Pascal – Giovi: qualquadra non cosa

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
5 Aprile 2017 - 10:30
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Non mi stupirei di vedere Giovinazzi da qui alla fine dell’anno al volante della Sauber. In parte un sedile lo meriterebbe pure, visto l’orgoglio italiano rinato in quel di Melbourne tra il suo esordio e la vittoria della Ferrari.

Ripensavo, durante una chiacchierata telefonica questa sera, alla questione Wehrlein, e insomma c’è qualquadra che non cosa. 

“A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina”, d’altronde. Ecco, la mal pensata è che la questione Pascal si sia spostata negli ultimi tempi dall’infortunio a qualcos’altro di non meglio precisato.

Voglio dire questo: Alonso è uscito da una Mclaren disintegrata dodici mesi fa a Melbourne e, poche settimane più tardi, era al volante della sua monoposto dopo una sola gara di stop. Ed è solo l’esempio più recente. Wehrlein si è infortunato poco dopo metà gennaio alla Race of Champions, ha saltato i test di fine febbraio ed inizio marzo, si è presentato in Australia ormai due mesi dopo l’incidente girando in FP1 e FP2 per poi dire “scusate, mi sono sbagliato, non ce la faccio ancora”.  Ok, ci potrebbe anche stare. Ma se dopo ulteriori due settimane le condizioni cliniche sono tali da vietare di tornare al volante, scusate ma inizio a pensare che ci sia altro sotto. A meno di credere che l’equipe medica del tedesco abbia sbagliato diagnosi, tempi e modi di recupero e che Pascal sia stato messo in macchina a Melbourne da un gruppo di incoscienti.

Insomma, mi viene il dubbio che all’infortunio, giustificazione assolutamente buona per le prime settimane, si sia aggiunto altro: vuoi per le prestazioni di Giovinazzi, il quale ha stupito anche i muri in Sauber, vuoi per qualche altro motivo a noi comuni mortali non accessibile, stai a vedere che Pascal si è giocato il posto? Che tutto sommato non glielo auguro nemmeno, porello: da tester Mercedes, nella rosa degli indiziati per il post Rosberg, a dar testate al muro dopo esser rimasto con le terga a terra il colpo sarebbe effettivamente pesante da digerire.

Eppure questa sensazione prende piede settimana dopo settimana: e se Giovi dovesse andar bene, al netto delle possibilità Sauber, anche a Shanghai, chissà mai? Dopo aver visto uno scambio in corsa tra Kvyat e Verstappen in casa Red Bull, mi aspetto ormai di tutto.

Stiamo a vedere…

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