Più lotte, meno sanzioni, fan più coinvolti. Siamo (quasi) fuori dal tunnel

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
16 Maggio 2017 - 08:30
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La nuova era della Formula 1, dopo cinque gare, piace e soddisfa. Merito anche di una Ferrari in piena lotta per il titolo, ma non si tratta dell’unica giustificazione ad un’inversione di tendenza che si attendeva da anni.

Abbiamo digerito regole una tantum, gomme dal degrado quasi assurdo tanto da raggiungere numeri di pit stop inimmaginabili, qualifiche cambiate in corsa e quant’altro. Tutto questo pare dimenticato in un inizio di 2017 che sta riconciliando i tifosi con la Formula 1 dopo anni di letargo emozionale.

Le nuove macchine sono bellissime, aggraziate, filanti. Sì, vero, la T-Wing non è il massimo dell’estetica, ma sappiamo già che dall’anno prossimo non ci sarà più. I gommoni ricordano tempi antichi e i tempi sul giro dimostrano il passo avanti clamoroso di queste F1 rispetto a quelle delle stagioni precedenti. Andate a rivedere qualche video: sono inguardabili. Lo erano dal 2009 ma dopo anni ci si era abituati. 

Non si può più parlare di piloti tassisti. Avete sentito Hamilton ansimare via radio in preda allo sforzo? Finalmente, direi. Era ora che la categoria regina del motorsport lo fosse non solo in termini di velocità ma anche di richiesta fisica ai piloti. Le nuove gomme permettono di tirare senza badare al consumo come succedeva negli anni scorsi, quando si doveva centellinare il gas per non rischiare di rimanere senza grip. Ora le corse sono più… corse. Si può tirare, mostrare qual è il vero limite. La F1 deve essere questo, difficoltà ed eroismo, spingere al limite, rischiare.

I piloti sono più liberi di combattere, non hanno più l’ansia della toccata che può comportare penalità e via dicendo. In Spagna di contatti se ne sono visti parecchi, ma nessuna sanzione è stata comminata. Finalmente è finita la caccia al colpevole e i piloti sono consapevoli di poter rischiare senza il pericolo di finire subito sotto la lente d’ingrandimento della direzione gara. Immaginatevi se l’incidente all’inizio tra Bottas, Raikkonen e Verstappen e la toccata tra Vettel ed Hamilton fossero accadute l’anno scorso. Saremmo ancora qui tutti ad insultarci, a rivedere decimo per decimo il singolo episodio manco fossimo al Processo di Biscardi con la Supermoviola in 3D. Basta, non se ne poteva più. Si è finalmente capito che bisogna lasciar correre, a meno di casi limite che sicuramente verranno sanzionati in futuro. Bisogna cioè lasciare libero sfogo alla fantasia al volante, alla battaglia corpo a corpo, anche alle ruotate innocue, quelle che tolgono via la vernice colorata dalla spalla delle gomme ma regalano emozioni a iosa come quelle vissute a Barcellona. Solo così si può riaccendere la curiosita. 

I fan sono più coinvolti. Liberty Media ha avviato un processo di riavvicinamento dei fan alla F1 in pieno stile americano che, al momento, porta buoni frutti. Tribune scontate, cambi nei format post qualifiche con le interviste direttamente in pista (come successo per le qualifiche di Barcellona) e qualche maglietta sparata in tribuna che fa un po’ NBA ma aiuta ad accendere, o meglio riaccendere, l’ambiente. Fino a quando non viene intaccato quello che è lo spettacolo in pista con proposte oscene, per quanto mi riguarda ogni iniziativa atta a riportare i fan in autodromo è valevole almeno di un tentativo. Per caso, poi, arriva la genialata del bambino in lacrime portato ai box dal suo idolo e allora capisci che forse qualcosa sta cambiando davvero.

È un po’ come vedere la luce in fondo al tunnel sempre più vicina, ed è forse un premio per chi in questi anni non ha mollato il colpo di fronte ad uno dei periodi più bui della F1 in termini di credibilità. È facile salire sul carro quando tutto va bene e allontanarsi quando le cose non girano per il verso giusto. Diverso è restare, continuare a seguire con le dovute critiche ma senza mollare il colpo. Credo non manchi ancora molto per arrivare a definire la situazione definitivamente risanata. Certo, mi togliessero dalle scatole il DRS sarebbe davvero ottimo, così come lo sarebbe eliminare alcune piste secondo me evitabili come Baku. Quanto meno, l’anno prossimo torneranno Francia e Germania, e questo è un altro bel colpetto. Sarebbe anche meraviglioso tornare a più test collettivi in pista come diversi anni fa, in modo da permettere ai tifosi di spendere poco e vedere i propri beniamini in qualche occasione in più. Sì, lo so, c’è la questione riduzione costi, ma chiedete alla Force India cosa ci fa con 53 punti nel Costruttori con un budget ridicolo rispetto a tutta la concorrenza.

In definitiva questa F1 è finalmente più vicina a quella che i fan vogliono: il mix tra il nuovo regolamento tecnico e l’apertura mentale di Liberty Media sta portando il Circus nella direzione giusta. Non so quanto altro cambierà da qui in avanti, ma dopo cinque gare sono personalmente soddisfatto di quello che sto vedendo. 

Per me è un bel sì. Bentornata F1.

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