Pagelle del Gp del Brasile 2012

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 26 Novembre 2012 - 20:23
Tempo di lettura: 8 minuti
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Pagelle del Gp del Brasile 2012
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Ultime Pagelle del Mondiale 2012.

Con Button che vince la gara, Vettel che porta a casa il tris Mondiale, Massa che piange sul podio. Una gara pazzesca che termina un Campionato strano, indecifrabile all’inizio, appassionante alla fine.

Jenson Button: 8,5
Vince correndo come gli riesce meglio in certe situazioni. Attendendo gli eventi, gestendo gomme e macchina in modo impeccabile. Apre e chiude la stagione con una vittoria. Peccato per quello che c’è stato in mezzo. L’anno prossimo dovrà dimostrare di essere pronto per il titolo.

Fernando Alonso: 7
E’ si arrivato alla fine a giocarsi il Mondiale con una macchina inferiore alla concorrenza, ma da due o tre gare è parso meno lucido di quanto necessitasse una lotta per il Titolo. Non puoi, nelle ultime due gare, arrivare dietro il tuo compagno (quello universalmente riconosciuto come un marmo) in qualifica. E’ proprio alla fine che devi dimostrare di essere Alonso. Recupera posizioni complici anche i patatrack davanti, ma ad un certo punto sembra quasi che Felipe gli faccia da balia e scudiero, difendendolo dagli attacchi di chi arriva da dietro. Fa quello che deve per prendere più punti possibili (da qui il 7), ma l’impressione è che sia stato molto più sotto stress di quanto non abbia detto. Nonostante questo Mondiale fantastico, il suo, poche balle.

Felipe Massa: 10
E’ fuori luogo, il 10, ma glielo consegno perchè se lo merita in pieno. Per il pianto liberatorio sul podio, per aver subìto critiche e insulti per due anni, perchè il Massa che si ritrova secondo alla prima curva con una partenza di quel tipo è il Felipe che conosco io. Quello che ho difeso, quello per il quale ho sperato in un posto per una nuova squadra. Quello che, se l’anno prossimo continua come in queste ultime gare, ha finalmente ritrovato sè stesso.

Mark Webber: 5,5
Parte terzo, arriva quarto. Intorno a sè succede il finimondo. Senza infamia e senza lode conduce la sua gara, gli unici momenti in cui lo si vede è quando tenta di resistere al compagno di squadra, salvo poi farsi da parte prima di creare qualche incidente diplomatico una volta tornato ai box. Mi aspettavo di più.

Nico Hulkenberg: 9
Alzi la mano chi se lo sarebbe aspettato in testa, a lottare con le due Mclaren. Qui lui si trova evidentemente bene (ricordate la Pole sull’umido del 2010), ma la gara di ieri è stata magistrale. Rovinata dalla scivolata che ha messo fuori gioco Hamilton, ma soprattutto dall’indegno DT che gli è stato comminato dalla direzione gara. Una penalità per un errore del genere è fuori da ogni logica. Ma non intacca quello che ha fatto durante la gara.

Sebastian Vettel: 10
Perchè solo chi non ha margini di obiettività potrebbe dire che non se lo merita. La gara di ieri è la dimostrazione fatta e finita di chi sia il ragazzino. Non si vince per caso nemmeno un Titolo, figuriamoci tre, di fila, a 25 anni. Ha guidato la vettura più forte? Forse, all’inizio dell’anno sicuramente no. Eppure tutti aspettavano problemi e chiamavano a gran voce la pioggia per vedere se sarebbe stato capace di divincolarsi. Incidente, pioggia, radio rotta, vettura danneggiata. E nonostante tutto siamo qui a fare segno “tre” con le dita. Qualcosa vorrà pur dire.

Michael Schumacher: 7
Il voto è un omaggio al numero che lo simboleggia. Arriva settimo dopo l’ennesima gara in cui il team ci capisce poco, gli cambia gomme nel momento sbagliato, lo penalizza, lo lascia doppiato dopo pochi giri. La Safety Car ripiana un po’ il tutto. Lui torna a galla, si districa, fa quello che può. Termina superato da quello che potrebbe essere il suo erede, conclude al 7° posto, sulla vettura numero 7, la sua carriera in cui i Titoli sono 7. Ed è 7, a questo ultimo giro, il voto che gli regalo. Danke Michael.

Jean Eric Vergne: 8
Nelle difficoltà si dice che chi è bravo lo dimostra. Viene inquadrato poco perchè tutte le telecamere sono puntate sulla lotta mondiale, ma considerata la posizione di partenza (la diciassettesima) concludere a punti una gara di questo tipo, colma di insidie e tranelli, merita in pieno un bel voto per terminare bene l’anno.

