Un primo e un secondo posto per gli irraggiungibili fratelli australiani, questa volta c’è spazio anche per Hunter; Deegan vince in 250cc ma l’impresa è di Martin
Il settimo appuntamento del National 2025 preannunciava una forte carica emotiva e nulla è stato lasciato al caso. Sulla pista di Spring Creek era in programma la passerella finale di uno dei più grandi interpreti del motocross americano dello scorso decennio e Jeremy Martin, nella classe 250cc, ha offerto il miglior commiato che il pubblico assiepatosi sulla “sua” pista potesse ricevere; in 450cc i fratelli Lawrence hanno dominato ancora una volta la scena, in questa occasione spartendosi addirittura il bottino.
Per la seconda volta in sette giorni Jett Lawrence è incappato in un errore, al primo giro di gara-1 con un holeshot già in cassaforte, ma tra le colline del Minnesota non è risultato efficace come a Red Bud nel suo recupero. O più probabilmente bisogna attribuire maggiori meriti a Hunter Lawrence, capace a differenza di quanto verificatosi nel Michigan di prendere un vantaggio di sicurezza nei primi minuti, gestito alla perfezione quando il fratello minore è riuscito a riportarsi secondo. In gara-2 due australiani di casa Honda si sono marcati stretti ma Jett non ha mai prestato il fianco, aggiudicandosi manche e classifica overall per la discriminante del miglior risultato nella frazione di chiusura.

Il primo degli altri protagonisti, relegati ad un ruolo di sommario contorno, è stato un buon Chase Sexton, due volte terzo al suo secondo evento dopo l’incidente di Pala. Il campione in carica ha accusato distacchi piuttosto pesanti ma sicuramente non è ancora al 100% e men che meno ha dato fondo al suo pieno potenziale. Alle spalle della KTM #1 si è inserito RJ Hampshire, sempre più a suo agio in sella alla Husqvarna FC450 e quarto in entrambe le manche.
Pessima giornata per il team Yamaha, con Eli Tomac che non ha trovato buone partenze ma nemmeno un ritmo che potesse consentirgli di lottare comunque per il podio. Il pilota del Colorado ha portato a casa solo un sesto e un nono posto, settimo assoluto e regolato anche da Justin Barcia (8-7) e Malcolm Stewart (7-8). Il risultato finale di Justin Cooper è stato invece condizionato da una caduta al via di gara-2: il newyorkese, quinto e 13°, è scivolato decimo overall.
Le due facce della medaglia europea della 450cc sono Valentin Guillod e Jorge Prado. Il sempre entusiasta svizzero del team Yamaha Rock River ha registrato il suo best rank da quando si è trasferito negli Stati Uniti, decimo in gara-1 e sesto in gara-2 per l’ottava piazza assoluta, mentre il quattro volte iridato dalla Spagna continua a viaggiare in un tunnel color verde Kawasaki che, a differenza di quanto apparso nelle ultime due settimane, non sembra davvero avere via di scampo: nonostante due buoni spunti dal cancelletto il galiziano ha concluso 12° e quinto, nono assoluto.
La seconda esperienza negli States di Antonio Cairoli, questa volta in sella alla Ducati Desmo450 MX, si è esaurita in un sabato piuttosto sfortunato. In gara-1 il siciliano è caduto nel corso del primo giro ed è rimasto intrappolato sotto la sua moto, venendo liberato da Marshal Weltin: ripartito ultimissimo, ha recuperato fino al 23° posto. Nella seconda frazione è arrivata una decima posizione di tutto rispetto, considerando anche il cancelletto di partenza piuttosto sfavorevole.
Il pareggio tra i Lawrence non ha smosso la classifica generale, che vede Jett ancora in vantaggio di 51 punti su Hunter, 337 a 286. Il margine è tuttavia più ampio sugli inseguitori, capeggiati sempre da Cooper a quota 247 punti e da Tomac a 246. Chi ha dichiarato la resa è Aaron Plessinger, che come a Red Bud ha completamente esaurito le forze nel corso di gara-1 e non si è presentato al via di gara-2: il “Cowboy” è fermo a 204 punti ed è stato scavalcato anche da Hampshire a 221.
