National | Stati Uniti al bivio per il Motocross delle Nazioni: chi salirà sulla 250cc?

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di Federico Benedusi @federicob95
27 Luglio 2022 - 22:15
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Gli appassionati d’Oltreoceano (e non solo) sono in attesa di conoscere chi rappresenterà il Team USA nella classe MX2: i nomi in corsa sono almeno tre


Sebbene sia stato piuttosto snobbato da alcuni top riders all’occorrenza, soprattutto a partire dai primi anni 2000, il Motocross delle Nazioni rappresenta un traguardo importante anche per i piloti americani, che guardano sempre con maggior interesse al proprio giardino di casa ma nei periodi migliori non perdono l’occasione di provare a dimostrare la propria superiorità sui colleghi europei.

Quando la kermesse più importante della stagione si tiene negli Stati Uniti però non ci sono discussioni: gli statunitensi vogliono partecipare e imporre la propria legge. L’edizione 2022 a Red Bud si preannuncia come una delle più grandi e spettacolari di sempre e, soprattutto se il meteo non dovesse metterci lo zampino come quattro anni fa, così sarà. Il periodo d’oro che sta vivendo il motocross mondiale esprimerà (quasi tutti) i suoi maggiori talenti nel weekend del 25 settembre e il Team USA sarà tra i favoriti d’obbligo.

Posto che le due selle 450cc non saranno in discussione e verranno assegnate ai piloti che stanno dominando il National di categoria, Eli Tomac e Chase Sexton, il pubblico d’Oltreoceano (ma non solo) è molto curioso di sapere la scelta di Roger de Coster riguardante il posto nella classe MX2.

Che il motocross statunitense più propriamente detto non stia attraversando un grande periodo per quanto riguarda la categoria cadetta è noto. Non è tanto il talento a mancare, quanto più il perenne difetto di continuità fisica che sta colpendo i giovani migliori della classe 250cc d’America. È più che sufficiente leggere la lista degli infortunati: Austin Forkner, Levi Kitchen, Matthew LeBlanc, Ty Masterpool, Cameron McAdoo, Michael Mosiman, Colt Nichols, Jett Reynolds, Stilez Robertson e Nick Romano sono tutti piloti di buona prospettiva, o addirittura realtà già consolidate, che però attualmente occupano le infermerie delle rispettive squadre e a questi bisogna aggiungere altri nomi che stanno gareggiando ma che a loro volta hanno subito incidenti fastidiosi negli ultimi mesi. Il fatto che la top 3 del National 250cc sia composta da due australiani e da un giapponese è un dettaglio marginale in questo discorso, per quanto queste tre personalità abbiano innalzato non di poco l’asticella della quarto di litro americana.

I nomi del momento per la classe MX2 del Nazioni sono tre e due di questi arrivano dalla classe 450cc. Le quotazioni di Christian Craig e Justin Barcia sono decisamente in vantaggio per un posto “riadattato” a Red Bud, ma non si può ignorare la posizione di Justin Cooper, che della 250cc è invece protagonista full-time. Tra queste righe analizziamo brevemente i punti forti e deboli di ognuno di questi tre candidati.

Il nome di Craig potrebbe essere quello maggiormente spendibile. Collocando il campione 250cc Costa Ovest del Supercross e Barcia sullo stesso piano, non si può fare a meno di notare come il pilota Yamaha si stia destreggiando decisamente meglio rispetto a quello della Gas Gas in questa stagione outdoor: l’attuale differenza in classifica generale tra i due è di 32 punti e su 16 manche Craig ha primeggiato per 11 volte su Barcia. La principale ragione del National deludente di Barcia risiede nella preparazione fisica maggiormente incentrata verso il Supercross, nel tentativo (non centrato) di conquistare almeno una top 3 nella serie indoor, mentre Craig ha definito al meglio i suoi piani già nella off-season con l’assalto finale al titolo 250cc negli stadi e il National nella classe 450cc come ormai consuetudine del pilota californiano.

Analizzando la situazione nel dettaglio, i motivi per cui preferire Barcia a Craig sarebbero essenzialmente due: l’attitudine “one shot” del newyorkese, che nelle sue giornate migliori non teme alcun avversario al mondo, e il fatto che l’unica prestazione degna di nota di questo National l’abbia messa a segno proprio a Red Bud con un terzo posto assoluto. Particolare attenzione sul primo punto, che in un evento come il Nazioni potrebbe rappresentare il jackpot come anche il soffio di vento capace di far cadere una squadra in difficoltà (quale gli Stati Uniti, comunque, non sono) nel baratro definitivo. A deciso favore di Craig c’è invece la maggiore abitudine alla dimensione della 250cc, avendo corso sulla moto di piccola cilindrata fino a maggio mentre Barcia ha iniziato a svolgere qualche test solo di recente: spesso, le soluzioni “riadattate” al Nazioni non sono le migliori.

La posizione di Cooper è complessa. Le capacità del vice-campione National 250cc in carica sono ben note soprattutto nell’outdoor, ma a livello fisico il pilota Yamaha deve ancora dimostrare di avere del tutto superato l’infortunio al piede che gli ha impedito di difendere il titolo Supercross e che ha condizionato anche la sua estate. La vittoria di sabato nella seconda manche di Washougal potrebbe essere un indizio definitivo verso la completa ripresa, ma a fronte di prestazioni deludenti nelle gare immediatamente precedenti serviranno controprove convincenti già dopo la pausa, a Unadilla. Al di là della grande conoscenza della moto e quindi l’esclusione della scelta “riadattata” di cui sopra, un grande punto a favore di Cooper è rappresentato dalle sue grandiose doti di partente: per un pilota 250cc, al Nazioni, saper destreggiarsi bene al via contro le più potenti 450cc può davvero salvare la vita in fase di gara, per evitare ingorghi e dispendiose rimonte.

A rendere meno problematica la decisione di de Coster ci sarebbero stati due piloti a dir poco perfetti per un evento come il Nazioni di Red Bud: lo stato di forma di Jason Anderson è all’apice assoluto, il feeling con Kawasaki è sbocciato da subito e anche in caso di soluzione d’emergenza avrebbe potuto disporre di una KX250 preparata direttamente da Pro Circuit, ma “El Hombre” si è chiamato fuori dalla contesa preferendo sottoporsi ad un intervento chirurgico alla schiena subito dopo il termine del National; Jeremy Martin, uno dei piloti più vincenti d’America nella quarto di litro, avrebbe invece potuto sfruttare la sua immensa esperienza e la sua grande velocità nell’outdoor per il posto #2 della squadra, ma è out dopo avere rotto in anticipo il contratto con Yamaha Star Racing e attualmente si sta allenando per la prossima stagione con il team ClubMX, sempre in sella ad una YZ250F.

Craig, Barcia o Cooper: la patata bollente è nelle mani di “The Man”, che dovrà analizzare al meglio pregi e difetti di tre piloti comunque più che meritevoli della casacca MX2 del Team USA. L’AMA non mette le mani sul Chamberlain Trophy ormai dal 2011 e se anche quest’anno gli americani non dovessero vincere si concretizzerebbe la più lunga striscia consecutiva di Nazioni da loro disputati e non vinti, con nove. Il tempo si stringe…

Immagini: Gas Gas Media Center, Swapmoto, Yamaha Media Center

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