Kamui Kobayashi: 6
Potrebbe essere la sua ultima gara in F1, il denaro regna sovrano e lui non ne ha abbastanza per garantirsi ancora il posto. Vuole dimostrare di essere ancora meritevole di un sedile e lo fa vedere dannandosi ad inizio gara, rimanendo nel gruppetto che comprende le Ferrari. Safety e pioggia rimescolano un po’ le carte, e alla fine arriva anche un errore nel tentativo di passare Schumi. Tutto sommato, però, la grinta ce l’ha messa. Spero di vederlo ancora in pista nel 2013, il talento però non basta.

Kimi Raikkonen: 5.5
Rimane anche lui vittima delle strategie, quando gli vengono montate le intermedie mentre tutti girano, e bene, con le slick. Da lì in poi si perde, non solo in pista ma anche fuori. La divagazione sul vecchio tracciato, con cancello chiuso conseguente, rientra di diritto nelle perle di un pilota e un personaggio unico nel suo genere. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Questa volta, però, la sufficienza non la merita.

Vitaly Petrov: 7
Certo, i ritiri illustri davanti a lui gli permettono di ottenere l’undicesima posizione, ma arriva ancora primo tra le cenerentole, oltre che al compagno di squadra. Non so se l’anno prossimo sarà ancora in griglia (ci vogliono tanti dindi..)

Charles Pic: 7
Un votino anche a lui, che arriva davanti al compagno di squadra con più esperienza. Difficile analizzare meglio la sua gara, mi fido.

Daniel Ricciardo: 5
Considerato dov’è arrivato il compagno Vergne, avrebbe dovuto fare di più. Per lo meno, sarebbe potuto arrivare davanti ad una Marussia e una Caterham. Weekend storto, ci si rivede nel 2013

Heikki Kovalainen: 5
Malino anche lui. Petrov è Petrov, lui ha più esperienza e soprattutto in queste condizioni dovrebbe farla valere. Invece arriva dietro addirittura di tre posizioni.

Nico Rosberg: 5,5
E’ costretto a fare 3/4 di giro senza una ruota per una foratura, e lì la sua gara si complica. Però nel confronto con Schumi (che finisce doppiato per gli errori del box), ci perde e tanto. Gara totalmente da dimenticare. Curioso per il confronto con Hamilton.

Timo Glock: 5
Male pure lui. Esce sconfitto dal confronto con il debuttante Pic. Difficile dire altro.

Pedro De la Rosa e Narain Karthykeyan: 6
E cosa puoi dire di più? Sempre o quasi ultimi, portano le due macchine al traguardo in quello che potrebbe essere l’ultimo GP di questa squadra. Buona fortuna.

Paul di Resta: 5
Verrà ricordato come colui che pone fine alle ostilità del Mondiale. In modo non molto ortodosso, tra l’altro. Fortunatamente siamo nel 2012 e le scocche delle monoposto sono quelle che sono. Un sospiro di sollievo per lui e per tutta la compagnia. Nonostante questo, il voto è negativo perchè rispetto ad Hulkenberg si è trovato molto più in difficoltà.

Lewis Hamilton: 8
Stava replicando Austin, in condizioni però molto più difficili. Quando Hulkenberg gli piomba addosso (senza colpe, a mio avviso, in certe circostanze l’errore ci sta) e gli nega qualsiasi possibilità di vittoria. Non avrebbe voluto chiudere così la sua ultima con la Mclaren, poco ma sicuro. Bello il rientro ai box, abbracciato da tutti. Si chiude un periodo, se ne apre un altro.

Romain Grosjean: 5
L’anno si chiude così come era iniziato, con un botto, ed esattamente com’è andato avanti per 8 mesi. Romain è un talento sprecato. Va forte ma esagera troppo spesso. Questa è un’altra di quelle esperienze che spero lo aiutino, nella pausa invernale, a capire che bisogna anche arrivare a fine gara.

Pastor Maldonado: 5,5
Lui è così. Ti spara il tempone in qualifica, e poi non vede che lo richiamano al peso e passa avanti senza fermarsi. Morale, meno 10 posizioni in partenza. La gara poi finisce subito, ma il voto è un misto tra l’ottima qualifica e la leggerezza che gli rovina il sabato.

Bruno Senna: 5
Chiude alla curva 4 il suo GP, tra l’altro rischiando di decidere il Mondiale sbattendo due volte su Vettel. L’errore è quasi tutto suo, visto che la frenata è piuttosto ottimista. Seb può anche aver chiuso molto la traiettoria, ma era davanti e Bruno mi pare sia andato un po’ troppo lungo. Per quanto mi riguarda rientra in quel range di episodi che, una volta, potevano essere classificati come “incidenti di gara”. Ora, bisogna cercare il colpevole a tutti i costi (vedi Hulkenberg). Male ancora la qualifica.

Sergio Perez: s.v
Non si può sapere come sarebbe andata senza il disastro alla curva 4, dove è vittima completa del patatrac. Abbastanza ingiudicabile. Peccato anche per lui chiudere con la Sauber con un non risultato del genere.

E per queste poche gare in cui abbiamo scritto le Pagelle, la stagione è conclusa.

Ci si ritrova al 2013 per le Pagelle di Melbourne.

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