Come anticipato in apertura, la classe 250cc ha scritto una delle pagine più belle nella storia di questo sport. Jeremy Martin era atteso all’ultima gara della sua lunga e complicata carriera in quella che a tutti gli effetti è la sua pista, dal momento che il padre ne è proprietario (e ci abita letteralmente di fianco) e che un tratto del circuito gli è stato pure intitolato: “JMart” non ha minimamente tradito le aspettative dando sfoggio per un’ultima volta della sua classe, in sella alla Yamaha factory dipinta con i colori del 70° anniversario della Casa di Iwata. In gara-1 è partito davanti a tutti e ha concluso terzo, ma è in gara-2 che il grande sogno del pubblico di Spring Creek si è avverato con il trionfo del proprio eroe, primo sotto la bandiera a scacchi della sua ultima manche dopo un altro holeshot.
Con il secondo posto nella classifica assoluta dell’evento Martin ha ritoccato definitivamente il record personale che ormai detiene da qualche anno, quello dei podi nelle classi 250cc del SuperMotocross: l’asticella è posta a quota 66 (due volte il suo numero di gara) e difficilmente sarà migliorata in futuro, a meno di ritrovare un pilota tanto veloce, costante e vincente quanto sfortunato nei momenti migliori della propria carriera, quando il passaggio alla categoria superiore appariva prossimo. Con due titoli cadetti National, senza dubbio il #6 ha scritto una pagina di storia del motocross americano nello scorso decennio e costituirà una notevole mancanza all’ambiente anche dal punto di vista umano.

A togliere (non senza una piccola vena di dispiacere) il gradino più alto del podio al padrone di casa di Spring Creek è stato Haiden Deegan, che ha cancellato il pessimo weekend di Red Bud imponendosi di forza in gara-1 prima di chiudere la partita con un secondo posto in gara-2. “Dangerboy” ha messo un altro mattone verso il secondo titolo di categoria senza commettere sbavature e lasciando la scena finale al compagno di squadra: una vittoria che probabilmente non sentirà sua, ma che allo stesso tempo ha avuto un grande peso specifico nell’economia del campionato in corso.
Terzo Jo Shimoda, secondo in apertura ma relegato alla quarta posizione in gara-2 dalla rottura del freno posteriore della sua Honda mentre si trovava al comando. Il nipponico ha dovuto stringere i denti e nell’ultima tornata ha avuto addirittura ragione di Jalek Swoll, dando nuova dimostrazione di tenacia e resistenza, ma anche nel Minnesota non è stato premiato. Shimoda ha preceduto la Triumph di Mikkel Haarup, sempre più vicino al suo primo podio a stelle e strisce e capace intanto di attestarsi in top 3 nella seconda manche, dopo il quarto posto di gara-1.
Con due settime piazze, Garrett Marchbanks si è inserito quinto overall vincendo la sfida in famiglia Kawasaki Pro Circuit su un deluso Levi Kitchen, 13° in gara-1 a seguito di due scivolate e sesto in gara-2 sulla pista che 12 mesi fa lo aveva visto dominatore. Da segnalare il settimo posto della Yamaha privata del team BarX Racing guidata da Dilan Schwartz (11-9) e il ritorno in una top ten outdoor di Austin Forkner (9-11), ottavo e mai così in alto da Budds Creek 2023. Una caduta al via di gara-2 ha estromesso dalla competizione Tom Vialle, già piuttosto evanescente in gara-1 al sesto posto.
Il volo di Deegan verso il secondo titolo National 250cc mantiene la rotta prestabilita e il pilota Yamaha viaggia a 321 punti contro i 276 di Shimoda, sempre più unica alternativa al #38. In terza piazza è pari merito tra Kitchen e Marchbanks a 214 punti, mentre Vialle è scivolato quinto a 202.
Tra una settimana il National tornerà nell’estrema costa ovest degli Stati Uniti per il round di Washougal, Washington.
Classifica 450cc:
Campionato piloti 450cc:
Classifica 250cc:
Campionato piloti 250cc:
Immagini: promotocross.com
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