Secondo Peter Mucke, un nome ben noto nelle categorie minori, per quanto riguarda la formazione dei giovani talenti, Sergio Perez non era di certo un esempio di professionalità, ai tempi in cui Mucke aveva a che fare con lui in Formula BMW.
“Già a quei tempi, Sergio aveva mostrato di avere talento. Quello è fuori discussione” ha dichiarato Mucke. “Ma il suo approccio era totalmente non professionale. Raramente mi è capitato di lavorare con una persona sciatta come lui”.
“Il suo appartamento a Berlino sembrava un campo di battaglia. Ha ridotto a un macello la mia macchina a noleggio quando è tornato ubriaco da una festa. Ha fatto tutto quello che non poteva fare”.
“Aveva sempre il suo sponsor messicano a supportarlo. Sergio non doveva preoccuparsi dei soldi che potevano finire – sapeva che ne sarebbero sempre arrivati degli altri”.
“Non avrebbe raggiunto il vertice senza quei soldi. Con solo il suo talento, sarebbe uscito dalla Formula BMW dopo un anno”.
Un esempio di professionalità per Mucke è sempre stato Sebastian Vettel:
“Era molto diverso” ha spiegato, riferendosi al pilota Ferrari “Se la giornata iniziava alle 8 di mattina, ci sono dei piloti che alle 8.05 hanno ancora da levarsi il sonno di dosso. Ma Seb era sempre in piedi alle 6, aveva già fatto mezz’ora di corsa ed era già pronto. E non gli dicevo niente, faceva tutto di sua iniziativa. Questo è quello che fa la differenza”.
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