Pérez può davvero lottare per il mondiale?

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
4 Maggio 2023 - 16:00
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In un mondiale 2023 che ha già preso la strada di Milton Keynes dopo quattro appuntamenti, l’unico motivo di attrazione per continuare a seguire le vicissitudini del Circus è un’ipotetica corsa a due per il titolo tra Max Verstappen e Sergio Pérez. Situazione tra l’altro vista in un passato recente con Lewis Hamilton e Nico Rosberg in Mercedes tra 2014 e 2016.

Quella di un Pérez contendente al titolo è più che altro una speranza nutrita da parte di innumerevoli attori. Partendo da chi il Circus lo guida sotto tutti i punti di vista, un mondiale indirizzato dopo poche gare sarebbe controproducente in termini di ascolti. Lo stesso vale per sponsor e per chiunque sia toccato direttamente dal rendimento del mondiale. Ultimi nella sequenza sono gli appassionati che non vorrebbero vedere il ripetersi di quanto visto la scorsa stagione.

La domanda, però, è una: Sergio Pérez può davvero lottare per il mondiale contro Verstappen? Lasciando da parte per un attimo i complottismi vari, di cui si parla ad ogni weekend, credo non sia un’eresia sostenere che l’olandese sia un bel gradino sopra rispetto a Checo sotto qualsiasi punto di vista. E questo nonostante il mio personale parere nei confronti del messicano sia più che positivo. Sotto un certo punto di vista Red Bull si è messa in casa il miglior secondo pilota in circolazione, uno che che comunque nella carriera degli spunti li ha avuti sebbene abbia dovuto attendere tantissimo per ottenere la prima vittoria.

Se li mettiamo a confronto, però, Max e Sergio appartengono a classi diverse: non sostenerlo sarebbe ingiusto nei confronti di entrambi. È poi evidente – anche questo non va nascosto – che Red Bull punti principalmente sull’olandese, ma questo è frutto di un investimento fatto non ieri, non un anno fa ma nel 2015, quando si è assunta il rischio di metterlo in macchina da minorenne per la prima volta.

Non è neanche da nascondere il fatto che, se non si fosse trovato di fronte al ciclo più vincente della storia, quello Mercedes della prima parte dell’era ibrida, i numeri di Max sarebbero già più alti delle 37 vittorie attuali.

Quindi no, per quanto mi riguarda l’idea di un Pérez in lotta per il titolo fino alla fine non mi convince. Anche perché, tra le altre cose, in questo inizio di stagione il messicano ha incontrato già tre piste su quattro sulle quali, in un modo o nell’altro, ha sempre dimostrato di andar bene. In Bahrain Sergio è sempre andato forte sin dai tempi della Force India. In Arabia aveva ottenuto la pole nel 2022 e ha vinto quest’anno (approfittando della rimonta di Max), a Baku è l’unico ad aver vinto due volte.

Quella di un Pérez iridato sembra più che altro una fantasia da parte di chi, per motivi diversi, vorrebbe evitare di vedere Verstappen agguantare il club dei tre volte campioni del mondo composto da Jack Brabham, Jackie Stewart, Niki Lauda, Nelson Piquet e Ayrton Senna. Eppure, se i valori in campo dovessero restare questi (ed è difficile immaginare il contrario) difficilmente andrà diversamente. Dovrebbe succedere un cataclisma e, quelli, accadono poche volte nel corso della storia.

Immagine: Media Red Bull

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