme nella stessa giornata in pista non è poi così malvagia. Si perderebbe gran parte dell’attesa ma, quanto meno, si vedrebbe quello ci si aspetta e, forse, si merita quando si segue con passione uno sport: la verità.

Immagine: Media Haas

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