L’ultima puntata della telenovela Gomme è andata in onda questa sera, con il lunghissimo comunicato Pirelli post Silverstone, con il quale sono stati elencati i motivi che hanno portato al disastro di Domenica.
Montaggio invertito al posteriore, pressioni sbagliati, camber spinti, cordoli taglienti. Leggendo il comunicato, il tutto pare una sorta di scaricabarile nei confronti dei team, che per cercare le prestazioni si sarebbero spinti oltre le ‘condizioni di utilizzo’ consigliate da Pirelli.
Dopo le prime reazioni, è toccato ad Hembery aggiustare il tiro, sottolineando come non ci sia alcuna frizione con le squadre, che tutti lavorano in sintonia, che ci saranno d’ora in poi più controlli e via dicendo.
A me però sorge un dubbio: se la colpa è solo delle squadre, come traspare dal primo comunicato, perchè non obbligare queste a rispettare le condizioni di utilizzo invece di cambiare gomme? Mistero.
Quello che però si è ormai perso di vista da tempo è un altro fatto. Vale a dire che questo mondiale è, ormai, totalmente compromesso.
E’ evidente che sia necessario metter mani alle gomme per renderle più sicure, ma questa modifica porterà inevitabilmente a dei cambiamenti di prestazioni nel paddock. Ci sarà chi otterrà un vantaggio, chi rimarrà più o meno allo stesso punto, e chi invece sarà penalizzato. E questo porterà inevitabilmente ad altre polemiche, infinite.
E’ anche per questo timore (di alcuni), che si era alzato un muro nei confronti di Pirelli per portare le nuove gomme il prima possibile. C’era chi non era infatti d’accordo col cambio perchè temeva di rimetterci, anche perchè, superficialmente, le gomme invece di scoppiare si delaminavano.
Il caos di Silverstone, per assurdo, ha zittito tutti e costretto i team a mettersi una mano sulla coscienza a favore della sicurezza, cosa sacrosanta visti i rischi corsi da tutti Domenica.
Adesso ci saranno i test, sempre a Silverstone, tra due settimane. La Mercedes sarà esclusa, e si pensa che questo andrà a compensare il test segreto svolto quasi due mesi fa. Falso. Perchè in ogni caso la Mercedes ha, di fatto, due mesi di vantaggio sulla concorrenza. E i risultati si sono visti negli ultimi tre Gran Premi, alla faccia del vantaggio che sarebbe stato nullo.
Delaminazioni, test segreto Mercedes, esplosioni, cambio di pneumatici in corsa. Insomma, ce n’è di tutti i colori per fare di questo 2013 un anno da terminare il prima possibile. Anno che mette in luce un caos regolamentare, organizzativo e politico grave, che si ripercuote inevitabilmente sullo spettacolo in pista e sull’immagine della Formula 1.
Il 2014, con i nuovi regolamenti, potrebbe dare una rinfrescata al tutto, sebbene alcune norme abbiano già fatto storcere il naso a molti. In ogni caso, il periodo 2009-2013, almeno per quanto mi riguarda si chiude negativamente. Dal punto di vista regolamentare l’introduzione del KERS e soprattutto del DRS hanno azzerato la lotta in pista. Tutte le varie aggiunte su difese, cambi di traiettoria, non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. A concludere il tutto i dibattiti sulle gomme, che da due anni monopolizzano la scena.
Non sono stati 5 anni brillanti, questo è poco ma sicuro. E anche se mancano diverse gare alla fine dell’anno, quando vediamo scene come quelle di queste settimane, viene voglia di pensare più all’anno dopo che a quello in corso.
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