La qualifica di Button a Monza 2010

F1Storia
Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
2 Settembre 2015 - 13:30
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Apriamo con un post dedicato al suo idolo Jenson Button la rubrica, dal nome volutamente italianizzato, “Camonjenson”. Chi segue le nostre dirette sa che questo è il “grido di battaglia” del nostro Andrea Ettori, che ora avrà uno spazietto tutto suo per lanciare i suoi pensieri. Che, a dispetto del nome della rubrica, riguarderanno un po’ diversi argomenti come ha sempre fatto:  d’ora in poi, però, lo farà in un angolo ‘privato’, se così vogliamo dire. Per separare quello che è tradizionale (come le semplici news) da quello che è più ‘nostro’.

In bocca al lupo, Ettori!

La Formula 1 è uno sport meraviglioso, dove non necessariamente devi vincere o partire dalla pole position per essere ricordato. A volte ci sono prestazioni che per diversi motivi rimangono impresse nella memoria degli appassionati.

Nel 2010, esattamente l’11 Settembre, a Monza sono in programma le qualifiche del Gp d’Italia. La stagione è bellissima, con 5 piloti in lizza per il titolo: Hamilton, Webber, Alonso, Button e Vettel. Io era presente a Monza quel sabato, ricordo l’atmosfera fantastica e il gran caldo.

La Ferrari, dopo la delusione del Gp del Belgio con Alonso ritirato, punta al riscatto puntando sul fattore “casa”, che spesso ha dato alla casa del cavallino una marcia in più a Monza. La Red Bull, con Webber e Vettel in piena lotta (anche interna) sanno di poter contare sulla vettura migliore del campionato ma, forse, quella meno veloce in termini di velocità pura: cosa che sul circuito brianzolo conta molto. Al contrario, la Mclaren non ha la vettura migliore ma sicuramente la più veloce sul dritto, grazie ai cavalli del motore Mercedes ma anche ad un dispositivo introdotto ad inizio stagione (e poi copiato da quasi tutti gli altri team) ovvero l’ F-Duct.

L’ F-Duct, era un sistema che permetteva ai piloti di “stallare” l’ala posteriore e quindi di aumentare la velocità di punta. Per far ciò si sfruttava un condotto che passava nell’abitacolo che andava “chiuso” dal pilota con una mano, il gomito o la gamba. Una soluzione interessante, che però la FIA decise di vietare subito dalla stagione seguente.

Soprattutto grazie a questo sistema la Mclaren si presenta a Monza come favorita, forte anche della vittoria di Hamilton in Belgio. Al contrario Button, in piena corsa per il titolo, arriva da uno zero pesante, a causa di un contatto con Sebastian Vettel che lo aveva messo fuori gara a Spa.

Nell’immediata vigilia del week end il tema tecnico è appunto se montare oppure no l’F-Duct. Per molti il sistema a Monza è inutile, perché gli alettoni essendo già molto scarichi non hanno deportanza sufficiente da “scaricare” sul dritto.

In casa Mclaren il dilemma è piuttosto grande, tanto da pensare di configurare le due monoposto di Button e Hamilton in maniera differente. Per Jenson una soluzione più carica con l’F-Duct, mentre a Lewis viene tolto il sistema e la vettura viene configurata con una soluzione scarica, più tradizionale.

Durante la FP1 Button ottiene il 1° tempo, mentre Hamilton fa registrare il miglior crono durante la FP3. I dati raccolti sono interessanti e vanno letti in maniera dettagliata. Lewis in termini di velocità è con i migliori, 344.3 orari contro i 329.5 di Jenson; ma rispetto al compagno perde due decimi nel secondo settore e altri due nel terzo. In poche parole quello che Hamilton guadagna sul rettilineo, lo perde con gli interessi in curva.

Con questi presupposti si arriva alla qualifica, sotto un sole splendente ma soprattutto caldissimo. Già dal Q1 la situazione è subito chiara a tutti. Le Ferrari e le Mclaren si giocheranno la pole position, mentre le Red Bull, così come annunciato alla vigilia, dovranno inseguire.

Senza troppe sorprese, a parte l’eliminazione di Schumacher nel Q2 soprattutto per colpa di una Mercedes davvero poco competitiva, si arriva al Q3. Alonso e Massa con le Ferrari sono scatenati, con il pilota spagnolo che fa segnare il  tempo di 1’21”962 seguito a pochi decimi dal compagno brasiliano. La prima fila in casa Ferrari sembra fatta, anche perché Hamilton è in grossa difficoltà con una Mclaren, come per sua stessa ammissione, molto instabile a causa della mancanza di carico aerodinamico.

Al contrario Button, nell’ultimo tentativo grazie soprattutto alla velocità nelle due curve di Lesmo e alla variante Ascari, arriva a fermare il cronometro a 1’22”084, vicinissimo al tempo di Alonso. Una prestazione fantastica, frutto della scelta intelligente di usare l’ F-Duct.

A fine qualifica, Button dirà: “Io avevo più carico aerodinamico, potendo staccare più tardi e poi la vettura è più stabile. E’ andata bene anche perchè non sapevamo ad inizio week-end che soluzione usare”.

La gara poi verrà vinta da Alonso dopo un duello con Jenson, grazie soprattutto alla velocità dei meccanici Ferrari che permettono al pilota spagnolo di passare il numero 1 della Mclaren dopo la sosta ai box.

Una prestazione che da tifoso di Jenson ricordo ancora con tanto piacere, e che nonostante la pole ottenuta a Spa 2012 con la Mclaren, considero la miglior prestazione di Button in qualifica con il team di Woking. Un mix di strategia, intelligenza e velocità.

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Un Commento su “La qualifica di Button a Monza 2010”
giobba dice:

già.. fece anche una ottima partenza, andando in testa.. peccato che dal box vanificarono tutto facendolo entrare ai box prima di Alonso.. invertebrati..

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