A distanza di tre anni la possibilità di correre e vincere nel National torna a stuzzicare il campione olandese in vista del ritorno dall’infortunio, ma la situazione KTM è alquanto intricata
Si è già parlato di quanto sia singolare la vicenda che ha portato Jeffrey Herlings ad abdicare dal trono della MXGP ancora prima di iniziare a difendere il leggendario titolo vinto nel 2021: un infortunio sulla stessa pista e nello stesso periodo dell’anno rispetto al 2019, sempre da campione in carica; è cambiata solo la parte del corpo infortunata, tallone sinistro invece di piede destro, operata però dallo stesso dottore di tre anni fa.
Non poteva mancare, dunque, un ragionamento piuttosto scontato che ora come tre anni fa arriva di riflesso, anche se mai si comprende se questo venga partorito direttamente dal pilota oppure dalla Casa che rappresenta, KTM appunto. Il campionato americano outdoor, il National, parte a fine maggio e le speranze di vincere il mondiale sono nulle: perché non provarci, dunque?
Qui incontriamo la prima differenza, forse l’unica, tra la situazione del 2019 e quella attuale. Tre anni fa il discorso venne sicuramente affrontato ma rimase al livello di una boutade, di una chiacchiera, tant’è che la smentita di KTM arrivò già a fine marzo e fu piuttosto secca. Oggi sembreremmo di fronte a tutt’altro scenario.
Rispetto al 2019, infatti, oggi KTM presenta un organico incredibilmente meno stabile per quanto riguarda i piloti. La Casa austriaca ha approcciato alle categorie regine del 2022 con tre piloti negli Stati Uniti, peraltro con la certezza già consolidata che solo due di questi avrebbero affrontato l’annata intera, e uno solo nel mondiale, a seguito dello spostamento del team de Carli in Gas Gas. Gli infortuni di Aaron Plessinger nel Supercross e dello stesso Herlings in Europa hanno complicato ulteriormente lo scenario e il pilota che doveva rimpiazzare l’olandese in MXGP, un Mathys Boisramé che per giunta non ha mai incontrato grandi sostenitori in KTM, si è a sua volta dovuto fermare quasi subito dopo una caduta a Matterley Basin.
In vista dell’estate, dunque, KTM si accinge a proporre due piloti sicuramente non al 100% della condizione (non dimentichiamo, infatti, le recenti e sfortunate vicende che hanno riguardato Cooper Webb) nel National e un pilota di fatto senza obiettivi, a parte il raggiungimento di quella singola vittoria per arrivare a quota 100 in carriera, nel mondiale. A questo va aggiunto che la competitività di Webb nel motocross più strettamente detto, negli ultimi anni, è andata scemando per decisione del pilota del North Carolina, il quale ha deciso di concentrarsi maggiormente sul Supercross con i risultati che tutti abbiamo visto.
Cosa può accadere, dunque? Il direttore tecnico di KTM Racing, Dirk Grübel, ha confermato a più fonti la possibilità che Herlings si lanci effettivamente in questa trasvolata oceanica, anche se tutto dipende da come starà il campione del mondo della MXGP all’avvio del National (28 maggio). Il recupero fisico del pilota di Geldrop sta procedendo un po’ più lentamente del previsto ma è sempre stata volontà del pilota quella di tornare a correre solo alla ripresa totale del tallone infortunato, senza ulteriori rischi per il fisico; porre un traguardo, in questo caso l’appuntamento di Pala previsto tra più di un mese e mezzo, potrebbe aiutare Herlings a stabilire al meglio un programma di rientro alle corse, volto naturalmente a vincere il campionato a stelle e strisce.
La fame di vittorie di Herlings è ben nota e conquistare un titolo così prestigioso, contro gli avversari americani, potrebbe essere uno stimolo senza precedenti. A questo bisogna poi aggiungere la prospettiva del Motocross delle Nazioni di Red Bud: la pista è già conosciuta, nonostante nel 2018 si sia corso in condizioni quasi proibitive, il round del National che si svolgerà in Michigan il 2 luglio potrà servire da preparazione ulteriore e inoltre l’adattamento anticipato all’ambiente statunitense, ben diverso da quello del mondiale, sarebbe un ulteriore boost in vista di un evento che si preannuncia storico.
Cosa potrebbe spingere KTM, d’altra parte, a trattenere Herlings in Europa privando gli appassionati di motocross di una sfida così eclatante ed esaltante? Di fatto Mattighofen è in emergenza piloti nel mondiale e l’unico pilota a rappresentare ufficialmente KTM in questo momento è Tom Vialle in MX2. A tal proposito, una pazza idea (ma neanche troppo) per la MXGP potrebbe essere proprio quella di dirottare il francese nella top class con qualche mese d’anticipo, sacrificando il campionato cadetto in onore di un progetto più grande e permettendo al figlio d’arte di studiare e apprendere la SX-F 450 senza la pressione di doversi giocare punti iridati, come accadrà invece dal 2023. Allo stesso tempo, KTM potrebbe pescare già da ora nel mazzo dei piloti della MX2, scegliendo con analogo anticipo colui che dovrà rimpiazzare Vialle nel prossimo futuro per proseguire la lunghissima onda di successi austriaci nella classe più piccola: anche in questo caso la “tattica” sarebbe quella dell’ambientamento nel corso di questa stagione per arrivare già pronti al prossimo anno.
Ci sono poi due carte che somigliano più ad una suggestione. Già all’annuncio del suo ritiro, Antonio Cairoli aveva confermato la possibilità e la volontà di rappresentare KTM negli States per qualche apparizione spot, magari anche con lo sguardo puntato ad un’ulteriore partecipazione al Nazioni per difendere il successo di Mantova 2021. Sul fronte del pilota siciliano le acque sembrano essersi decisamente calmate, specie dopo il rifiuto di sostituire Herlings nei primi due round del mondiale MXGP in corso, ma non si tratta ancora di una ipotesi tramontata del tutto. Per Cairoli, a questo punto, potrebbero aprirsi ben due strade: la formazione di un dream team negli Stati Uniti con Herlings da una parte, un posto da sostituto definitivo nel mondiale da affiancare al suo ruolo di coach nel team de Carli dall’altra.
Marvin Musquin ha già dichiarato che la sua decennale esperienza in KTM si concluderà con il Supercross di Salt Lake City, capitolo finale del campionato 2022. In nome del legame tra il francese e la Casa austriaca, però, potrebbe risultare allettante la prospettiva di un ritorno in Europa (a conclusione della carriera?) per rimpiazzare proprio l’ex compagno di squadra Herlings nel plotone della MXGP, categoria nella quale il 32enne di La Réole non ha peraltro mai corso. In questo caso, però, si parla davvero di fantamotocross, uno scenario suggestivo ma che molto difficilmente vedrà una concretizzazione.
Il mese di aprile sarà quindi fondamentale per decretare le sorti del 2022 motocrossistico di KTM. Vedremo quali saranno le decisioni dei vertici della Casa austriaca.
Immagini: KTM Media Center, Gas Gas Media Center
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